Cerca
Migliori postatori
fio (3168) | ||||
Federica (1935) | ||||
dolcemagic (1817) | ||||
Amministratore (1043) | ||||
SaraJua (491) | ||||
mammussi (434) | ||||
Denise (400) | ||||
Iaiaa (306) | ||||
frab (239) | ||||
Many (233) |
Chi è online?
In totale ci sono 58 utenti online: 0 Registrati, 0 Nascosti e 58 Ospiti :: 1 Motore di ricercaNessuno
Il numero massimo di utenti online contemporaneamente è stato 354 il Sab Ott 05, 2024 9:47 am
Ultimi argomenti attivi
Le mani degli Usa sull’Africa
Pagina 1 di 1
Le mani degli Usa sull’Africa
Le mani degli Usa sull’Africa
14/06/2012 - Il Washington Post presenta il panorama del network militare segreto americano nel continente nero
Una base americana in Africa
Non c’è molto di nuovo nell’ultimo pezzo investigativo del Washington Post sulla presenza militare america in Africa, ma rappresenta un’efficace sintesi di un fenomeno per lo più ignorato.
CHI COLONIZZA MEGLIO? - Mentre da Washington s’accusa la Cina di voler colonizzare l’Africa perché conclude grandi accordi commerciali con tutti i paesi africani, gli USA si preoccupano di rafforzare i legami con le lite militari di alcuni paesi africani, spesso ingerendo pesantemente nel destino di quei paesi, a differenza dei presunti colonizzatori cinesi che hanno la pietra angolare della loro politica estera e degli investimenti nel totale disinteresse per gli equilibri politici locali.
CON DISCREZIONE - Gli americani però si devono muovere con prudenza e moderazione, perché la pietra angolare della politica inter-africana, nella quale si riconosce ufficialmente anche l’Unione Africana è il rifiuto di basi militari straniere sul continente, simbolo di una colonizzazione che tutti i paesi africani ripudiano e temono. Passando dalle dichiarazioni di principio alla realtà però si notano alcune eccezioni, per lo più modeste istallazioni francesi a guardia della “stabilità” nelle ex-colonie, spesso a protezione di feroci dittatori. Proprio da una base francese è nata la prima vera e propria base americana sul continente, a Gibuti, ma non ci sono altre grosse basi militari in Africa.
NUOVI SVILUPPI - La situazione potrebbe cambiare ora che gli Stati Uniti sembrano molto interessati a impegnare il loro straordinario dispositivo militare proprio in Africa, dove la presenza di qualche banda di fanatici più o meno ispirati dall’islamismo radicale sta offrendo a Washington il pretesto per intervenire nel quadro della War On Terror, dichiarata finita, ma ancora idealmente utile a giustificare qualsiasi cosa.
LE BASI - Così gli americani hanno fatto germogliare una rete di piccole basi, per lo più ospitate negli aeroporti, dalle quali operano estese operazioni di sorveglianza su tutto il continente, con tutta probabilità interessandosi di molto di più dei beduini terroristi o di qualche feroce fanatico islamico. La rete può contare sull’impiego degli ormai ubiqui droni, ma soprattutto su una flotta di piccoli aerei da turismo spesso senza insegne, ma sempre imbottiti di sensori e di apparati per la sorveglianza. Si tratta di Pilatus C-12, un aereo civile prodotto in Svizzera, che ormai è diventato il marchio di riconoscimento delle missioni “segrete” nel continente.
DATEGLI UN DITO… - Si comincia con una piccola missione d’aiuto o d’assistenza o con l’invio di alcuni consulenti militari o come nel caso del Burkina Faso con una punto d’appoggio per il soccorso sanitario e l’assistenza logistica alle operazioni umanitarie e poi si finisce con qualche decina di americani che vanno e vengono in totale autonomia. Oltre ai paesi già citati succede ed è successo anche in Kenya, Etiopia, Somalia, Uganda, Sud Sudan, Mauritania e persino alle Seychelles. Una base militare americana è per sempre.
Fonte:Giornalettismo.com
14/06/2012 - Il Washington Post presenta il panorama del network militare segreto americano nel continente nero
Una base americana in Africa
Non c’è molto di nuovo nell’ultimo pezzo investigativo del Washington Post sulla presenza militare america in Africa, ma rappresenta un’efficace sintesi di un fenomeno per lo più ignorato.
CHI COLONIZZA MEGLIO? - Mentre da Washington s’accusa la Cina di voler colonizzare l’Africa perché conclude grandi accordi commerciali con tutti i paesi africani, gli USA si preoccupano di rafforzare i legami con le lite militari di alcuni paesi africani, spesso ingerendo pesantemente nel destino di quei paesi, a differenza dei presunti colonizzatori cinesi che hanno la pietra angolare della loro politica estera e degli investimenti nel totale disinteresse per gli equilibri politici locali.
CON DISCREZIONE - Gli americani però si devono muovere con prudenza e moderazione, perché la pietra angolare della politica inter-africana, nella quale si riconosce ufficialmente anche l’Unione Africana è il rifiuto di basi militari straniere sul continente, simbolo di una colonizzazione che tutti i paesi africani ripudiano e temono. Passando dalle dichiarazioni di principio alla realtà però si notano alcune eccezioni, per lo più modeste istallazioni francesi a guardia della “stabilità” nelle ex-colonie, spesso a protezione di feroci dittatori. Proprio da una base francese è nata la prima vera e propria base americana sul continente, a Gibuti, ma non ci sono altre grosse basi militari in Africa.
NUOVI SVILUPPI - La situazione potrebbe cambiare ora che gli Stati Uniti sembrano molto interessati a impegnare il loro straordinario dispositivo militare proprio in Africa, dove la presenza di qualche banda di fanatici più o meno ispirati dall’islamismo radicale sta offrendo a Washington il pretesto per intervenire nel quadro della War On Terror, dichiarata finita, ma ancora idealmente utile a giustificare qualsiasi cosa.
LE BASI - Così gli americani hanno fatto germogliare una rete di piccole basi, per lo più ospitate negli aeroporti, dalle quali operano estese operazioni di sorveglianza su tutto il continente, con tutta probabilità interessandosi di molto di più dei beduini terroristi o di qualche feroce fanatico islamico. La rete può contare sull’impiego degli ormai ubiqui droni, ma soprattutto su una flotta di piccoli aerei da turismo spesso senza insegne, ma sempre imbottiti di sensori e di apparati per la sorveglianza. Si tratta di Pilatus C-12, un aereo civile prodotto in Svizzera, che ormai è diventato il marchio di riconoscimento delle missioni “segrete” nel continente.
DATEGLI UN DITO… - Si comincia con una piccola missione d’aiuto o d’assistenza o con l’invio di alcuni consulenti militari o come nel caso del Burkina Faso con una punto d’appoggio per il soccorso sanitario e l’assistenza logistica alle operazioni umanitarie e poi si finisce con qualche decina di americani che vanno e vengono in totale autonomia. Oltre ai paesi già citati succede ed è successo anche in Kenya, Etiopia, Somalia, Uganda, Sud Sudan, Mauritania e persino alle Seychelles. Una base militare americana è per sempre.
Fonte:Giornalettismo.com
fio- Sostenitore
- Numero di messaggi : 3168
Data d'iscrizione : 21.04.09
Età : 77
Località : Como-Malindi-Africa
Argomenti simili
» Mani cinesi sull'Africa
» PHONE & GO PUNTA SULL'AFRICA
» La finanza islamica mette gli occhi sull’Africa
» Tutto quello che dovresti sapere sull'Africa
» Africa orientale: legge sull’HIV in fase di studio
» PHONE & GO PUNTA SULL'AFRICA
» La finanza islamica mette gli occhi sull’Africa
» Tutto quello che dovresti sapere sull'Africa
» Africa orientale: legge sull’HIV in fase di studio
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
Sab Mag 27, 2017 9:11 am Da Cultural Heritage
» Presentazione
Gio Lug 02, 2015 7:15 am Da andrea corsi
» Presentarsi al forum
Lun Mag 25, 2015 5:56 pm Da giulio
» Kenya: Malindi, morto console onorario Marco Vancini.
Ven Mar 06, 2015 7:34 am Da dolcemagic
» Kenyani ospiti in Italia-Procedura
Ven Mar 06, 2015 7:19 am Da dolcemagic
» KENYA. Morta Amalia Rosso, cofondatrice FrancorossoInternational
Gio Gen 08, 2015 3:35 pm Da fio
» Kenya - Video orfanatrofio Timboni
Ven Dic 26, 2014 4:45 pm Da virginia ciaravolo
» Nuova mattanza islamica in Kenya: trucidate e decapitate 36 persone
Dom Dic 07, 2014 6:56 am Da fio
» Kenya, niente processo per presidente Kenyatta: ritirate le accuse
Dom Dic 07, 2014 6:51 am Da fio
» Kenya. Maasai – La nascita di un bimbo
Dom Dic 07, 2014 6:46 am Da fio