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I piselli cajanus cajan salveranno i contadini africani dalla siccità?
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I piselli cajanus cajan salveranno i contadini africani dalla siccità?
I piselli cajanus cajan salveranno i contadini africani dalla siccità?
10/08/2009
LIVORNO. Gli agricoltori del distretto Mbeere Sud, nel Kenya orientale, stanno facendo i conti con una crescente siccità ed hanno cominciato a rimpiazzare il mais con altre colture più resistenti, per soddisfare almeno il fabbisogno alimentare di base delle loro famiglie.
Le piogge stanno diventando sempre più rare. È il quarto anno di fila che sono insufficienti e quelle che gli agricoltori attendevano a marzo son o arrivate a gennaio, provocando cattivi raccolti: un ettaro di terreno ha fruttato poco più di due sacchi di mais.
Un calo di rendimenti che è dovuto alla variabilità climatica e all'aumento del costo dei fertilizzanti che hanno provocato un aumento del costo del mais, balzato fino a 2.000 scellini kenyani (25 dollari) al sacco, due volte di più dell'anno scorso.
Per questo i contadini hanno cominciato a piantare 4 diverse varietà di pigeon pea, i piselli cajanus cajan, resistenti alla siccità grazie ad un progetto pilota avviato a Mbeere, una pianta che gli agronomi assiucurano essere tenace e che è adattabile a diversi tipi di ambiente e di sistemi agricoli.
I semi sono forniti ai piccoli contadini direttamente dall'International crops research institute for the semi-arid tropics (Icrisat) e nel progetto sono coinvolti 30 gruppi di agricoltori e in Kenya si coltivano piselli cajanus cajan su più di 196.000 ettari, altre importanti coltivazioni ci sono anche in Malawi, l'Uganda, Mozambico e Tanzania.
Richard Jones, direttore aggiunto dell'Icrisat per l'Africa Orientale spiega all'Irin, l'agenzia stampa umanitaria dell'Onu, che «Gli specialisti selezionano le varietà e le dimensioni più adatte. La selezione viene fatta con criteri riguardanti I tempi di maturazione, dell'altezza delle piante, di spessore dei gambi, di quantità di foglie, di suscettibilità alle malattie, del tempo di cottura e tipo di suoli.
Il rendimento varia in funzione dei livelli di precipitazione, ma in teoria si può raccogliere 750 kg per mezzo ettaro. Le nuove varietà maturano in circa 200 giorni, mentre le varietà tradizionali fioriscono alla fine di lunghe piogge e maturano da ottobre ad agosto. Queste nuove varietà sono molto flessibili. Siccome maturano più in fretta si può anche raccoglierle dopo le piogge brevi (ottobre - dicembre), se arrivano le piogge sono più forti (le piogge lunghe) si ottiene un secondo raccoltto. Con le vecchie varietà, non si poteva raccogliere prima delle fine delle piogge lunghe (aprile - giugno). Se non c'erano lunghe piogge, non c'era raccolto.
I pigeon pea, chiamati anche piselli dell'Angola, hanno un elevato tenore di proteine e dove vengono coltivati in maniera intensiva, India, Myanmar, Nepal, Cina e sud-est dell'Africa, arrivano a fornire fino al 20 - 22% del fabbisogno di proteine alle popolazioni locali, inoltre si possono cucinare anche i semi immaturi e i cajanus cajan possono essere un buon cibo per il bestiame e le loro foglie sono un foraggio di ottima qualità, hanno bisogno di pochi fertilizzanti e pesticidi rispetto al mais, anche se il terreno ha bisogno di più cure agricole.
Un bel vantaggio per popolazioni che, spinte dalla mancanza di mezzi di sussistenza innescata dalle siccità prolungate, stanno sopravvivendo vendendosi i loro pochi capi di bestiame e trasformando quel che resta delle loro foreste in carbone da portare nei mercati cittadini.
L Jones spiega: «Incoraggiamo gli agricoltori a mettersi a coltivare piante resistenti alla siccità, ma questo richiede tempo. Gli agricoltori dovrebbero piantare specie resistenti alla siccità non solo per soddisfare i loro bisogni alimentari, ma anche, a lungo termine, per aumentare i loro guadagni. E' necessario aumentare la percentuale di colture resistenti alla siccità. Succede spesso che le informazioni non circolino bene. E' come quando si accende un fuoco: più brucia, più si estende; in questo caso occorre continuare ad accendere tanti piccoli fuochi».
Tratto da www.greenreport.it
10/08/2009
LIVORNO. Gli agricoltori del distretto Mbeere Sud, nel Kenya orientale, stanno facendo i conti con una crescente siccità ed hanno cominciato a rimpiazzare il mais con altre colture più resistenti, per soddisfare almeno il fabbisogno alimentare di base delle loro famiglie.
Le piogge stanno diventando sempre più rare. È il quarto anno di fila che sono insufficienti e quelle che gli agricoltori attendevano a marzo son o arrivate a gennaio, provocando cattivi raccolti: un ettaro di terreno ha fruttato poco più di due sacchi di mais.
Un calo di rendimenti che è dovuto alla variabilità climatica e all'aumento del costo dei fertilizzanti che hanno provocato un aumento del costo del mais, balzato fino a 2.000 scellini kenyani (25 dollari) al sacco, due volte di più dell'anno scorso.
Per questo i contadini hanno cominciato a piantare 4 diverse varietà di pigeon pea, i piselli cajanus cajan, resistenti alla siccità grazie ad un progetto pilota avviato a Mbeere, una pianta che gli agronomi assiucurano essere tenace e che è adattabile a diversi tipi di ambiente e di sistemi agricoli.
I semi sono forniti ai piccoli contadini direttamente dall'International crops research institute for the semi-arid tropics (Icrisat) e nel progetto sono coinvolti 30 gruppi di agricoltori e in Kenya si coltivano piselli cajanus cajan su più di 196.000 ettari, altre importanti coltivazioni ci sono anche in Malawi, l'Uganda, Mozambico e Tanzania.
Richard Jones, direttore aggiunto dell'Icrisat per l'Africa Orientale spiega all'Irin, l'agenzia stampa umanitaria dell'Onu, che «Gli specialisti selezionano le varietà e le dimensioni più adatte. La selezione viene fatta con criteri riguardanti I tempi di maturazione, dell'altezza delle piante, di spessore dei gambi, di quantità di foglie, di suscettibilità alle malattie, del tempo di cottura e tipo di suoli.
Il rendimento varia in funzione dei livelli di precipitazione, ma in teoria si può raccogliere 750 kg per mezzo ettaro. Le nuove varietà maturano in circa 200 giorni, mentre le varietà tradizionali fioriscono alla fine di lunghe piogge e maturano da ottobre ad agosto. Queste nuove varietà sono molto flessibili. Siccome maturano più in fretta si può anche raccoglierle dopo le piogge brevi (ottobre - dicembre), se arrivano le piogge sono più forti (le piogge lunghe) si ottiene un secondo raccoltto. Con le vecchie varietà, non si poteva raccogliere prima delle fine delle piogge lunghe (aprile - giugno). Se non c'erano lunghe piogge, non c'era raccolto.
I pigeon pea, chiamati anche piselli dell'Angola, hanno un elevato tenore di proteine e dove vengono coltivati in maniera intensiva, India, Myanmar, Nepal, Cina e sud-est dell'Africa, arrivano a fornire fino al 20 - 22% del fabbisogno di proteine alle popolazioni locali, inoltre si possono cucinare anche i semi immaturi e i cajanus cajan possono essere un buon cibo per il bestiame e le loro foglie sono un foraggio di ottima qualità, hanno bisogno di pochi fertilizzanti e pesticidi rispetto al mais, anche se il terreno ha bisogno di più cure agricole.
Un bel vantaggio per popolazioni che, spinte dalla mancanza di mezzi di sussistenza innescata dalle siccità prolungate, stanno sopravvivendo vendendosi i loro pochi capi di bestiame e trasformando quel che resta delle loro foreste in carbone da portare nei mercati cittadini.
L Jones spiega: «Incoraggiamo gli agricoltori a mettersi a coltivare piante resistenti alla siccità, ma questo richiede tempo. Gli agricoltori dovrebbero piantare specie resistenti alla siccità non solo per soddisfare i loro bisogni alimentari, ma anche, a lungo termine, per aumentare i loro guadagni. E' necessario aumentare la percentuale di colture resistenti alla siccità. Succede spesso che le informazioni non circolino bene. E' come quando si accende un fuoco: più brucia, più si estende; in questo caso occorre continuare ad accendere tanti piccoli fuochi».
Tratto da www.greenreport.it
Federica- ADMIN
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Data d'iscrizione : 16.04.09
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Località : Uboldo
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