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ALLARME IN KENYA DOPO LA MORTE DI OBAMA
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ALLARME IN KENYA DOPO LA MORTE DI OBAMA
ALLARME IN KENYA DOPO LA MORTE DI OBAMA
Nairobi 4 maggio - I militari hanno detto che le truppe sono state rafforzate ai valichi di frontiera, mentre la polizia ha rafforzato la sorveglianza su "personaggi sospetti."
Sorveglianza è stata intensificata anche in impianti fondamentali, tra cui alberghi, aeroporti, edifici pubblici, centri commerciali.
"Tutti i personaggi sospetti nella lista di controllo terroristi sono stati posti sotto sorveglianza 24 ore. Tuttavia, come al solito questa è una responsabilità collettiva e il pubblico dovrebbe collaborare con la polizia, "ha detto.
Ci sono i timori di ritorsioni in tutto il mondo a seguito della morte del leader di Al-Qaeda in Pakistan.
Signor Kiraithe ha detto che i sistemi di sicurezza sono stati allertati anche a livello nazionale nei punti di ingresso, come aeroporti e porti, in caso di qualsiasi evenienza.
Ha assicurato comunque i vacanzieri che il paese è sicuro e ha invitato a godersi le vacanze senza temere per la loro sicurezza.
Il funzionario di polizia ha detto che il governo ha rafforzato la sicurezza in tutte le mete turistiche per garantire i visitatori, i lavoratori e le strutture turistiche.
"Il governo ha messo a punto le misure di sicurezza necessarie per proteggere i suoi cittadini, delle proprietà ai turisti internazionali in caso di ogni eventualità", ha detto.
"Tutti i punti di ingresso comprese le frontiere, aeroporti e porti sono garantiti dalle nostre forze di sicurezza.per i Keniani e visitatori pertanto non è necessario preoccuparsi della loro sicurezza ", ha aggiunto.
Egli, tuttavia, ha fatto appello al pubblico di dare informazioni alla polizia nel caso in cui sono imbattuti in persone sospette.
Il portavoce dell'esercito Bogita Ongeri ha dichiarato: "Siamo in collegamento con tutti gli agenti di sicurezza per garantire che Al-Shabaab, che è legata ad Al-Qaeda, non possa così estendere le operazioni in Kenya. la morte di Osama fu accolto bene da parte del Governo del Kenya.
Il portavoce del governo Alfred Mutua ha definito un "momento cruciale nella lotta contro il terrorismo".
"Il Kenya è stato il primo paese ad essere attaccato da Al Qaeda e la morte di Osama Bin Laden si presenta come un sollievo per molte delle vittime degli attentati in Africa orientale", ha detto in un comunicato sul sito ufficiale.
Dr Mutua ha aggiunto: "Siamo realisti che il terrorismo è un'ideologia che non si concluderà a causa della morte di Osama Bin Laden, ma spero che la sua morte sarà l'inizio della fine del terrorismo. Come paese, dobbiamo rimanere diligente e lavorare con i nostri partner per combattere questo crimine internazionale ".
Il Kenya è stato in stato di allerta sicurezza in quanto l'intelligence ha rilevato che gli operatori di Al-Shabaab stavano pianificando attentati.
Il gruppo Al-Shabaab è riconosciuto a livello internazionale per la lotta contro ilgoverno federale di transizione in Somalia..
Fonte:Daily Nation
Nairobi 4 maggio - I militari hanno detto che le truppe sono state rafforzate ai valichi di frontiera, mentre la polizia ha rafforzato la sorveglianza su "personaggi sospetti."
Sorveglianza è stata intensificata anche in impianti fondamentali, tra cui alberghi, aeroporti, edifici pubblici, centri commerciali.
"Tutti i personaggi sospetti nella lista di controllo terroristi sono stati posti sotto sorveglianza 24 ore. Tuttavia, come al solito questa è una responsabilità collettiva e il pubblico dovrebbe collaborare con la polizia, "ha detto.
Ci sono i timori di ritorsioni in tutto il mondo a seguito della morte del leader di Al-Qaeda in Pakistan.
Signor Kiraithe ha detto che i sistemi di sicurezza sono stati allertati anche a livello nazionale nei punti di ingresso, come aeroporti e porti, in caso di qualsiasi evenienza.
Ha assicurato comunque i vacanzieri che il paese è sicuro e ha invitato a godersi le vacanze senza temere per la loro sicurezza.
Il funzionario di polizia ha detto che il governo ha rafforzato la sicurezza in tutte le mete turistiche per garantire i visitatori, i lavoratori e le strutture turistiche.
"Il governo ha messo a punto le misure di sicurezza necessarie per proteggere i suoi cittadini, delle proprietà ai turisti internazionali in caso di ogni eventualità", ha detto.
"Tutti i punti di ingresso comprese le frontiere, aeroporti e porti sono garantiti dalle nostre forze di sicurezza.per i Keniani e visitatori pertanto non è necessario preoccuparsi della loro sicurezza ", ha aggiunto.
Egli, tuttavia, ha fatto appello al pubblico di dare informazioni alla polizia nel caso in cui sono imbattuti in persone sospette.
Il portavoce dell'esercito Bogita Ongeri ha dichiarato: "Siamo in collegamento con tutti gli agenti di sicurezza per garantire che Al-Shabaab, che è legata ad Al-Qaeda, non possa così estendere le operazioni in Kenya. la morte di Osama fu accolto bene da parte del Governo del Kenya.
Il portavoce del governo Alfred Mutua ha definito un "momento cruciale nella lotta contro il terrorismo".
"Il Kenya è stato il primo paese ad essere attaccato da Al Qaeda e la morte di Osama Bin Laden si presenta come un sollievo per molte delle vittime degli attentati in Africa orientale", ha detto in un comunicato sul sito ufficiale.
Dr Mutua ha aggiunto: "Siamo realisti che il terrorismo è un'ideologia che non si concluderà a causa della morte di Osama Bin Laden, ma spero che la sua morte sarà l'inizio della fine del terrorismo. Come paese, dobbiamo rimanere diligente e lavorare con i nostri partner per combattere questo crimine internazionale ".
Il Kenya è stato in stato di allerta sicurezza in quanto l'intelligence ha rilevato che gli operatori di Al-Shabaab stavano pianificando attentati.
Il gruppo Al-Shabaab è riconosciuto a livello internazionale per la lotta contro ilgoverno federale di transizione in Somalia..
Fonte:Daily Nation
fio- Sostenitore
- Numero di messaggi : 3168
Data d'iscrizione : 21.04.09
Età : 77
Località : Como-Malindi-Africa
Re: ALLARME IN KENYA DOPO LA MORTE DI OBAMA
credo si stia parlando di OSAMA... e non di OBAMA!
frab- Amico del forum
- Numero di messaggi : 239
Data d'iscrizione : 26.04.10
Età : 43
Località : Malindi
Re: ALLARME IN KENYA DOPO LA MORTE DI OBAMA
Infatti è Osama Bin Laden ....e questo errore lo hanno fatto molti giornalisti !
mammussi- Amico del forum
- Numero di messaggi : 434
Data d'iscrizione : 17.04.09
Età : 78
Località : Milano
dolcemagic- Sostenitore
- Numero di messaggi : 1817
Data d'iscrizione : 23.10.09
Età : 51
Località : Verbania ( lago Maggiore )!!!
Re: ALLARME IN KENYA DOPO LA MORTE DI OBAMA
INFATTI.
Dopo avere notato la discrepanza tra il titolo dell'articolo con il nome del soggetto in questione errato, mentre nell'nterno dell'articolo il nome del soggetto viene riportato con esattezza, rimanendo meravigliato di tale refuso ho provveduto a inviare alla redazione del Daily Nation una nota di biasimo segnalando tale errore, nota che riporto integralmente.
"Dear preparation, rest quite surprised that your authoritative journal is the holder committed the blunder of the piece in question with the wrong name Obama instead of Osama, that error in the news these days is the most popular."
Z. F.From Passionekenya greetings.
(Spettabile redazione, resto abbastanza meravigliato che anche il Vostro autorevole giornale sia incorso nel grossolano errore di titolare il pezzo in questione con il nome errato Obama anzichè Osama, errore che in questi giorni nelle cronache va per la maggiore.)
(Z.F.Da Passionekenya cordiali saluti)
Immediata la risposta della redazione del Daily Nation:
Attn Z.F. Passionekenya
Thank you for reporting, will provide tomorrow's edition to publish a notice of correction.
Yours sincerely
(All'attenzione di Z.F. Passionekenya
La ringraziamo per la segnalazione, provvederemo nell'edizione di domani a pubblicare una nota di rettifica.
Con stima )
O(S)AMA O(B)AMA
In gergo tipografico un errore del genere si dice: refuso, capita nelle migliori redazioni giornalistiche anche se oggi i giornali vengono stampati con mezzi modernissimi e non più con il piombo come si usava una volta, quando la correzione degli articoli veniva fatta dal "proto" che leggeva il giornale in piombo al contrario prima di passarlo alla stampa.
Grazie comunque agli utenti attenti, anche se forse il pezzo meritava un commento sulla situazione attuale in Kenya, considerato uno tra i paesi più a rischio, paese meta dei nostri viaggi, soggiorni e sogni. Anzichè disquisire sugli errori di stampa del Daily Nation.
Fio
Dopo avere notato la discrepanza tra il titolo dell'articolo con il nome del soggetto in questione errato, mentre nell'nterno dell'articolo il nome del soggetto viene riportato con esattezza, rimanendo meravigliato di tale refuso ho provveduto a inviare alla redazione del Daily Nation una nota di biasimo segnalando tale errore, nota che riporto integralmente.
"Dear preparation, rest quite surprised that your authoritative journal is the holder committed the blunder of the piece in question with the wrong name Obama instead of Osama, that error in the news these days is the most popular."
Z. F.From Passionekenya greetings.
(Spettabile redazione, resto abbastanza meravigliato che anche il Vostro autorevole giornale sia incorso nel grossolano errore di titolare il pezzo in questione con il nome errato Obama anzichè Osama, errore che in questi giorni nelle cronache va per la maggiore.)
(Z.F.Da Passionekenya cordiali saluti)
Immediata la risposta della redazione del Daily Nation:
Attn Z.F. Passionekenya
Thank you for reporting, will provide tomorrow's edition to publish a notice of correction.
Yours sincerely
(All'attenzione di Z.F. Passionekenya
La ringraziamo per la segnalazione, provvederemo nell'edizione di domani a pubblicare una nota di rettifica.
Con stima )
O(S)AMA O(B)AMA
In gergo tipografico un errore del genere si dice: refuso, capita nelle migliori redazioni giornalistiche anche se oggi i giornali vengono stampati con mezzi modernissimi e non più con il piombo come si usava una volta, quando la correzione degli articoli veniva fatta dal "proto" che leggeva il giornale in piombo al contrario prima di passarlo alla stampa.
Grazie comunque agli utenti attenti, anche se forse il pezzo meritava un commento sulla situazione attuale in Kenya, considerato uno tra i paesi più a rischio, paese meta dei nostri viaggi, soggiorni e sogni. Anzichè disquisire sugli errori di stampa del Daily Nation.
Fio
fio- Sostenitore
- Numero di messaggi : 3168
Data d'iscrizione : 21.04.09
Età : 77
Località : Como-Malindi-Africa
Re: ALLARME IN KENYA DOPO LA MORTE DI OBAMA
Aveva annunciato che avrebbero attaccato centri commerciali per Pasqua
La polizia keniana aveva rafforzato le misure di sicurezza intorno agli edifici pubblici e per le strade
Comunque penso che non solo il Kenya sia sotto il loro tiro...lo è tutto il mondo
Purtroppo il Kenya ha già subito attacchi negli scorsi anni
Si crede possa essere nascosto in Yemen; Fazul Abdullah Mohammed, keniota nato nel 1972, accusato di aver collaborato agli attentati alle ambasciate americane a Nairobi e Dar es Salaam nel 1998, così come agli attacchi in Kenya nel 2002.
Morto Osama Bin Laden, ora il terrorista di Al Qaeda ricercato numero uno è il suo presunto vice, Ayman al-Zawahri, ma sono diversi i quadri latitanti dell’ organizzazione che potrebbero essere scelti per la successione
Nel prossimo anno ci saranno anche le elezioni in Kenya e speriamo veramente tutto proceda nel migliore dei modi....e che noi amanti del Kenya non ci facciamo impaurire e continuiamo a visitare questo meraviglioso paese
La polizia keniana aveva rafforzato le misure di sicurezza intorno agli edifici pubblici e per le strade
Comunque penso che non solo il Kenya sia sotto il loro tiro...lo è tutto il mondo
Purtroppo il Kenya ha già subito attacchi negli scorsi anni
Si crede possa essere nascosto in Yemen; Fazul Abdullah Mohammed, keniota nato nel 1972, accusato di aver collaborato agli attentati alle ambasciate americane a Nairobi e Dar es Salaam nel 1998, così come agli attacchi in Kenya nel 2002.
Morto Osama Bin Laden, ora il terrorista di Al Qaeda ricercato numero uno è il suo presunto vice, Ayman al-Zawahri, ma sono diversi i quadri latitanti dell’ organizzazione che potrebbero essere scelti per la successione
Nel prossimo anno ci saranno anche le elezioni in Kenya e speriamo veramente tutto proceda nel migliore dei modi....e che noi amanti del Kenya non ci facciamo impaurire e continuiamo a visitare questo meraviglioso paese
mammussi- Amico del forum
- Numero di messaggi : 434
Data d'iscrizione : 17.04.09
Età : 78
Località : Milano
Tutti gli uomini di Osama, Al-Zawahri leader
Tutti gli uomini di Osama, Al-Zawahri leader
ROMA - Potrebbe essere Ayman Abdel Rahman al Zawahri, medico egiziano nato il 19 giugno 1951, fra i fondatori di Al Qaida alla fine degli anni Ottanta e attuale numero 2 dell'organizzazione terrorista a succedere a Osama Bin Laden. Nato in una famiglia agiata e borghese, con un padre anch'egli medico e un nonno gran ulema di Al Azhar, al Zawahri per anni è stato il braccio destro del capo di al Qaida, prestando in molti casi il suo volto e la sua voce ai messaggi di minacce lanciati al mondo dal rifugio fra l'Afghanistan e il Pakistan. L'ultimo ad aprile nel quale sollecitava i musulmani a combattere la Nato e gli americani in Libia. L'amministrazione Usa ha stabilito una ricompensa di 25 milioni di dollari per chiunque fornisca informazioni su quello che molti considerano il cervello dell'organizzazione terroristica islamica. Al Zawahri Si è avvicinato ai movimenti jihadisti da giovanissimo, a diciassette anni, prima di diplomarsi in medicina. Entrò nella Jihad islamica egiziana nel 1979, diventando 'emir' (comandante) responsabile per il reclutamento. Nel 1981 è finito in carcere durante una ondata di arresti di integralisti islamici in seguito all'assassinio dell'allora presidente Anwar Sadat. E' rimasto in prigione quattro anni, ma per porto abusivo di armi, perché gli inquirenti non sono riusciti a trovare elementi contro di lui su un coinvolgimento dell'omicidio di Sadat. Uscito di prigione nel 1985, Zawahri è andato in Arabia Saudita, e dopo poco si è spostato in Pakistan, dove ha conosciuto Bin Laden. Ultima tappa l'Afghanistan, all'inizio degli anni Novanta.
Un'analisi, il quotidiano israeliano Haaretz fa il punto sul dopo. All'indomani della uccisione di Osama Bin Laden, si accende la lotta ai vertici di al-Qaida per la sua sostituzione. Oltre al n. 2 dell'organizzazione, Ayman al-Zawahiri, altri dirigenti emergono gia' al suo fianco e forse potrebbero ambire a sostituire essi stessi Bin Laden. Lo afferma, in Di al-Zawahiri Haaretz scrive che eccelle nel ruolo di guida spirituale ed ideologica, mentre non ha le spiccate doti organizzative che avevano distinto Bin Laden. Per cui e' necessario esaminare adesso la galleria di altri 'volti nuovi'. Fra questi Haaretz annovera Seif al-Adel, un ex colonnello delle forze armate egiziane sospettato di aver organizzato gli attentati alle ambasciate americane in Kenya e in Tanzania nel 1998. A quanto pare questi comanda la 'Commissione militare' di al Qaida - scrive il giornale - e coordina attivita' militari in Somalia e nello Yemen. Un altro volto emergente e' quello di Saliman Jassem al-Gheit, un kuwaitiano di 46 anni, veterano delle campagne in Bosnia e in Afghanistan. Con lui sono menzionati anche Anwar al-Awaleki - un predicatore yemenita-statunitense, che formalmente non e' inquadrato in al Qaida ma che e' ritenuto un ideologo della nuova generazione - e Abdallah Ahmed Abdallah, un egiziano attivo particolarmente nel continente africano. Secondo Haaretz, e' possibile che anche alla luce degli sconvolgimenti politici in atto in diversi Paesi arabi le cellule locali di al Qaida si concentreranno maggiormente sugli scenari interni, tralasciando dunque la organizzazione di vistosi attentati internazionali.
Sono diversi tuttavia i quadri latitanti dell' organizzazione che potrebbero essere scelti per la successione.
Questi i più importanti:
- AYMAN AL-ZAWAHRI: medico egiziano di 60 anni, leader della Jihad islamica egiziana prima dell'incontro in Afghanistan con Bin Laden, di cui divenne braccio destro. Cofondatore di Al Qaida. Molti i suoi messaggi video negli anni passati. Ritenuto un grande organizzatore, sulla sua testa c'é una taglia di 25 milioni di dollari.
SAIF AL-ADEL: egiziano, 50 anni circa, anche lui ex membro Jihad islamica egiziana, sarebbe il capo del ramo militare di Al Qaida. Ricercato per gli attentati contro le ambasciate Usa di Nairobi e Dar es Salaam nel 1998. Su di lui una taglia di 5 milioni di dollari.
- ANWAR AL-AULAQI: statunitense d'origine yemenita, 39 anni, imam e predicatore radicale, non è ritenuto organico ad Al Qaida, con la quale avrebbe però legami per via della sua intensa opera di predicazione e reclutamento via internet e la sua influenza. Si ritiene sia nascosto all'interno della sua tribù nello Yemen.
- FASUL ABDULLAH MOHAMMED: originario delle Comore, 40 anni circa, si ritiene diriga Al Qaida nell'Africa orientale, sia l'interfaccia con gli Al Shabaab somali e sia coinvolto negli attentati di Nairobi e Dar es Salaam.
- ADAM YAHIYE GADAHN: 32 anni, statunitense convertito all' Islam, reclutatore e predicatore su internet in arabo e inglese. Ricercato dagli Usa per "tradimento" e per "atti terroristici". Taglia di un milione di dollari.
- SULEIMAN ABU GHAITH: 46 anni, imam del Kuwait, bandito dalla predicazione per il suo radicalismo, si unì a Bin Laden nel 2000, divenendone uno dei principali portavoce.
FAHD MOHAMMED AHMED AL-QUSO: 37 anni, yemenita, ritenuto uno degli organizzatori dell'attentato contro la nave Uss Cole ad Aden nel 2000. E' stato in carcere nello Yemen dal 2002 al 2007 e ora sarebbe in Al Qaida nella Penisola araba (Aqpa).
- ABDULLAH AHMED ABDULLAH: 50 anni, egiziano, ritenuto braccio destro di Abdullah Mohammed in Africa orientale. Nelle lista originale dei 22 più ricercati per terrorismo dell'Fbi. La taglia è di 5 milioni di dollari.
- ANAS AL-LIBY: libico, 47 anni, vero nome Nazih Abdul-Hamed Nabih al-Ruqai, ex rifugiato in Gran Bretagna, anch'egli ricercato per gli attentati in Kenya e Tanzania del 1998.
- ALI SAID BEN ALI EL-HOORIE: saudita, 46 anni, accusato di aver partecipato agli attentati di Dahran del 1996 (19 militari Usa morti). Cinque milioni di dollari la taglia.
Fonte: www.ansa.it
ROMA - Potrebbe essere Ayman Abdel Rahman al Zawahri, medico egiziano nato il 19 giugno 1951, fra i fondatori di Al Qaida alla fine degli anni Ottanta e attuale numero 2 dell'organizzazione terrorista a succedere a Osama Bin Laden. Nato in una famiglia agiata e borghese, con un padre anch'egli medico e un nonno gran ulema di Al Azhar, al Zawahri per anni è stato il braccio destro del capo di al Qaida, prestando in molti casi il suo volto e la sua voce ai messaggi di minacce lanciati al mondo dal rifugio fra l'Afghanistan e il Pakistan. L'ultimo ad aprile nel quale sollecitava i musulmani a combattere la Nato e gli americani in Libia. L'amministrazione Usa ha stabilito una ricompensa di 25 milioni di dollari per chiunque fornisca informazioni su quello che molti considerano il cervello dell'organizzazione terroristica islamica. Al Zawahri Si è avvicinato ai movimenti jihadisti da giovanissimo, a diciassette anni, prima di diplomarsi in medicina. Entrò nella Jihad islamica egiziana nel 1979, diventando 'emir' (comandante) responsabile per il reclutamento. Nel 1981 è finito in carcere durante una ondata di arresti di integralisti islamici in seguito all'assassinio dell'allora presidente Anwar Sadat. E' rimasto in prigione quattro anni, ma per porto abusivo di armi, perché gli inquirenti non sono riusciti a trovare elementi contro di lui su un coinvolgimento dell'omicidio di Sadat. Uscito di prigione nel 1985, Zawahri è andato in Arabia Saudita, e dopo poco si è spostato in Pakistan, dove ha conosciuto Bin Laden. Ultima tappa l'Afghanistan, all'inizio degli anni Novanta.
Un'analisi, il quotidiano israeliano Haaretz fa il punto sul dopo. All'indomani della uccisione di Osama Bin Laden, si accende la lotta ai vertici di al-Qaida per la sua sostituzione. Oltre al n. 2 dell'organizzazione, Ayman al-Zawahiri, altri dirigenti emergono gia' al suo fianco e forse potrebbero ambire a sostituire essi stessi Bin Laden. Lo afferma, in Di al-Zawahiri Haaretz scrive che eccelle nel ruolo di guida spirituale ed ideologica, mentre non ha le spiccate doti organizzative che avevano distinto Bin Laden. Per cui e' necessario esaminare adesso la galleria di altri 'volti nuovi'. Fra questi Haaretz annovera Seif al-Adel, un ex colonnello delle forze armate egiziane sospettato di aver organizzato gli attentati alle ambasciate americane in Kenya e in Tanzania nel 1998. A quanto pare questi comanda la 'Commissione militare' di al Qaida - scrive il giornale - e coordina attivita' militari in Somalia e nello Yemen. Un altro volto emergente e' quello di Saliman Jassem al-Gheit, un kuwaitiano di 46 anni, veterano delle campagne in Bosnia e in Afghanistan. Con lui sono menzionati anche Anwar al-Awaleki - un predicatore yemenita-statunitense, che formalmente non e' inquadrato in al Qaida ma che e' ritenuto un ideologo della nuova generazione - e Abdallah Ahmed Abdallah, un egiziano attivo particolarmente nel continente africano. Secondo Haaretz, e' possibile che anche alla luce degli sconvolgimenti politici in atto in diversi Paesi arabi le cellule locali di al Qaida si concentreranno maggiormente sugli scenari interni, tralasciando dunque la organizzazione di vistosi attentati internazionali.
Sono diversi tuttavia i quadri latitanti dell' organizzazione che potrebbero essere scelti per la successione.
Questi i più importanti:
- AYMAN AL-ZAWAHRI: medico egiziano di 60 anni, leader della Jihad islamica egiziana prima dell'incontro in Afghanistan con Bin Laden, di cui divenne braccio destro. Cofondatore di Al Qaida. Molti i suoi messaggi video negli anni passati. Ritenuto un grande organizzatore, sulla sua testa c'é una taglia di 25 milioni di dollari.
SAIF AL-ADEL: egiziano, 50 anni circa, anche lui ex membro Jihad islamica egiziana, sarebbe il capo del ramo militare di Al Qaida. Ricercato per gli attentati contro le ambasciate Usa di Nairobi e Dar es Salaam nel 1998. Su di lui una taglia di 5 milioni di dollari.
- ANWAR AL-AULAQI: statunitense d'origine yemenita, 39 anni, imam e predicatore radicale, non è ritenuto organico ad Al Qaida, con la quale avrebbe però legami per via della sua intensa opera di predicazione e reclutamento via internet e la sua influenza. Si ritiene sia nascosto all'interno della sua tribù nello Yemen.
- FASUL ABDULLAH MOHAMMED: originario delle Comore, 40 anni circa, si ritiene diriga Al Qaida nell'Africa orientale, sia l'interfaccia con gli Al Shabaab somali e sia coinvolto negli attentati di Nairobi e Dar es Salaam.
- ADAM YAHIYE GADAHN: 32 anni, statunitense convertito all' Islam, reclutatore e predicatore su internet in arabo e inglese. Ricercato dagli Usa per "tradimento" e per "atti terroristici". Taglia di un milione di dollari.
- SULEIMAN ABU GHAITH: 46 anni, imam del Kuwait, bandito dalla predicazione per il suo radicalismo, si unì a Bin Laden nel 2000, divenendone uno dei principali portavoce.
FAHD MOHAMMED AHMED AL-QUSO: 37 anni, yemenita, ritenuto uno degli organizzatori dell'attentato contro la nave Uss Cole ad Aden nel 2000. E' stato in carcere nello Yemen dal 2002 al 2007 e ora sarebbe in Al Qaida nella Penisola araba (Aqpa).
- ABDULLAH AHMED ABDULLAH: 50 anni, egiziano, ritenuto braccio destro di Abdullah Mohammed in Africa orientale. Nelle lista originale dei 22 più ricercati per terrorismo dell'Fbi. La taglia è di 5 milioni di dollari.
- ANAS AL-LIBY: libico, 47 anni, vero nome Nazih Abdul-Hamed Nabih al-Ruqai, ex rifugiato in Gran Bretagna, anch'egli ricercato per gli attentati in Kenya e Tanzania del 1998.
- ALI SAID BEN ALI EL-HOORIE: saudita, 46 anni, accusato di aver partecipato agli attentati di Dahran del 1996 (19 militari Usa morti). Cinque milioni di dollari la taglia.
Fonte: www.ansa.it
Federica- ADMIN
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Località : Uboldo
Re: ALLARME IN KENYA DOPO LA MORTE DI OBAMA
Purtroppo, nonostante la morte di Osama Bin Laden, tutto il mondo rimane in allerta! Oltre ai possibili attacchi di Al-quaeda il Kenya deve anche proteggersi dal gruppo di Al-Shabaab, (responsabili del rapimento delle due suore italiane nel 2008 al confine con la Somalia) militanti somali. Anche per il gruppo di questi insurrezionalisti islamici sono stati arrestati i capi ma anche qui i successori non mancheranno.
Federica- ADMIN
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