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Kenya: Nairobi, curare la gente negli slums.
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Kenya: Nairobi, curare la gente negli slums.
Nairobi, curare la gente negli slums,ecco la missione di World Friends.
NAIROBI - A nord est di Nairobi, in un'area circondata da baraccopoli, ogni mese cinquemila bambini, mamme, donne e uomini hanno potuto farsi curare nel centro polifunzionale creato da una ong italiana, l'associazione World Friends 1: è il Neema hospital, che in swahili significa "lavoro umano e benedizione di Dio". Da pochi giorni è stato inaugurato anche il reparto maternità, voluto dal fondatore di World Friends, Gianfranco Morino, medico chirurgo che vive e lavora nell'unico ospedale pubblico della periferia, il Mbabgathi, quello che con il nome di Uhuru veniva raccontato nel libro (di John Le Carré), e poi nel fim, The Constant gardener.
Le baraccopoli. Due terzi dei tre milioni di abitanti di Nairobi vive nelle 246 baraccopoli disseminate nelle periferie: Kibera, nella parte sud ovest, è la più famosa e popolosa bidonville, ma nel nord est a Korogocho, Kariobangi, Babadogo, Mathare, Valley-Eastleigh, Huruma, Kahawa, Soweto vivono circa 700.000 persone, di cui la metà sotto i 15 anni. Qui, fino a pochi anni fa, non c'era nulla per la salute dei più poveri. La sanità, in Kenya, è a pagamento e non mancano cliniche lussuose.
La solidarietà. "Nairobi è la città dei pochi ricchissimi e dei tanti poverissimi. Il Neema Hospital rappresenta un vero esempio di solidarietà, per rendere davvero la salute un diritto di tutti": così Rosaria Cacace dell'ufficio della Cooperazione Italiana in Kenya, inseme a Daniel Plas, delegato dell'Unione Europea in Kenya, commentando l'inaugurazione. Il reparto maternità è l'ultimo tassello del "Progetto Neema", partito nel gennaio 2007 con la posa della prima pietra dell'ospedale e che ha aperto le porte ai pazienti nel marzo 2009: in meno di 2 anni è riuscito a coinvolgere migliaia di beneficiari, offrendo assistenza sanitaria ad oltre 70mila persone.
Guardando al domani. Il Neema Hospital ha ora pronto soccorso, ambulatori, centro diagnostico, ambulatorio materno-infantile, day hospital, fisioterapia, centro salute pubblica, centro prevenzione hiv-aids e farmacia, offre anche corsi di aggiornamento e formazione professionale al personale medico e paramedico locale (recente un accordo con la prestigiosa Mayo Clinic statunitense) e realizza interventi di medicina preventiva e comunitaria sul territorio. Prossime tappe: reparto chirurgia generale e orto-traumatologica, reparto di Pediatria, centro ustioni, training Centre per la formazione di personale medico-sanitario locale, obitorio.
Fonte: LaRepubblica.it
NAIROBI - A nord est di Nairobi, in un'area circondata da baraccopoli, ogni mese cinquemila bambini, mamme, donne e uomini hanno potuto farsi curare nel centro polifunzionale creato da una ong italiana, l'associazione World Friends 1: è il Neema hospital, che in swahili significa "lavoro umano e benedizione di Dio". Da pochi giorni è stato inaugurato anche il reparto maternità, voluto dal fondatore di World Friends, Gianfranco Morino, medico chirurgo che vive e lavora nell'unico ospedale pubblico della periferia, il Mbabgathi, quello che con il nome di Uhuru veniva raccontato nel libro (di John Le Carré), e poi nel fim, The Constant gardener.
Le baraccopoli. Due terzi dei tre milioni di abitanti di Nairobi vive nelle 246 baraccopoli disseminate nelle periferie: Kibera, nella parte sud ovest, è la più famosa e popolosa bidonville, ma nel nord est a Korogocho, Kariobangi, Babadogo, Mathare, Valley-Eastleigh, Huruma, Kahawa, Soweto vivono circa 700.000 persone, di cui la metà sotto i 15 anni. Qui, fino a pochi anni fa, non c'era nulla per la salute dei più poveri. La sanità, in Kenya, è a pagamento e non mancano cliniche lussuose.
La solidarietà. "Nairobi è la città dei pochi ricchissimi e dei tanti poverissimi. Il Neema Hospital rappresenta un vero esempio di solidarietà, per rendere davvero la salute un diritto di tutti": così Rosaria Cacace dell'ufficio della Cooperazione Italiana in Kenya, inseme a Daniel Plas, delegato dell'Unione Europea in Kenya, commentando l'inaugurazione. Il reparto maternità è l'ultimo tassello del "Progetto Neema", partito nel gennaio 2007 con la posa della prima pietra dell'ospedale e che ha aperto le porte ai pazienti nel marzo 2009: in meno di 2 anni è riuscito a coinvolgere migliaia di beneficiari, offrendo assistenza sanitaria ad oltre 70mila persone.
Guardando al domani. Il Neema Hospital ha ora pronto soccorso, ambulatori, centro diagnostico, ambulatorio materno-infantile, day hospital, fisioterapia, centro salute pubblica, centro prevenzione hiv-aids e farmacia, offre anche corsi di aggiornamento e formazione professionale al personale medico e paramedico locale (recente un accordo con la prestigiosa Mayo Clinic statunitense) e realizza interventi di medicina preventiva e comunitaria sul territorio. Prossime tappe: reparto chirurgia generale e orto-traumatologica, reparto di Pediatria, centro ustioni, training Centre per la formazione di personale medico-sanitario locale, obitorio.
Fonte: LaRepubblica.it
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