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In vista delle elezioni i vescovi invitano alla riconciliazione
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In vista delle elezioni i vescovi invitano alla riconciliazione
Kenya: in vista delle elezioni i vescovi invitano alla riconciliazione
La Chiesa cattolica è impegnata perché le elezioni del marzo 2013 si svolgano pacificamente e respinge le insinuazioni di aver parteggiato per una parte o per l’altra nel duro confronto post-elettorale del 2007-2008. Lo ha affermato padre Vincent Wambugu, segretario della Conferenza episcopale del Kenya, in un discorso di fronte ai responsabili della sezione keniana del Catholic Relief Service (Crs). “Non c’è dubbio che i keniani siano in ansia per lo stato della nazione, mentre ci avviciniamo alle elezioni presidenziali del 4 marzo 2013. Gli episodi di violenza in alcune parti del Paese, come nel Delta Tana del fiume e a Garissa, sono un'indicazione dello stato precario della nazione” ha detto padre Wambugu. “Il Kenya si sta ancora rimettendo dalle violenze post-elettorali dal 2007/2008. Dopo la promulgazione della nuova Costituzione, il Paese è ancora diviso lungo linee tribali” ha aggiunto. “È nostro dovere, come persone che lavorano nelle istituzioni della Chiesa, lavorare per la rinascita di un Kenya pacifico”. Padre Wambugu ricorda che non a caso il tema della campagna quaresimale 2012 è stato “un Kenya unito e pacifico... il cambiamento che vogliamo vedere”. Il segretario della Conferenza episcopale sottolinea a questo proposito che “come keniani dobbiamo accettare, apprezzare e rispettare le differenze sociali, culturali e religiose degli individui, dei gruppi e dei popoli”. “Questo è il primo passo verso la riconciliazione, in quanto il rispetto delle differenze è una condizione di per sé necessaria per i rapporti veri tra le persone e tra i gruppi. La soppressione delle differenze può portare a una pace apparente, ma si crea una situazione instabile, che è in realtà il preludio a nuove ondate di violenza” ha concluso. (R.P.)
Fonte:Radio Vaticana
La Chiesa cattolica è impegnata perché le elezioni del marzo 2013 si svolgano pacificamente e respinge le insinuazioni di aver parteggiato per una parte o per l’altra nel duro confronto post-elettorale del 2007-2008. Lo ha affermato padre Vincent Wambugu, segretario della Conferenza episcopale del Kenya, in un discorso di fronte ai responsabili della sezione keniana del Catholic Relief Service (Crs). “Non c’è dubbio che i keniani siano in ansia per lo stato della nazione, mentre ci avviciniamo alle elezioni presidenziali del 4 marzo 2013. Gli episodi di violenza in alcune parti del Paese, come nel Delta Tana del fiume e a Garissa, sono un'indicazione dello stato precario della nazione” ha detto padre Wambugu. “Il Kenya si sta ancora rimettendo dalle violenze post-elettorali dal 2007/2008. Dopo la promulgazione della nuova Costituzione, il Paese è ancora diviso lungo linee tribali” ha aggiunto. “È nostro dovere, come persone che lavorano nelle istituzioni della Chiesa, lavorare per la rinascita di un Kenya pacifico”. Padre Wambugu ricorda che non a caso il tema della campagna quaresimale 2012 è stato “un Kenya unito e pacifico... il cambiamento che vogliamo vedere”. Il segretario della Conferenza episcopale sottolinea a questo proposito che “come keniani dobbiamo accettare, apprezzare e rispettare le differenze sociali, culturali e religiose degli individui, dei gruppi e dei popoli”. “Questo è il primo passo verso la riconciliazione, in quanto il rispetto delle differenze è una condizione di per sé necessaria per i rapporti veri tra le persone e tra i gruppi. La soppressione delle differenze può portare a una pace apparente, ma si crea una situazione instabile, che è in realtà il preludio a nuove ondate di violenza” ha concluso. (R.P.)
Fonte:Radio Vaticana
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