Lettera agli amici dell'AVIS

Nyeri 14 maggio 1977

Cari amici, sono le 22.30 in Kenya ed è finito ora il mio 20esimo giorno di Africa. Prima che sopraggiunga il pensiero che domani mi dovrò alzare alle 6, ho tempo di scrivere qualche parola.

Continuano le mie giornate di servizio in un luogo che, ormai,mi è sempre più familiare.
La comunità che mi ospita procede nel suo cammino fra gioiosi momenti e comprensibili difficoltà, mentre, la confidenza che si è instaurata fra me ed alcuni dei suoi membri, rende la mia esperienza condivisa e la mia vita vissuta tra persone amiche.
La gente di Nyeri e limitrofi mi chiama per nome quando mi vede sfrecciare sulla jeep o quando, la domenica, vado in giro per il paese. Chi mi conosce poco, mi chiama padre Florenz (e vorrei che nessuno pensasse a una conversione tale da voler entrare nella Congregazione!!), io correggo e mi spiego. Il fatto è che la gente non ha ben chiaro perchè non me ne vado!...ma, i più vicini a me l'hanno capito.
Ogni giornata che vivo qui ha una sua particolarità: un incontro, una situazione nuova, un invito a pranzo, una semplice chiaccherata...tutto mi arricchisce, e tutto mette alla prova quello che sono, i sentimenti, le certezze...le incertezze. Non vorrei sembrare melodrammatico ma, di fatto, mi sto confrontando con una cultura, un popolo, che vive piuttosto serenamente in una situazione complessa, senza apparenti vie di uscita immediate.
Nel fine settimana siamo stati invitati a pranzo da Gatwiri, una ragazza di 21 anni che due mesi fa ha partorito nelle mani di Ugo. A parte il piccolo Fortune, è una famiglia di donne: la nonna, la mamma, le figlie, le sorelle...gli uomini li ha uccisi l'AIDS...
Non ci vuole molto, in poco tempo una famiglia è compromessa, menomata, mutilata...
Domenica sera mi stata chiesta un'altra sacca di sangue per aiutareThimoty, un ragazzo di 25 anni che pesa 40kg! Fare il donatore in questi termini è straordinario: conosci chi ha ricevuto il tuo sangue, sai che una parte di te è servita con certezza a qualcun'altro. La prima volta che ho donato qua era per una ragazza piuttosto grave che stava lasciando un figlio piccolo. Il giorno dopo la trasfusione, uscita dalla piccola stanza che funge da isolamento è tornata tra le altre pazienti con il suo bimbo in braccio... Ho voluto conoscerla e vedere il suo bambino. Era contenta e, tra la commozione, me ne sono andato ringraziandola e ringraziando...
I miei sentimenti...commozione e tristezza, gioia, felicità , solitudine, compagnia...tutto mischiato senza ordine in un susseguirsi di giornate che corrono veloci pur iniziando presto e finendo molto tardi! E, alla sera, resti con le risposte che non soddisfano le domande e domande che limitano le risposte...cambia il modo di comprendere e sconvolge la visione delle cose: è la forza di questa esperienza!
Siete sempre nei miei pensieri.Vi abbraccio
FONTE: La mia Africa, di ZetaEffe

Grazie Fio....

Questa si che è passione per l'africa e amore per la sua gente rafiki Fio.
maisha marefu

concordo pienamente con denise, grazie fio x questo!

io faccio le donazioni regolarmente qui, ma nn assomiglia minimamente a quello ke hai raccontato...sarebbe bello poterlo fare anche noi.

Asante, anch'io facevo le donazioni regolarmente qui, laggiù è stata solo per una ragione improvvisa, non ero giu per fare il donatore di sangue, ma dal momento che necessitava.....
Fio