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Africa / Facciamo il punto sul "dopo Dakar" in vista di Marsiglia 2012
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Africa / Facciamo il punto sul "dopo Dakar" in vista di Marsiglia 2012
Africa / Facciamo il punto sul "dopo Dakar" in vista di Marsiglia 2012
Positivo e /o negativo, a seconda della lettura che vogliamo darne, a proposito del bilancio dei lavori del Forum Sociale Mondiale di Dakar, conclusosi non da molto, una cosa è certa ed è che c'è stata una grandissima attenzione nei confronti dell'Africa.
Forse quest'anno come non mai. E non è difficile neanche immaginarne il perché.
I non meno di 20mila partecipanti hanno fatto tutti ovviamente il "tifo" per un "altro mondo possibile".
E come dare loro torto, guardando giornalmente, attraverso i media e internet ,cosa si verifica nel "nostro" mondo?
E per l'Africa poi la dose di sofferenza, rispetto agli altri continenti, è quasi sempre un tantino maggiorata.
A parte quello che è accaduto e continua ad accadere nell'Africa del Maghreb, un esempio per tutti è quello della guerra "infinita" sempre in corso nella Repubblica Democratica del Congo e Paesi viciniori.
Con morti, ferimenti, malattie e violenze d'ogni genere, che si verificano puntuali, ogni giorno ,nell'indifferenza generale degli abitanti appunto del pianeta -mondo.
Questo mondo. Il nostro mondo. Opulento o meno che sia. Un mondo comunque molto distratto.Troppo.
In quasi tutti i gruppi di lavoro del Forum la centralità per l'Africa ha riguardato sopratutto i modelli di sviluppo attualmente dominanti.
E da parte africana le responsabilità di un cattivo sviluppo(vedi ad esempio dittature e corruzione) è stato dibattuto che non sarebbero da imputare esclusivamente ai soli Governi del Continente nero, i quali devono provvedere, sempre e comunque, al benessere, alla salute e all'educazione delle loro popolazioni.
Grandi responsabilità - è stato più volte sottolineato - sono dovute piuttosto ad interventi esterni non positivi.
E soltanto i Paesi d'Africa più ricchi di minerali pregiati, guarda caso, sono quelli oggetto di questo genere d'interesse.
La richiesta collettiva pertanto è stata quella, in vista del prossimo appuntamento del Forum, che si terrà a Marsiglia il prossimo anno, di prestare maggiore attenzione al benessere delle popolazioni.In particolare a quello delle popolazioni africane.
E infine si è anche parlato e tanto di quel bene prezioso che è l'acqua.
E si è stilato, sempre collettivamente, un documento che richiama la dichiarazione delle Nazioni Unite del luglio 2010, in cui l'accesso all'acqua è definito diritto umano fondamentale per tutti.
Un diritto che però, nei Paesi in via di Sviluppo è costantemente violato.
E, infine, ma assolutissimamente prioritario, l'assemblea del Forum ha riconosciuto il ruolo della diaspora africana nella rinascita del Continente, richiedendo l'applicazione della Convenzione delle Nazioni Unite per il rispetto dei diritti dei lavoratori migranti.
L'importante per l'Africa e gli africani sarà, al di là dei convegni, dei summit, delle montagne di scartoffie e dei documenti vari , poter passare, in situazione, dalle parole ai fatti.
La cosa è urgente e non più tramandabile..
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Fonte:Jambo Africa
Positivo e /o negativo, a seconda della lettura che vogliamo darne, a proposito del bilancio dei lavori del Forum Sociale Mondiale di Dakar, conclusosi non da molto, una cosa è certa ed è che c'è stata una grandissima attenzione nei confronti dell'Africa.
Forse quest'anno come non mai. E non è difficile neanche immaginarne il perché.
I non meno di 20mila partecipanti hanno fatto tutti ovviamente il "tifo" per un "altro mondo possibile".
E come dare loro torto, guardando giornalmente, attraverso i media e internet ,cosa si verifica nel "nostro" mondo?
E per l'Africa poi la dose di sofferenza, rispetto agli altri continenti, è quasi sempre un tantino maggiorata.
A parte quello che è accaduto e continua ad accadere nell'Africa del Maghreb, un esempio per tutti è quello della guerra "infinita" sempre in corso nella Repubblica Democratica del Congo e Paesi viciniori.
Con morti, ferimenti, malattie e violenze d'ogni genere, che si verificano puntuali, ogni giorno ,nell'indifferenza generale degli abitanti appunto del pianeta -mondo.
Questo mondo. Il nostro mondo. Opulento o meno che sia. Un mondo comunque molto distratto.Troppo.
In quasi tutti i gruppi di lavoro del Forum la centralità per l'Africa ha riguardato sopratutto i modelli di sviluppo attualmente dominanti.
E da parte africana le responsabilità di un cattivo sviluppo(vedi ad esempio dittature e corruzione) è stato dibattuto che non sarebbero da imputare esclusivamente ai soli Governi del Continente nero, i quali devono provvedere, sempre e comunque, al benessere, alla salute e all'educazione delle loro popolazioni.
Grandi responsabilità - è stato più volte sottolineato - sono dovute piuttosto ad interventi esterni non positivi.
E soltanto i Paesi d'Africa più ricchi di minerali pregiati, guarda caso, sono quelli oggetto di questo genere d'interesse.
La richiesta collettiva pertanto è stata quella, in vista del prossimo appuntamento del Forum, che si terrà a Marsiglia il prossimo anno, di prestare maggiore attenzione al benessere delle popolazioni.In particolare a quello delle popolazioni africane.
E infine si è anche parlato e tanto di quel bene prezioso che è l'acqua.
E si è stilato, sempre collettivamente, un documento che richiama la dichiarazione delle Nazioni Unite del luglio 2010, in cui l'accesso all'acqua è definito diritto umano fondamentale per tutti.
Un diritto che però, nei Paesi in via di Sviluppo è costantemente violato.
E, infine, ma assolutissimamente prioritario, l'assemblea del Forum ha riconosciuto il ruolo della diaspora africana nella rinascita del Continente, richiedendo l'applicazione della Convenzione delle Nazioni Unite per il rispetto dei diritti dei lavoratori migranti.
L'importante per l'Africa e gli africani sarà, al di là dei convegni, dei summit, delle montagne di scartoffie e dei documenti vari , poter passare, in situazione, dalle parole ai fatti.
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Fonte:Jambo Africa
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