Kenya: nasce l'Africa delle megalopoli.

Nasce l’Africa delle megalopoli.

Secondo l’Onu nel 2050 gli abitanti delle grandi città saranno il triplo
NAIROBI - Case addossate ad altre case, enormi agglomerati urbani, tendenziale calo del numero delle persone che vivono nelle baraccopoli, con l’emergenza clima che avrà un serio impatto negativo sull’ecosistema. Secondo un rapporto dell’ufficio delle Nazioni Unite dal titolo The State of African Cities 2010 presentato a Bamako, l’Africa nel Terzo millennio sarà un’enorme megalopoli, con la popolazione delle città triplicata entro i prossimi 40 anni. Addio dunque alla vecchia immagine del continente prevalentemente rurale. Stando allo studio, gli anni a venire cambieranno completamente l’habitat, che diventerà per il 60% di tipo urbano. La popolazione delle città passerà dagli attuali 395 milioni a un miliardo e 230 milioni nel 2050. Le Nazioni Unite stimano inoltre che “entro cinque anni la città nigeriana di Lagos sarà la metropoli più popolosa dell’Africa, con quasi 12 milioni e mezzo di abitanti, soppiantando Il Cairo, dove oggi vivono 11 milioni di persone”.
Nel 2020 il primato spetterà invece a Kinshasa, capitale della Repubblica democratica del Congo (Rdc), che con i suoi 12,7 milioni di persone diventerà la più estesa metropoli del continente. Sovraffollamento anche a Luanda, capitale dell’Angola, che recentemente ha superato Alessandria (Egitto) ed è la quarta città per densità di abitanti e nel 2040 ospiterà ben oltre 8 milioni di individui. Ma entro dieci anni si stima che città come Dar es Salaam (Tanzania), Nairobi (Kenya), Ouagadougou (Burkina Faso), Il Cairo, Abidjan (Costa d’Avorio) e Addis Abeba (Etiopia) aumenteranno di un milione ognuna. La vertiginosa crescita demografica toccherà per il 70% le città più piccole, che attualmente contano meno di mezzo milione di persone. Fin da ora, precisa l’Onu, è necessario creare un “futuro sostenibile” con “politiche adeguate” e “investimenti nei settori edilizi e nei servizi essenziali”, altrimenti il futuro sarà “catastrofico”. La rapida urbanizzazione trasformerà anche gli insediamenti situati nelle periferie delle metropoli, dove sono stanziate milioni di persone, stipate in baracche di fortuna, costruite col fango e lamiera e dove dilagano fame e malattie.

FONTE: Corriere.com