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16 milioni di kenyoti vivono in estrema povertà?
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16 milioni di kenyoti vivono in estrema povertà?
16 milioni di kenyoti vivono in estrema povertà?
Quattro kenyoti su dieci vivono in povertà malgrado l’attuale ripresa economica che vede il paese registrare una crescita del 5,8% dall’anno scorso. Secondo un’indagine del governo il 46%, ovvero 16,5 milioni su 35 milioni di persone, vive sotto la soglia di povertà. La cifra precedente era del 56%. Il report indica che più kenyoti vivono meglio oggi di 6 anni fa.
La ricerca constata che circa 19 milioni di kenyoti sopravvivono con 1 dollaro al giorno (o 70 scellini), sufficiente per sopravvivere un giorno in città o in campagna.
Risulta inoltre che anche nella città la povertà si sia ridotta, con molti più kenyoti ora capaci di arrotondare lo stipendio per vivere.
Il ministro della finanza ha riscosso successo e applausi in occasione della presentazione della ricerca al centro di conferenze internazionali “Kenyatta”, confermando il miglioramento dell’economia negli ultimi anni: “I provvedimenti del governo Kibaki hanno giocato un grande ruolo nel miglioramento economico e nella riduzione della povertà fra i kenyoti”, ha affermato il ministro, che ha inoltre accennato a come il piano economico, che di solito viene pubblicato prima del bilancio, mostrerebbe un innalzamento della crescita economica dall’attuale 6% verso il 7%.
Il piano classifica le 8 province del paese: la meno povera è Nairobi con il 21,3% nel 2006 rispetto al 52,6% del 2000. Di seguito la Provincia Centrale, dove il livello di povertà è ora del 30,4% contro il 35,4% del 2000. Le baraccopoli come Kibera e Mathare mostrano un bassissimo miglioramento della vita dei loro abitanti.
Sebbene il report mostri una visione più rosea negli standard di vita, non considera la povertà aggravata dalla siccità del 2005, che obbligò il presidente Kibaki a fare un appello internazionale per ricevere aiuti in cibo.
Il livello della povertà della Costa si è ridotto marginalmente dal 69,9% al 69,7 e nella Rift Valley è ora salito al 49% dall’iniziale 56,7%. Nella Provincia Est si registra il 51% dal 65,9, in quella Nord il 73,9% dal 73,1%, a Nyanza il 47,6% dal 71% e la Provincia Ovest è passata dal 66,1% al 52,2.
Il piano di bilancio integrato sulle famiglie condotto dal maggio 2007 al maggio 2008 ha considerato un totale di 13.430 famiglie da tutti i distretti dello stato. Il costo di questo esame è stato di 620 milioni di scellini (circa 7 milioni di euro) per il governo.
Il ministro Henry Obwocha ha presentato i dettagli del report al meeting che ha coinvolto i rappresentanti dei settori pubblici e privati e dei donatori. Il piano esposto ha offerto una comparazione sull’andamento della povertà degli ultimi 6 anni. Mr Kimunya ha espresso fiducia nel fatto che la nazione possa raggiungere un andamento di crescita del 10% per trasformare il Kenya in una nazione a medio reddito.
“Applicheremo misure per mantenere la crescita per i prossimi 10 anni per aiutare il Kenya a raggiungere il traguardo e gli ideali della Visione 2030” ha detto. E Mr. Obwocha ha aggiunto: “Il governo ora investirà vigorosamente nello sviluppo delle infrastrutture, specialmente in strade, elettricità nelle zone rurali, nell’acqua”. Il governo sceglierà le regioni dove i livelli di povertà sono più alti. Il piano arriva solo un mese dopo la molto criticata versione di Crescita Umana, che ha portato la povertà al 56%.
L’attuale indagine mostra che circa 16,6 milioni di kenyoti vivono con meno di 1 dollaro al giorno, mentre 18,9 milioni possono permettersi un pasto con più di un dollaro a loro disposizione. La più alta riduzione di povertà si è verificata nelle aree urbane, passate dal 51,5% al 33,7%. Nelle aree rurali i livelli di povertà sono scesi dal 59.9% al 49,1%. Complessivamente la dimensione della povertà per le persone varia dal 21% al 50% rappresentando rispettivamente la più ricca e la più povera città.
In accordo con i report, la maggior parte della gente povera vive nelle zone aride e semi-aride. L’analisi indica il distretto dei Turkana come il più povero distretto rurale in termini di carenza di cibo, con il più alto numero di persone il cui livello di consumo di cibo è sotto gli standard di 2250 K/cal al giorno, e il 93% di adulti con insufficiente apporto calorico giornaliero.
L’ultimo recente report lanciato dalle Nazioni Unite sul programma di miglioramento indica l’andamento della povertà della nazione al 56% e mostra un’evidente disuguaglianza tra le 8 province kenyote. Il report è stato immediatamente reso pubblico dai funzionari del governo, e presenta l’analisi delle cifre degli ultimi 10 anni..
FONTE:Dal quotidiano kenyota "Daily Nation"
Quattro kenyoti su dieci vivono in povertà malgrado l’attuale ripresa economica che vede il paese registrare una crescita del 5,8% dall’anno scorso. Secondo un’indagine del governo il 46%, ovvero 16,5 milioni su 35 milioni di persone, vive sotto la soglia di povertà. La cifra precedente era del 56%. Il report indica che più kenyoti vivono meglio oggi di 6 anni fa.
La ricerca constata che circa 19 milioni di kenyoti sopravvivono con 1 dollaro al giorno (o 70 scellini), sufficiente per sopravvivere un giorno in città o in campagna.
Risulta inoltre che anche nella città la povertà si sia ridotta, con molti più kenyoti ora capaci di arrotondare lo stipendio per vivere.
Il ministro della finanza ha riscosso successo e applausi in occasione della presentazione della ricerca al centro di conferenze internazionali “Kenyatta”, confermando il miglioramento dell’economia negli ultimi anni: “I provvedimenti del governo Kibaki hanno giocato un grande ruolo nel miglioramento economico e nella riduzione della povertà fra i kenyoti”, ha affermato il ministro, che ha inoltre accennato a come il piano economico, che di solito viene pubblicato prima del bilancio, mostrerebbe un innalzamento della crescita economica dall’attuale 6% verso il 7%.
Il piano classifica le 8 province del paese: la meno povera è Nairobi con il 21,3% nel 2006 rispetto al 52,6% del 2000. Di seguito la Provincia Centrale, dove il livello di povertà è ora del 30,4% contro il 35,4% del 2000. Le baraccopoli come Kibera e Mathare mostrano un bassissimo miglioramento della vita dei loro abitanti.
Sebbene il report mostri una visione più rosea negli standard di vita, non considera la povertà aggravata dalla siccità del 2005, che obbligò il presidente Kibaki a fare un appello internazionale per ricevere aiuti in cibo.
Il livello della povertà della Costa si è ridotto marginalmente dal 69,9% al 69,7 e nella Rift Valley è ora salito al 49% dall’iniziale 56,7%. Nella Provincia Est si registra il 51% dal 65,9, in quella Nord il 73,9% dal 73,1%, a Nyanza il 47,6% dal 71% e la Provincia Ovest è passata dal 66,1% al 52,2.
Il piano di bilancio integrato sulle famiglie condotto dal maggio 2007 al maggio 2008 ha considerato un totale di 13.430 famiglie da tutti i distretti dello stato. Il costo di questo esame è stato di 620 milioni di scellini (circa 7 milioni di euro) per il governo.
Il ministro Henry Obwocha ha presentato i dettagli del report al meeting che ha coinvolto i rappresentanti dei settori pubblici e privati e dei donatori. Il piano esposto ha offerto una comparazione sull’andamento della povertà degli ultimi 6 anni. Mr Kimunya ha espresso fiducia nel fatto che la nazione possa raggiungere un andamento di crescita del 10% per trasformare il Kenya in una nazione a medio reddito.
“Applicheremo misure per mantenere la crescita per i prossimi 10 anni per aiutare il Kenya a raggiungere il traguardo e gli ideali della Visione 2030” ha detto. E Mr. Obwocha ha aggiunto: “Il governo ora investirà vigorosamente nello sviluppo delle infrastrutture, specialmente in strade, elettricità nelle zone rurali, nell’acqua”. Il governo sceglierà le regioni dove i livelli di povertà sono più alti. Il piano arriva solo un mese dopo la molto criticata versione di Crescita Umana, che ha portato la povertà al 56%.
L’attuale indagine mostra che circa 16,6 milioni di kenyoti vivono con meno di 1 dollaro al giorno, mentre 18,9 milioni possono permettersi un pasto con più di un dollaro a loro disposizione. La più alta riduzione di povertà si è verificata nelle aree urbane, passate dal 51,5% al 33,7%. Nelle aree rurali i livelli di povertà sono scesi dal 59.9% al 49,1%. Complessivamente la dimensione della povertà per le persone varia dal 21% al 50% rappresentando rispettivamente la più ricca e la più povera città.
In accordo con i report, la maggior parte della gente povera vive nelle zone aride e semi-aride. L’analisi indica il distretto dei Turkana come il più povero distretto rurale in termini di carenza di cibo, con il più alto numero di persone il cui livello di consumo di cibo è sotto gli standard di 2250 K/cal al giorno, e il 93% di adulti con insufficiente apporto calorico giornaliero.
L’ultimo recente report lanciato dalle Nazioni Unite sul programma di miglioramento indica l’andamento della povertà della nazione al 56% e mostra un’evidente disuguaglianza tra le 8 province kenyote. Il report è stato immediatamente reso pubblico dai funzionari del governo, e presenta l’analisi delle cifre degli ultimi 10 anni..
FONTE:Dal quotidiano kenyota "Daily Nation"
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