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MGM - Mutilazioni genitali maschili
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MGM - Mutilazioni genitali maschili
Gli sforzi compiuti a livello internazionale per bandire le mutilazioni genitali femminili hanno richiamato l'attenzione di molti studiosi sul tema della circoncisione maschile.
Il rito della circoncisione maschile è molto più diffuso di quello delle mutilazioni genitali femminili: esso è praticato nell'ambito dell'ebraismo, dell'islamismo, da numerose tribù africane, dagli aborigeni australiani e polinesiani. La circoncisione maschile, inoltre, è considerata in molti ospedali un'operazione di routine, indipendentemente da ragioni religiose, soprattutto negli Stati Uniti d'America.
L'uso terapeutico della circoncisione come trattamento per la cura o la prevenzione di malattie veneree si è affermato nel corso dell'Ottocento, quando quest'operazione chirurgica veniva considerata una misura valida anche in casi come la masturbazione, il priapismo, la fimosi, la sterilità, ecc. Secondo Robert Darby, tra gli storici della medicina è da tempo noto che la circoncisione maschile e quella femminile furono introdotte nel corso del XIX secolo, soprattutto nei paesi anglosassoni, come misure per combattere la masturbazione.
Nella comunità medico-scientifica si è negli ultimi tempi aperto un acceso dibattito, all'interno del quale si confrontano, da un lato, coloro che ne suggeriscono l'utilità, come misura preventiva, per combattere l'AIDS e in genere malattie infettive che colpiscono l'apparato genitale maschile e, dall'altro, coloro che ne sottolineano i numerosi possibili effetti negativi, non solo sul piano psicologico, ma anche dal punto di vista della riduzione della sensibilità sessuale e dei rischi secondari derivabili dall'operazione (impotenza, ecc..).
Le mutilazioni genitali maschili anche quando praticate in contesti religiosi o tradizionali non hanno le implicazioni simboliche negative delle mutilazioni genitali femminili e comportano indubbiamente amputazioni di minore portata con rischi secondari inferiori; tuttavia, anch'esse configurano, quando la circoncisione è praticata su neonati sani senza alcuna seria ragione terapeutica, una grave violazione dell'integrità psicofisica del bambino. Per questo motivo, anche la circoncisione maschile dovrebbe meritare una più seria e attenta riflessione.
FONTE: OMS
Il rito della circoncisione maschile è molto più diffuso di quello delle mutilazioni genitali femminili: esso è praticato nell'ambito dell'ebraismo, dell'islamismo, da numerose tribù africane, dagli aborigeni australiani e polinesiani. La circoncisione maschile, inoltre, è considerata in molti ospedali un'operazione di routine, indipendentemente da ragioni religiose, soprattutto negli Stati Uniti d'America.
L'uso terapeutico della circoncisione come trattamento per la cura o la prevenzione di malattie veneree si è affermato nel corso dell'Ottocento, quando quest'operazione chirurgica veniva considerata una misura valida anche in casi come la masturbazione, il priapismo, la fimosi, la sterilità, ecc. Secondo Robert Darby, tra gli storici della medicina è da tempo noto che la circoncisione maschile e quella femminile furono introdotte nel corso del XIX secolo, soprattutto nei paesi anglosassoni, come misure per combattere la masturbazione.
Nella comunità medico-scientifica si è negli ultimi tempi aperto un acceso dibattito, all'interno del quale si confrontano, da un lato, coloro che ne suggeriscono l'utilità, come misura preventiva, per combattere l'AIDS e in genere malattie infettive che colpiscono l'apparato genitale maschile e, dall'altro, coloro che ne sottolineano i numerosi possibili effetti negativi, non solo sul piano psicologico, ma anche dal punto di vista della riduzione della sensibilità sessuale e dei rischi secondari derivabili dall'operazione (impotenza, ecc..).
Le mutilazioni genitali maschili anche quando praticate in contesti religiosi o tradizionali non hanno le implicazioni simboliche negative delle mutilazioni genitali femminili e comportano indubbiamente amputazioni di minore portata con rischi secondari inferiori; tuttavia, anch'esse configurano, quando la circoncisione è praticata su neonati sani senza alcuna seria ragione terapeutica, una grave violazione dell'integrità psicofisica del bambino. Per questo motivo, anche la circoncisione maschile dovrebbe meritare una più seria e attenta riflessione.
FONTE: OMS
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Località : Como-Malindi-Africa
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