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“Non subirò l’infibulazione, io mi ribello”
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“Non subirò l’infibulazione, io mi ribello”
“Non subirò l’infibulazione, io mi ribello”
19 aprile 2011 Coraggiosa opposizione delle ragazze ad un rito tribale ancora diffuso nel Paese
Il Guardian riporta una notizia che dà speranza per il futuro delle donne keniote, ancora sottoposte a quella barbara e atroce pratica dell’infibulazione.
L’EROICA OPPOSIZIONE E LE CONSEGUENZE – Due ragazze in Kenya hanno tentato una ribellione senza precedenti, rifiutando uno dei più controversi riti locali destinati alle donne: l’infibulazione. Il giornale inglese ha però aggiunto alla notizia le conseguenze che la loro scelta incontrerà, sia in seno alla propria famiglia, sia con gli uomini in generale, poiché nessuno le vorrà come mogli fino a quando non decideranno di sottoporsi all’atroce rito.
COS’E’ L’INFIBULAZIONE E DOVE SI PRATICA – Vale sempre la pena ricordare in cosa consiste: asportazione del clitoride, delle piccole labbra, di parte delle grandi labbra vaginali con cauterizzazione, cui segue la cucitura della vulva. Viene lasciato aperto solo un foro per permettere la fuoriuscita dell’urina e del sangue mestruale. Ha nascita esclusivamente culturale, ma oggi è adottata e praticata soprattutto in molte società in Africa, nella penisola araba e nel sud-est asiatico. Le origini delle mutilazioni sessuali femminili sono legate a tradizioni dell’antico Egitto e si calcola che qui, nonostante la pratica sia vietata, ancora oggi tra l’85% e il 95% delle donne abbia subito l’infibulazione. La Somalia è il Paese nel quale la pratica è più diffusa, toccando punte del 98%, tanto da essere definita dall’antropologo de Villeneuve: il paese delle donne cucite. Infibulazione non significa solo negazione di una vita sessuale libera per le donne – giustificata dall’obbligo di essere fedeli al proprio consorte (anche in età adolescenziale) – ma anche una vita in piena schiavitù sottoposte a quest’ultimo, nonché il rischio di essere disconosciute dalla comunità di cui fanno parte se si rifiutano. Anche dai propri genitori.
GLI SFORZI COMPIUTI IN KENYA PER DEBELLARE QUESTA USANZA - Il Kenya rappresenta un Paese all’avanguardia rispetto alla lotta contro l’infibulazione: nel 2001 è stato promulgato il Children’s Act, mentre nel 2006 è stata la volta di una legge sui reati sessuali. Eppure la pratica è ancora diffusa, come dimostrano i dati del Kenya Demographic and Health Survey, per cui le donne che hanno subito l’infibulazione sono ancora il 27%, delle quali il 49% hanno un’età compresa tra i 45 e i 49 anni, mentre il 14% riguarda ragazzine tra i 15 e i 19 anni. Dunque, altri passi in avanti devono essere compiuti, come la promulgazione di una legge ancora più severa, di cui si dovrebbe discutere in Parlamento. Almeno è ciò che spera il rappresentante del seggio del Monte Elgon, Fred Kapondi, il quale ha presentato il progetto di legge. Per porre fine ad una pratica barbara che ha già compromesso e distrutto la vita di milioni di donne.
Fonte: www.giornalettismo.com
19 aprile 2011 Coraggiosa opposizione delle ragazze ad un rito tribale ancora diffuso nel Paese
Il Guardian riporta una notizia che dà speranza per il futuro delle donne keniote, ancora sottoposte a quella barbara e atroce pratica dell’infibulazione.
L’EROICA OPPOSIZIONE E LE CONSEGUENZE – Due ragazze in Kenya hanno tentato una ribellione senza precedenti, rifiutando uno dei più controversi riti locali destinati alle donne: l’infibulazione. Il giornale inglese ha però aggiunto alla notizia le conseguenze che la loro scelta incontrerà, sia in seno alla propria famiglia, sia con gli uomini in generale, poiché nessuno le vorrà come mogli fino a quando non decideranno di sottoporsi all’atroce rito.
COS’E’ L’INFIBULAZIONE E DOVE SI PRATICA – Vale sempre la pena ricordare in cosa consiste: asportazione del clitoride, delle piccole labbra, di parte delle grandi labbra vaginali con cauterizzazione, cui segue la cucitura della vulva. Viene lasciato aperto solo un foro per permettere la fuoriuscita dell’urina e del sangue mestruale. Ha nascita esclusivamente culturale, ma oggi è adottata e praticata soprattutto in molte società in Africa, nella penisola araba e nel sud-est asiatico. Le origini delle mutilazioni sessuali femminili sono legate a tradizioni dell’antico Egitto e si calcola che qui, nonostante la pratica sia vietata, ancora oggi tra l’85% e il 95% delle donne abbia subito l’infibulazione. La Somalia è il Paese nel quale la pratica è più diffusa, toccando punte del 98%, tanto da essere definita dall’antropologo de Villeneuve: il paese delle donne cucite. Infibulazione non significa solo negazione di una vita sessuale libera per le donne – giustificata dall’obbligo di essere fedeli al proprio consorte (anche in età adolescenziale) – ma anche una vita in piena schiavitù sottoposte a quest’ultimo, nonché il rischio di essere disconosciute dalla comunità di cui fanno parte se si rifiutano. Anche dai propri genitori.
GLI SFORZI COMPIUTI IN KENYA PER DEBELLARE QUESTA USANZA - Il Kenya rappresenta un Paese all’avanguardia rispetto alla lotta contro l’infibulazione: nel 2001 è stato promulgato il Children’s Act, mentre nel 2006 è stata la volta di una legge sui reati sessuali. Eppure la pratica è ancora diffusa, come dimostrano i dati del Kenya Demographic and Health Survey, per cui le donne che hanno subito l’infibulazione sono ancora il 27%, delle quali il 49% hanno un’età compresa tra i 45 e i 49 anni, mentre il 14% riguarda ragazzine tra i 15 e i 19 anni. Dunque, altri passi in avanti devono essere compiuti, come la promulgazione di una legge ancora più severa, di cui si dovrebbe discutere in Parlamento. Almeno è ciò che spera il rappresentante del seggio del Monte Elgon, Fred Kapondi, il quale ha presentato il progetto di legge. Per porre fine ad una pratica barbara che ha già compromesso e distrutto la vita di milioni di donne.
Fonte: www.giornalettismo.com
Federica- ADMIN
- Numero di messaggi : 1935
Data d'iscrizione : 16.04.09
Età : 47
Località : Uboldo
Re: “Non subirò l’infibulazione, io mi ribello”
Il video sul servizio del Guardian:clicca qui
Federica- ADMIN
- Numero di messaggi : 1935
Data d'iscrizione : 16.04.09
Età : 47
Località : Uboldo
Nude e crude le foto
Gli attrezzi del mestiere.
Una bimba sotto tortura
fio- Sostenitore
- Numero di messaggi : 3168
Data d'iscrizione : 21.04.09
Età : 77
Località : Como-Malindi-Africa
Re: “Non subirò l’infibulazione, io mi ribello”
....purtroppo per quanto "vera", NON condivido l'immissione di questo genere di foto, davvero "crude".
Cinzia.
Cinzia.
dolcemagic- Sostenitore
- Numero di messaggi : 1817
Data d'iscrizione : 23.10.09
Età : 51
Località : Verbania ( lago Maggiore )!!!
Re: “Non subirò l’infibulazione, io mi ribello”
Madonna che foto!!! sinceramente non pensavo venisse praticata anche a bimbe così piccole.
Federica- ADMIN
- Numero di messaggi : 1935
Data d'iscrizione : 16.04.09
Età : 47
Località : Uboldo
Re: “Non subirò l’infibulazione, io mi ribello”
gente del posto a Watamu mi diceva che ormai lì non la pratica quasi più nessuno, solo nell'interno del paese è ancora diffusa...ciao
Marcobatt- Nuovo utente
- Numero di messaggi : 21
Data d'iscrizione : 21.07.11
Età : 46
Località : cilento
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