Hillary Clinton in Kenya, visiterà 11 Paesi in 7 giorni L’Africa è una priorità dell’amministrazione Obama

Il viaggio sarà costellato da colloqui e incontri. L’obiettivo è quello di passare a una modalità di sostegno mirata e concreta

WASHINGTON - Il segretario di Stato americano Hillary Clinton vola oggi in Kenya per dare concretezza politica al “messaggio all’Africa’’ inviato tre settimane or sono da Accra, in Ghana, dal presidente Barack Obama: gli Stati Uniti considerano l’Africa una priorità della politica estera dell’amministrazione Obama. È quanto ha sottolineato lo stesso Dipartimento di Stato Usa presentando il viaggio di Hillary. Nell’arco di 11 giorni sarà impegnata in colloqui e incontri in ben 7 Paesi: Kenya, Angola, Sudafrica, Repubblica Democratica del Congo, Nigeria, Liberia e Capo Verde, più un incontro (a Nairobi, in Kenya) con il presidente del governo di transizione della Somalia, Sharif Sheikh Ahmed.
D’ora in poi - come sottolineato ad Accra dal presidente Obama - gli aiuti devono essere concepiti in modo diverso rispetto al passato: basta con gli aiuti generici, è tempo che gli africani «se li meritino» e imparino a sviluppare da sé programmi capaci di radicarsi nelle nascenti economie locali.
Per la Casa Bianca non era mai avvenuto che nel giro di sole tre settimane prima il presidente poi il segretario di Stato riservassero all’Africa l’attenzione di un viaggio. «Avviene quest’anno perché l’amministrazione considera l’Africa una priorità» ha detto il sottosegretario agli Esteri responsabile per l’Africa, Johnnie Crason.
Il viaggio di Hillary, da oggi fino al 14 agosto, prevede una serie fittissima di incontri. In omaggio alle origini del presidente, comincia non a caso dal Kenya, dove la Clinton domani terrà un discorso ad un Forum dell’Agoa (African Growth and Opportunity Act, un programma Usa, approvato dal Congresso nel 2000, di collaborazione e assistenza economica all’Africa), quindi si incontrerà con il presidente Mwai Kibaki e il primo ministro Raila Odinga. «Il segretario metterà l’accento sull’importanza di facilitare partnership tra imprese, incoraggiando una nuova generazione di giovani scienziati e leader a continuare con le iniziative che hanno avviato per trovare soluzioni ai problemi dell’Africa» ha detto Carson. In Africa è interesse degli Stati Uniti rafforzare le democrazie nascenti e fare in modo che i problemi cronici di cui l’Africa soffre, primi fra tutti la carenza di cibo, acqua e assistenza sanitaria, possano trovare risposte «dall’interno». Il presidente Obama «sente il problema - ha detto Carson - e non a caso ne aveva già parlato anche al G20 de L’Aquila».

Tratto da corriere.com