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Dossier pedofilia......Italiani ai primi posti...... ( orribile!!!! )
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SaraJua
CHUI72
dolcemagic
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Dossier pedofilia......Italiani ai primi posti...... ( orribile!!!! )
10 luglio 2010
DOSSIER PEDOFILIA
Una piaga nazionale:
in Italia 21mila casi l'anno
Italiani ai primi posti, dunque, almeno per quanto riguarda l’"esportazione" di viaggiatori sessualmente e psichicamente deviati. Siamo (sono) 80mila ogni anno. Questo l’identikit: giovane (sui 30), bravo navigatore in rete, cultura e reddito medi. Ma il nostro popolo ha scalato rapidamente le classifiche mondiali raggiungendo addirittura il primo posto per presenze in Kenya, Repubblica Dominicana e Colombia (fonti Ecpat). Il tutto facilitato dai voli low cost e dal web, che baipassa allegramente ogni tipo di prevenzione, come le alleanze strette con operatori turistici, hotel e taxisti, feroci nello scovare e denunciare i predatori di bambini: sul web c’è di tutto, albergatori che non fanno domande e procacciatori che non fanno storie.
Ma anche entro i confini nazionali le cose non vanno meglio. Sarebbero 21mila i casi di pedofilia registrati ogni anno in Italia: uno ogni 400 minori, uno ogni 4 scuole, e uno ogni 500 famiglie (dati Censis). Anche qui le cifre potrebbero errare per difetto, dato che la maggioranza degli abusi subìti resta inconfessata per anni o per sempre, e che nel 90% dei casi il tutto avviene nell’ambito "familiare" (il che non significa necessariamente tra genitori o fratelli, ma tra persone che frequentano normalmente la famiglia, come vicini di casa, amici, dipendenti...). Forti discrepanze tra i dati ufficiosi e quelli ufficiali rendono impossibile una classifica reale, ma secondo le stime concrete di Telefono Azzurro (a marzo 2010) la responsabilità è del padre nel 29,4% dei casi, seguito da altri parenti (13,5%), conoscenti (12,9%), insegnanti o educatori (8,8%), e infine religiosi (1,2%).
«Il fenomeno è dilagante - commenta Melita Cavallo, presidente del Tribunale per i minorenni di Roma - anche se dobbiamo sempre tener presente il gran numero di false denunce», che dopo iter dolorosissimi si concludono con l’assoluzione. «Mi riferisco al costume sempre più frequente da parte delle mogli in via di separazione di denunciare i mariti per abusi sui figli. Questo è lo spaccato più consueto cui ci troviamo di fronte al Tribunale per i minori, motivo per cui nel periodo delle indagini siamo costretti ad allontanare quei padri...» (negli Usa risulta falso il 25% degli abusi su figli minori denunciati da genitori in fase di separazione). Il secondo spaccato riguarda invece «segnalazioni da polizia o servizi sociali, o anche dai genitori stessi, di bambini molestati a scuola, in palestra, nel condominio». Infine oggi accade con sempre maggiore frequenza che 15/16enni abbiano già attenzioni per bambini molto più piccoli, «conseguenza di un uso indiscriminato di Internet e televisione, capaci di sollecitare istinti subliminali non diretti nel verso giusto» (solo l’associazione Meter negli ultimi 7 anni ha scoperto 51mila siti pedofili alla portata di tutti e altrettanti ne ha scovati l’associazione Arcobaleno).
Orientativamente sono 5.000 le denunce che pervengono ogni anno alle procure italiane e in linea di massima 4.000 sono le archiviazioni immediate per insufficienza di dati probatori (e questo dipende molto da come vengono raccolte le notizie di reati fin dalla prima denuncia). Circa 1.000 denunce arrivano quindi davanti al Gip (giudice per le indagini preliminari) e infine sono 150 circa i casi di non luogo a procedere. Secondo la Dac (Direzione anticrimine centrale della Polizia) nel 77,4% dei casi le vittime sono bambine, abusate fin da piccolissime, e la fascia d’età più colpita (35%) va dai pochi giorni di vita ai 10 anni, seguita dagli 11-14 anni (34,8%). Nelle carceri italiane - fa sapere il ministero della Giustizia - sono detenuti attualmente oltre 1.300 pedofili, di cui 400 stranieri.
Fonte: avvenire.it
DOSSIER PEDOFILIA
Una piaga nazionale:
in Italia 21mila casi l'anno
Italiani ai primi posti, dunque, almeno per quanto riguarda l’"esportazione" di viaggiatori sessualmente e psichicamente deviati. Siamo (sono) 80mila ogni anno. Questo l’identikit: giovane (sui 30), bravo navigatore in rete, cultura e reddito medi. Ma il nostro popolo ha scalato rapidamente le classifiche mondiali raggiungendo addirittura il primo posto per presenze in Kenya, Repubblica Dominicana e Colombia (fonti Ecpat). Il tutto facilitato dai voli low cost e dal web, che baipassa allegramente ogni tipo di prevenzione, come le alleanze strette con operatori turistici, hotel e taxisti, feroci nello scovare e denunciare i predatori di bambini: sul web c’è di tutto, albergatori che non fanno domande e procacciatori che non fanno storie.
Ma anche entro i confini nazionali le cose non vanno meglio. Sarebbero 21mila i casi di pedofilia registrati ogni anno in Italia: uno ogni 400 minori, uno ogni 4 scuole, e uno ogni 500 famiglie (dati Censis). Anche qui le cifre potrebbero errare per difetto, dato che la maggioranza degli abusi subìti resta inconfessata per anni o per sempre, e che nel 90% dei casi il tutto avviene nell’ambito "familiare" (il che non significa necessariamente tra genitori o fratelli, ma tra persone che frequentano normalmente la famiglia, come vicini di casa, amici, dipendenti...). Forti discrepanze tra i dati ufficiosi e quelli ufficiali rendono impossibile una classifica reale, ma secondo le stime concrete di Telefono Azzurro (a marzo 2010) la responsabilità è del padre nel 29,4% dei casi, seguito da altri parenti (13,5%), conoscenti (12,9%), insegnanti o educatori (8,8%), e infine religiosi (1,2%).
«Il fenomeno è dilagante - commenta Melita Cavallo, presidente del Tribunale per i minorenni di Roma - anche se dobbiamo sempre tener presente il gran numero di false denunce», che dopo iter dolorosissimi si concludono con l’assoluzione. «Mi riferisco al costume sempre più frequente da parte delle mogli in via di separazione di denunciare i mariti per abusi sui figli. Questo è lo spaccato più consueto cui ci troviamo di fronte al Tribunale per i minori, motivo per cui nel periodo delle indagini siamo costretti ad allontanare quei padri...» (negli Usa risulta falso il 25% degli abusi su figli minori denunciati da genitori in fase di separazione). Il secondo spaccato riguarda invece «segnalazioni da polizia o servizi sociali, o anche dai genitori stessi, di bambini molestati a scuola, in palestra, nel condominio». Infine oggi accade con sempre maggiore frequenza che 15/16enni abbiano già attenzioni per bambini molto più piccoli, «conseguenza di un uso indiscriminato di Internet e televisione, capaci di sollecitare istinti subliminali non diretti nel verso giusto» (solo l’associazione Meter negli ultimi 7 anni ha scoperto 51mila siti pedofili alla portata di tutti e altrettanti ne ha scovati l’associazione Arcobaleno).
Orientativamente sono 5.000 le denunce che pervengono ogni anno alle procure italiane e in linea di massima 4.000 sono le archiviazioni immediate per insufficienza di dati probatori (e questo dipende molto da come vengono raccolte le notizie di reati fin dalla prima denuncia). Circa 1.000 denunce arrivano quindi davanti al Gip (giudice per le indagini preliminari) e infine sono 150 circa i casi di non luogo a procedere. Secondo la Dac (Direzione anticrimine centrale della Polizia) nel 77,4% dei casi le vittime sono bambine, abusate fin da piccolissime, e la fascia d’età più colpita (35%) va dai pochi giorni di vita ai 10 anni, seguita dagli 11-14 anni (34,8%). Nelle carceri italiane - fa sapere il ministero della Giustizia - sono detenuti attualmente oltre 1.300 pedofili, di cui 400 stranieri.
Fonte: avvenire.it
dolcemagic- Sostenitore
- Numero di messaggi : 1817
Data d'iscrizione : 23.10.09
Età : 50
Località : Verbania ( lago Maggiore )!!!
Re: Dossier pedofilia......Italiani ai primi posti...... ( orribile!!!! )
Un esercito di pedofili italiani a caccia di bambini per il mondo.
Oggi é la giornata mondiale dei diritti dei bambini. C'é ben poco da festeggiare, soprattutto per noi italiani, campioni del mondo di una particolare forma di turismo sessuale, quello che va a caccia di ragazzini e bambini nei Paesi piu' poveri del mondo. Uomini e anche qualche donna, di tutte le età che sui passaporti collezionano visti per alcuni Paesi accomunati da una particolarità: l'estrema facilità di trovare minorenni da violentare e la quasi assoluta certezza dell'impunità: Thailandia, Cambogia, Sri Lanka, Tanzania, Kenia, Brasile, un elenco che sembra allungarsi ogni anno.
Malindi, località turistica di mare in Kenia, é ormai una sorta di colonia italiana tanto numerosi sono gli italiani che li' si sono stabiliti, attratti dalla bellezza del posto e dalla calorosità degli abitanti. Hotel, ristoranti, negozi, bar, discoteche della cittadina sono spesso in mano a italiani, e non di rado anche le insegne dei locali sono nella lingua di Dante. Tra gli italiani, oltre a chi vuole vivere e lavorare in armonia con gli abitanti del posto, si distingue anche un numeroso contingente di pedofili. Edwin Muriithi, giornalista e soprattutto uno dei maggiori tour operator della regione dei safari, ha dedicato ai turisti italiani un articolo con un titolo emblematico: "Gli italiani che violentano i nostri bambini nelle ville e negli hotel di lusso di Malindi". Muriithi é solo uno dei tanti che denunciano e si interrogano sul devastante fenomeno.
L'anno scorso, la stampa africana si é varie volte occupata di questi nostri connazionali che dopo aver invaso Thailandia e Cambogia, hanno cominciato ad avvelenare con la loro molesta presenza un certo numero di Paesi dell'Africa, dal Kenia alla Tanzania. Mombasa e Malindi sono le due città africane preferite dai pedofili italiani. Gruppi di genitori, in entrambe le località si stanno mobilitando per fronteggiare un fenomeno contro il quale le autorità locali non sembrano agire con efficacia.
La povertà spinge molti minorenni ad avvicinare di propria iniziativa ai turisti italiani, per offrire loro sesso in cambio di pochi dollari.
Il fenomeno ha destato tali proteste popolari a Malindi, che il Ministro del turismo keniano Najib Balala si é trovato costretto a dichiarare che il governo non avrebbe cacciato gli italiani dal Paese poiché essi danno un importantissimo contributo non solo all'economia della zona, ma anche a progetti di rilievo sociale, come la costruzione di scuole.
In Cambogia, il mercato del sesso minorile si é diffuso talmente tanto da essere "socialmente accettato" da una parte della popolazione. Qualche tempo fa, uno sconcertante servizio delle Iene aveva mostrato l'incredibile banalizzazione della pedofilia in un Paese troppo disperatamente povero per avere la forza di reagire. Bambini thailandesi accoglievano i turisti offrendo riviste pornografiche. I taxisti si presentavano in qualità di guide dei bordelli. Sulle spiagge, attempati signori occidentali passeggiavano tenendo per mano bambini del posto. Tutto accadeva alla luce del sole e, apparentemente, se il "turista' offriva alla famiglia del bambino una manciata di dollari, si assicurava completamente dalla già remota possibilità di un intervento della polizia.
Davanti a questa serie di casi, ed alle statistiche che indicano gli italiani al primo posto della pedofilia nel mondo, non bastano le dichiarazioni d'intenti, ma occorrono misure straordinarie di contrasto. Se la polizia di questi Paesi non riesce ad intervenire, o perché sprovvista dei necessari mezzi, o perché troppo corrotta, abbiamo il dovere di farlo noi.
FONTE: Blogosfere.
Oggi é la giornata mondiale dei diritti dei bambini. C'é ben poco da festeggiare, soprattutto per noi italiani, campioni del mondo di una particolare forma di turismo sessuale, quello che va a caccia di ragazzini e bambini nei Paesi piu' poveri del mondo. Uomini e anche qualche donna, di tutte le età che sui passaporti collezionano visti per alcuni Paesi accomunati da una particolarità: l'estrema facilità di trovare minorenni da violentare e la quasi assoluta certezza dell'impunità: Thailandia, Cambogia, Sri Lanka, Tanzania, Kenia, Brasile, un elenco che sembra allungarsi ogni anno.
Malindi, località turistica di mare in Kenia, é ormai una sorta di colonia italiana tanto numerosi sono gli italiani che li' si sono stabiliti, attratti dalla bellezza del posto e dalla calorosità degli abitanti. Hotel, ristoranti, negozi, bar, discoteche della cittadina sono spesso in mano a italiani, e non di rado anche le insegne dei locali sono nella lingua di Dante. Tra gli italiani, oltre a chi vuole vivere e lavorare in armonia con gli abitanti del posto, si distingue anche un numeroso contingente di pedofili. Edwin Muriithi, giornalista e soprattutto uno dei maggiori tour operator della regione dei safari, ha dedicato ai turisti italiani un articolo con un titolo emblematico: "Gli italiani che violentano i nostri bambini nelle ville e negli hotel di lusso di Malindi". Muriithi é solo uno dei tanti che denunciano e si interrogano sul devastante fenomeno.
L'anno scorso, la stampa africana si é varie volte occupata di questi nostri connazionali che dopo aver invaso Thailandia e Cambogia, hanno cominciato ad avvelenare con la loro molesta presenza un certo numero di Paesi dell'Africa, dal Kenia alla Tanzania. Mombasa e Malindi sono le due città africane preferite dai pedofili italiani. Gruppi di genitori, in entrambe le località si stanno mobilitando per fronteggiare un fenomeno contro il quale le autorità locali non sembrano agire con efficacia.
La povertà spinge molti minorenni ad avvicinare di propria iniziativa ai turisti italiani, per offrire loro sesso in cambio di pochi dollari.
Il fenomeno ha destato tali proteste popolari a Malindi, che il Ministro del turismo keniano Najib Balala si é trovato costretto a dichiarare che il governo non avrebbe cacciato gli italiani dal Paese poiché essi danno un importantissimo contributo non solo all'economia della zona, ma anche a progetti di rilievo sociale, come la costruzione di scuole.
In Cambogia, il mercato del sesso minorile si é diffuso talmente tanto da essere "socialmente accettato" da una parte della popolazione. Qualche tempo fa, uno sconcertante servizio delle Iene aveva mostrato l'incredibile banalizzazione della pedofilia in un Paese troppo disperatamente povero per avere la forza di reagire. Bambini thailandesi accoglievano i turisti offrendo riviste pornografiche. I taxisti si presentavano in qualità di guide dei bordelli. Sulle spiagge, attempati signori occidentali passeggiavano tenendo per mano bambini del posto. Tutto accadeva alla luce del sole e, apparentemente, se il "turista' offriva alla famiglia del bambino una manciata di dollari, si assicurava completamente dalla già remota possibilità di un intervento della polizia.
Davanti a questa serie di casi, ed alle statistiche che indicano gli italiani al primo posto della pedofilia nel mondo, non bastano le dichiarazioni d'intenti, ma occorrono misure straordinarie di contrasto. Se la polizia di questi Paesi non riesce ad intervenire, o perché sprovvista dei necessari mezzi, o perché troppo corrotta, abbiamo il dovere di farlo noi.
FONTE: Blogosfere.
dolcemagic- Sostenitore
- Numero di messaggi : 1817
Data d'iscrizione : 23.10.09
Età : 50
Località : Verbania ( lago Maggiore )!!!
Re: Dossier pedofilia......Italiani ai primi posti...... ( orribile!!!! )
.....nn ho parole....!!!!
CHUI72- Simpatizzante
- Numero di messaggi : 99
Data d'iscrizione : 01.05.09
Età : 52
Località : ROMA
Re: Dossier pedofilia......Italiani ai primi posti...... ( orribile!!!! )
Già, non ci sono parole a commentare quello che c'è scritto, darebbe solo modo di essere e cadere nella volgarità.....
Che SCHIFO!!!
Che SCHIFO!!!
dolcemagic- Sostenitore
- Numero di messaggi : 1817
Data d'iscrizione : 23.10.09
Età : 50
Località : Verbania ( lago Maggiore )!!!
CHUI72- Simpatizzante
- Numero di messaggi : 99
Data d'iscrizione : 01.05.09
Età : 52
Località : ROMA
Re: Dossier pedofilia......Italiani ai primi posti...... ( orribile!!!! )
E' si non ci sono parole....e purtroppo esisteranno ancora queste terribili "persone"...(e definirli persone mi sembra già un complimento)...la cosa che fa più male è che la pedofilia diventa davvero in questi paesi un fenomeno socialmente accettato...e sarà dura combatterlo....sigh!Sigh!
SaraJua- Amico del forum
- Numero di messaggi : 491
Data d'iscrizione : 30.09.10
Età : 44
Località : Malindi Kenya
Re: Dossier pedofilia......Italiani ai primi posti...... ( orribile!!!! )
Che schifo davvero!
In televisione ogni tanto si vedono programmi che trasmettono servizi girati soprattutto in paesi asiatici e anche in paesi africani, che raccontano del turismo sessuale. Peccato che vengono sempre trasmessi la sera molto tardi e quindi visti da un numero marginale di persone. Bisognerebbe dare molta più informazione su questo tema.
In televisione ogni tanto si vedono programmi che trasmettono servizi girati soprattutto in paesi asiatici e anche in paesi africani, che raccontano del turismo sessuale. Peccato che vengono sempre trasmessi la sera molto tardi e quindi visti da un numero marginale di persone. Bisognerebbe dare molta più informazione su questo tema.
Federica- ADMIN
- Numero di messaggi : 1935
Data d'iscrizione : 16.04.09
Età : 46
Località : Uboldo
frab- Amico del forum
- Numero di messaggi : 239
Data d'iscrizione : 26.04.10
Età : 42
Località : Malindi
Re: Dossier pedofilia......Italiani ai primi posti...... ( orribile!!!! )
viva il francesismo
frab- Amico del forum
- Numero di messaggi : 239
Data d'iscrizione : 26.04.10
Età : 42
Località : Malindi
Re: Dossier pedofilia......Italiani ai primi posti...... ( orribile!!!! )
Qui nella foto ero ragazza sandwich per la campagna contro il turismo sessuale e pedofilia in kenya un paio di anni fa
Many- Amico del forum
- Numero di messaggi : 233
Data d'iscrizione : 10.05.09
Età : 47
Località : il mondo
Re: Dossier pedofilia......Italiani ai primi posti...... ( orribile!!!! )
Direi che l'articolo si commenta da solo!
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