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Il rischio dell'erosione del suolo
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Il rischio dell'erosione del suolo
Apcom 29 giugno - La fame di terreni agricoli sta distruggendo la foresta Mau, il più grande ecosistema forestale del Kenya, mettendo a rischio lo stesso sviluppo economico del Paese africano. I prodotti agricoli destinati al mercato, i fiumi, gli animali e le piante selvatiche sono cruciali per la sostenibilità economica a lungo termine del Kenya, ma da tempo soffrono della carenza di umidità garantita finora dalla foresta Mau, da sempre bacino di drenaggio nel cuore del Paese.
"Se scompare Mau, le conseguenze sarebbero troppo gravi per essere previste - ha dichiarato al Financial Times un economista del governo di Nairobi - la stessa esistenza del Kenya a lungo termine dipende dalla salvaguardia di Mau".
Un tempo, la foresta si estendeva per 400.000 ettari di terreno sulle colline della zona meridionale della Rift Valley, catturando l'acqua piovana e riversandola, attraverso le falde acquifere, in 12 fiumi e cinque grandi laghi. Tuttavia, dai primi anni novanta, circa il 30% di tale realtà è andato distrutto per opera di circa 40.000 coloni, che hanno abbattuto alberi di cedro per ricavare terra da coltivare a grano, cavoli e pomodori. Un'agricoltura che ha ridotto la quantità di acqua piovana catturata e, di conseguenza, quella convogliata nei fiumi e nei laghi. Di conseguenza, la carenza di acqua sta creando da tempo difficoltà ai produttori di tè di Kericho, di Finlays e Unilever, così come agli operatori turistici che lavorano nella savana, ma soprattutto mette a rischio la sicurezza alimentare di un Paese che registra già quest'anno 3,5 milioni di persone senza cibo.
Il premier keniano Raila Odinga ha cercato di riportare in agenda la salvaguardia della foresta, commissionando un rapporto, non ancora reso pubblico, a un'unità di esperti sulla delicata questione del trasferimento dei coloni e su un loro risarcimento. Tuttavia, la sua azione è ostacolata dal fatto che il Presidente Mwai Kibaki gli abbia concesso poco margine di manovra all'interno del governo di unità nazionale, secondo quanto scrive il Ft. Un altro grande ostacolo, sottolinea il quotidiano, è rappresentato dai rappresentanti politici locali che, pur dicendosi a sostegno dell'iniziativa del governo, hanno trasformato la vicenda in una disputa tra comunità.
Fonte: apcom
"Se scompare Mau, le conseguenze sarebbero troppo gravi per essere previste - ha dichiarato al Financial Times un economista del governo di Nairobi - la stessa esistenza del Kenya a lungo termine dipende dalla salvaguardia di Mau".
Un tempo, la foresta si estendeva per 400.000 ettari di terreno sulle colline della zona meridionale della Rift Valley, catturando l'acqua piovana e riversandola, attraverso le falde acquifere, in 12 fiumi e cinque grandi laghi. Tuttavia, dai primi anni novanta, circa il 30% di tale realtà è andato distrutto per opera di circa 40.000 coloni, che hanno abbattuto alberi di cedro per ricavare terra da coltivare a grano, cavoli e pomodori. Un'agricoltura che ha ridotto la quantità di acqua piovana catturata e, di conseguenza, quella convogliata nei fiumi e nei laghi. Di conseguenza, la carenza di acqua sta creando da tempo difficoltà ai produttori di tè di Kericho, di Finlays e Unilever, così come agli operatori turistici che lavorano nella savana, ma soprattutto mette a rischio la sicurezza alimentare di un Paese che registra già quest'anno 3,5 milioni di persone senza cibo.
Il premier keniano Raila Odinga ha cercato di riportare in agenda la salvaguardia della foresta, commissionando un rapporto, non ancora reso pubblico, a un'unità di esperti sulla delicata questione del trasferimento dei coloni e su un loro risarcimento. Tuttavia, la sua azione è ostacolata dal fatto che il Presidente Mwai Kibaki gli abbia concesso poco margine di manovra all'interno del governo di unità nazionale, secondo quanto scrive il Ft. Un altro grande ostacolo, sottolinea il quotidiano, è rappresentato dai rappresentanti politici locali che, pur dicendosi a sostegno dell'iniziativa del governo, hanno trasformato la vicenda in una disputa tra comunità.
Fonte: apcom
Iaiaa- Utente
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