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MGF - Mutilazioni genitali femminili
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MGF - Mutilazioni genitali femminili
La circoncisione, che consiste nella recisione del prepuzio della clitoride, è la forma più blanda perché preserva la clitoride e le parti posteriori più ampie delle piccole labbra. Nella cultura islamica, la circoncisione è conosciuta come sunna che in arabo significa "tradizione" poiché viene suggerita da alcune ahadith (massime del profeta Maometto). Questa è l'unica forma che può essere eguagliata alla circoncisione maschile nella quale il prepuzio del pene viene rimosso.
La clitoridectomia o recisione è la pratica più comune e implica la rimozione dell'intera clitoride insieme con tutta o una parte delle piccole labbra. Nell'arabo classico questa forma viene chiamata khafd che significa riduzione ed è più popolarmente conosciuta con il termine tahara che ha il significato di purificazione.
L'infibulazione è la forma più severa di questa pratica. Il termine deriva dal latino fibula, la spilla utilizzata per agganciare la toga romana. La fibula era usata inoltre per prevenire il rapporto sessuale tra gli schiavi; veniva fissata attraverso le grandi labbra delle donne e attraverso il prepuzio degli uomini. Questo aveva lo scopo di assicurare la fedeltà delle schiave, di evitare gravidanze che avrebbero ostacolato il loro lavoro13 e infine d'impedire agli schiavi o ai gladiatori di affaticarsi con le donne. L'infibulazione è conosciuta anche come "circoncisione faraonica", perché si crede che venisse praticata in Egitto durante il periodo delle dinastie dei Faraoni (2850-525 A.C.).
L'infibulazione comporta il taglio della clitoride, delle piccole labbra e delle grandi labbra. Le rimanenti estremità delle grandi labbra sono quindi cucite insieme in modo tale che l'orifizio vaginale venga chiuso. Durante il processo di guarigione viene inserita nella vagina una scheggia di legno per poter permettere il passaggio dell'urina e del sangue mestruale. A seconda dei differenti costumi, la ferita viene cucita con filo di seta o per suture (in Sudan) o con spine di acacia (in Somalia). Per facilitare la cicatrizzazione vengono impiegate sostanze adesive come il mal-mal ( una mistura di pasta composta da zucchero e gomma), tuorlo d'uovo e zucchero, succo di limone o miscugli di erbe. Per aiutare la guarigione e per dissipare gli odori sgradevoli, derivanti dall'urina e dalla coagulazione del sangue, vengono arse sotto la ragazza delle erbe aromatiche tradizionali (e.g. asal) e della linfa essiccata.15 Le ceneri usate per controllare l'emorragia, in special modo nelle aree rurali dell'Africa occidentale, sono spesso causa d'infezioni violente. In seguito all'operazione, le gambe della ragazza vengono legate e viene così immobilizzata per diverse settimane finché la ferita della vulva non guarisce. La prima notte di nozze la cicatrice dei genitali deve essere defibulata per consentire la penetrazione. Generalmente in seguito ad ogni nascita la reinfibulazione viene praticata per restituire al corpo della donna la sua "condizione prematrimoniale".
Gli strumenti impiegati per compiere la MGF comprendono coltelli, lame di rasoi, forbici e pezzi di vetro. Raramente questi strumenti vengono sterilizzati prima dell'operazione e tranne che negli ospedali, l'anestesia non è quasi mai impiegata. Tradizionalmente, l'operazione è eseguita dalle donne più anziane, di solito levatrici locali, conosciute come Gedda in Somalia o Daya in Egitto e in Sudan. Per le levatrici, queste operazioni costituiscono una fonte redditizia di guadagno. Nel Mali e nel Senegal questa pratica viene condotta da donne appartenenti alla casta dei "fabbri", dotate della conoscenza dell'occulto. Nelle aree urbane di questi paesi, le operazioni vengono frequentemente eseguite negli ospedali da medici professionsti.
L'età per la circoncisione cambia sia geograficamente che per gruppo etnico di appartenenza. Sebbene l'età per la pratica varia da una settimana di età fino ai venti anni, viene eseguita sempre più spesso su bambine tra i tre e gli otto anni. Recentemente si è verificata una tendenza verso un'età persino più prematura per minimizzare la resistenza al terribile dolore. Verzin (1975) ha sintetizzato le età in cui la circoncisione femminile viene effettuata come segue: otto giorni dalla nascita - Etiopia; dieci settimane dalla nascita - Arabia; dai tre ai quattro anni (circoncisione e recisione) - Somalia; dai tre agli otto anni - Egitto; dai cinque agli otto anni - Sudan; dagli otto ai dieci anni (infibulazione) - Somalia; poco dopo il matrimonio - Tribù Masai.
L'origine della pratica della MGF è sconosciuta. Non esistono testimonianze conclusive che indichino come e quando l'usanza sia iniziata e in che modo si sia diffusa. Non vi è accordo se le operazioni siano nate in un posto per poi diffondersi, o se queste venissero praticate da differenti gruppi etnici in aree diverse e in diversi periodi. Tuttavia esistono due teorie principali che riguardano le origini della pratica: una sostiene che l'usanza iniziò in un luogo (la penisola araba o l'Egitto) per poi propagarsi in altri posti; l'altra argomenta che questa visione sia abbastanza improbabile perché le operazioni sono talmente diffuse che non possono aver avuto origini comuni. Per gli autori che sostengono quest'ultima teoria, la pratica si sviluppò in maniera indipendente, in posti diversi e in momenti storici differenti.
FONTE: OMS
La clitoridectomia o recisione è la pratica più comune e implica la rimozione dell'intera clitoride insieme con tutta o una parte delle piccole labbra. Nell'arabo classico questa forma viene chiamata khafd che significa riduzione ed è più popolarmente conosciuta con il termine tahara che ha il significato di purificazione.
L'infibulazione è la forma più severa di questa pratica. Il termine deriva dal latino fibula, la spilla utilizzata per agganciare la toga romana. La fibula era usata inoltre per prevenire il rapporto sessuale tra gli schiavi; veniva fissata attraverso le grandi labbra delle donne e attraverso il prepuzio degli uomini. Questo aveva lo scopo di assicurare la fedeltà delle schiave, di evitare gravidanze che avrebbero ostacolato il loro lavoro13 e infine d'impedire agli schiavi o ai gladiatori di affaticarsi con le donne. L'infibulazione è conosciuta anche come "circoncisione faraonica", perché si crede che venisse praticata in Egitto durante il periodo delle dinastie dei Faraoni (2850-525 A.C.).
L'infibulazione comporta il taglio della clitoride, delle piccole labbra e delle grandi labbra. Le rimanenti estremità delle grandi labbra sono quindi cucite insieme in modo tale che l'orifizio vaginale venga chiuso. Durante il processo di guarigione viene inserita nella vagina una scheggia di legno per poter permettere il passaggio dell'urina e del sangue mestruale. A seconda dei differenti costumi, la ferita viene cucita con filo di seta o per suture (in Sudan) o con spine di acacia (in Somalia). Per facilitare la cicatrizzazione vengono impiegate sostanze adesive come il mal-mal ( una mistura di pasta composta da zucchero e gomma), tuorlo d'uovo e zucchero, succo di limone o miscugli di erbe. Per aiutare la guarigione e per dissipare gli odori sgradevoli, derivanti dall'urina e dalla coagulazione del sangue, vengono arse sotto la ragazza delle erbe aromatiche tradizionali (e.g. asal) e della linfa essiccata.15 Le ceneri usate per controllare l'emorragia, in special modo nelle aree rurali dell'Africa occidentale, sono spesso causa d'infezioni violente. In seguito all'operazione, le gambe della ragazza vengono legate e viene così immobilizzata per diverse settimane finché la ferita della vulva non guarisce. La prima notte di nozze la cicatrice dei genitali deve essere defibulata per consentire la penetrazione. Generalmente in seguito ad ogni nascita la reinfibulazione viene praticata per restituire al corpo della donna la sua "condizione prematrimoniale".
Gli strumenti impiegati per compiere la MGF comprendono coltelli, lame di rasoi, forbici e pezzi di vetro. Raramente questi strumenti vengono sterilizzati prima dell'operazione e tranne che negli ospedali, l'anestesia non è quasi mai impiegata. Tradizionalmente, l'operazione è eseguita dalle donne più anziane, di solito levatrici locali, conosciute come Gedda in Somalia o Daya in Egitto e in Sudan. Per le levatrici, queste operazioni costituiscono una fonte redditizia di guadagno. Nel Mali e nel Senegal questa pratica viene condotta da donne appartenenti alla casta dei "fabbri", dotate della conoscenza dell'occulto. Nelle aree urbane di questi paesi, le operazioni vengono frequentemente eseguite negli ospedali da medici professionsti.
L'età per la circoncisione cambia sia geograficamente che per gruppo etnico di appartenenza. Sebbene l'età per la pratica varia da una settimana di età fino ai venti anni, viene eseguita sempre più spesso su bambine tra i tre e gli otto anni. Recentemente si è verificata una tendenza verso un'età persino più prematura per minimizzare la resistenza al terribile dolore. Verzin (1975) ha sintetizzato le età in cui la circoncisione femminile viene effettuata come segue: otto giorni dalla nascita - Etiopia; dieci settimane dalla nascita - Arabia; dai tre ai quattro anni (circoncisione e recisione) - Somalia; dai tre agli otto anni - Egitto; dai cinque agli otto anni - Sudan; dagli otto ai dieci anni (infibulazione) - Somalia; poco dopo il matrimonio - Tribù Masai.
L'origine della pratica della MGF è sconosciuta. Non esistono testimonianze conclusive che indichino come e quando l'usanza sia iniziata e in che modo si sia diffusa. Non vi è accordo se le operazioni siano nate in un posto per poi diffondersi, o se queste venissero praticate da differenti gruppi etnici in aree diverse e in diversi periodi. Tuttavia esistono due teorie principali che riguardano le origini della pratica: una sostiene che l'usanza iniziò in un luogo (la penisola araba o l'Egitto) per poi propagarsi in altri posti; l'altra argomenta che questa visione sia abbastanza improbabile perché le operazioni sono talmente diffuse che non possono aver avuto origini comuni. Per gli autori che sostengono quest'ultima teoria, la pratica si sviluppò in maniera indipendente, in posti diversi e in momenti storici differenti.
FONTE: OMS
fio- Sostenitore
- Numero di messaggi : 3168
Data d'iscrizione : 21.04.09
Età : 77
Località : Como-Malindi-Africa
Re: MGF - Mutilazioni genitali femminili
Kenya: Italia contro mutilazioni donne.
Ufficio Nairobi si associa a proposta Carfagna-Bonino
25 novembre, 17:13
Indietro Stampa Invia Scrivi alla redazione Suggerisci ()
Guarda la foto1 di 1 (ANSA) - NAIROBI, 25 NOV - L'ufficio della Cooperazione italiana allo sviluppo di Nairobi si associa alla campagna End Fgm, lanciata dal Ministro per le Pari Opportunita' Mara Carfagna e dalla vice presidente del Senato Emma Bonino - e coordinata dalla Ong Aidos - che si propone l'eliminazione di ogni forma di violenza contro le donne, e in particolar modo le infibulazioni imposte alle bambine.
FONTE: Ansa.it
Ufficio Nairobi si associa a proposta Carfagna-Bonino
25 novembre, 17:13
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Guarda la foto1 di 1 (ANSA) - NAIROBI, 25 NOV - L'ufficio della Cooperazione italiana allo sviluppo di Nairobi si associa alla campagna End Fgm, lanciata dal Ministro per le Pari Opportunita' Mara Carfagna e dalla vice presidente del Senato Emma Bonino - e coordinata dalla Ong Aidos - che si propone l'eliminazione di ogni forma di violenza contro le donne, e in particolar modo le infibulazioni imposte alle bambine.
FONTE: Ansa.it
dolcemagic- Sostenitore
- Numero di messaggi : 1817
Data d'iscrizione : 23.10.09
Età : 51
Località : Verbania ( lago Maggiore )!!!
Re: MGF - Mutilazioni genitali femminili
Quoto in pieno! BASTAAAAAAAAAAAA
Many- Amico del forum
- Numero di messaggi : 233
Data d'iscrizione : 10.05.09
Età : 48
Località : il mondo
Re: MGF - Mutilazioni genitali femminili
Qual è la situazione in Kenya? Quali sono le etnie/località più esposte?
Valeria Lettera- Nuovo utente
- Numero di messaggi : 13
Data d'iscrizione : 10.01.11
Età : 59
Località : Roma
Re: MGF - Mutilazioni genitali femminili
Valeria prova a guardare queste pagine internet magari trovi le informazioni che cerchi: http://www.edurete.org/pd/sele_art.asp?ida=1642,
http://www.tmcrew.org/junius/num3/index.htm (ci sono due sezioni sulle mgf),
http://www.endfgm.eu/it/petition/
http://www.tmcrew.org/junius/num3/index.htm (ci sono due sezioni sulle mgf),
http://www.endfgm.eu/it/petition/
Federica- ADMIN
- Numero di messaggi : 1935
Data d'iscrizione : 16.04.09
Età : 47
Località : Uboldo
Re: MGF - Mutilazioni genitali femminili
Grazie... non ho trovato menzione del Kenya... speriamo che, tra tutte le umiliaziono che devono subire, le giovani dei villaggi Kenyoti non siano vittime anche di questa barberie...
Valeria Lettera- Nuovo utente
- Numero di messaggi : 13
Data d'iscrizione : 10.01.11
Età : 59
Località : Roma
Kenya, passi avanti contro mutilazione genitali femminili
Kenya, passi avanti contro mutilazione genitali femminili
8 febbraio 2012
Il Fondo internazionale per la popolazione delle Nazioni Unite (Unfpa) ha annunciato che il Kenya ha ottenuto il risultato migliore nella riduzione delle mutilazioni genitali femminili tra i 15 Paesi dell’Africa subsahariana.
Secondo i risultati di un’indagine condotta in occasione della Giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili, la pratica in Kenya tra il 2003 e il 2009 è diminuita del 16 percento. Dal rapporto emerge inoltre che le keniane più giovani abbandonano la pratica più velocemente rispetto alle loro coetanee degli altri 14 Paesi del programma antimutilazione promosso dall’Onu.
“Questi risultati incoraggianti dimostrano che le norme sociali e le pratiche culturali stanno cambiando e le comunità sono unite per tutelare i diritti delle ragazze e delle donne”, ha detto il direttore dell’Unfpa, Babatunde Osotimehin, in un’intervista al quotidiano locale Daily Nation.
Fonte: www.eilmensile.it
8 febbraio 2012
Il Fondo internazionale per la popolazione delle Nazioni Unite (Unfpa) ha annunciato che il Kenya ha ottenuto il risultato migliore nella riduzione delle mutilazioni genitali femminili tra i 15 Paesi dell’Africa subsahariana.
Secondo i risultati di un’indagine condotta in occasione della Giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili, la pratica in Kenya tra il 2003 e il 2009 è diminuita del 16 percento. Dal rapporto emerge inoltre che le keniane più giovani abbandonano la pratica più velocemente rispetto alle loro coetanee degli altri 14 Paesi del programma antimutilazione promosso dall’Onu.
“Questi risultati incoraggianti dimostrano che le norme sociali e le pratiche culturali stanno cambiando e le comunità sono unite per tutelare i diritti delle ragazze e delle donne”, ha detto il direttore dell’Unfpa, Babatunde Osotimehin, in un’intervista al quotidiano locale Daily Nation.
Fonte: www.eilmensile.it
Federica- ADMIN
- Numero di messaggi : 1935
Data d'iscrizione : 16.04.09
Età : 47
Località : Uboldo
Re: MGF - Mutilazioni genitali femminili
...........queste si che sono buone notizie!!!!
dolcemagic- Sostenitore
- Numero di messaggi : 1817
Data d'iscrizione : 23.10.09
Età : 51
Località : Verbania ( lago Maggiore )!!!
Federica- ADMIN
- Numero di messaggi : 1935
Data d'iscrizione : 16.04.09
Età : 47
Località : Uboldo
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