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L'ombra del Kilimangiaro. Viaggio in un mondo da salvare
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L'ombra del Kilimangiaro. Viaggio in un mondo da salvare
L'ombra del Kilimangiaro. Viaggio in un mondo da salvare
Editore: CDA & VIVALDA
Data di uscita: 2000
Pagine: 272
Autore: Rick Ridgeway
Traduttore: Archer M.
La recensione de L'Indice
scheda di Ratto, L. L'Indice del 2000, n. 11
Il titolo non inganni: questo non è un libro di alpinismo, nonostante il Kilimanjaro del titolo, il nome dell'autore (per chi lo conosce) e il noto editore di cose di montagna. L'autore, Rick Ridgeway, è uno dei più famosi alpinisti americani (tra l'altro ha scalato le più alte montagne di sette continenti), ma non disdegna quote più basse, tanto da confessare: "Adoro le lunghe camminate; se dovessi scegliere, darei la mia vita da alpinista per un futuro da camminatore". E perciò eccolo in questo libro a raccontarci davvero un'originale e lunga camminata di 400 chilometri percorsi in un mese, dalla vetta del Kilimanjaro (5895 m) fino all'oceano Indiano - "una scalata alla rovescia" - seguendo i corsi d'acqua che scendono dalla cima del monte e, a poco a poco, s'ingrossano per confluire infine nel fiume Tsavo, percorrendo poi i sentieri degli ippopotami lungo questo fiume che attraversa il selvaggio Parco Nazionale dello Tsavo. Un safari a piedi, insomma, progettato con l'intento di immergersi in quella wildness (e non wilderness come erroneamente a volte viene citato) di cui parla Thoreau, a contatto con quanto resta dell'ambiente più selvaggio del continente africano e soprattutto della fauna ormai decimata da decenni di caccia indiscriminata e di bracconaggio. Il libro è il diario puntuale e avvincente di questa camminata, e racconta gli incontri con le popolazioni sopravvissute e soprattutto con i leopardi, i bufali, gli ippopotami, i coccodrilli, gli elefanti e i leoni. L'autore ricorda infine molti viaggiatori, esploratori e missionari come lui malati di "mal d'Africa" tra cui, ovviamente, Hemingway e Karen Blixen. E ci lascia ricordando quanto scriveva Søren Kierkegaard: "Soprattutto non perdete il vostro desiderio di camminare".(L.R.)
www.ibs.it/
Editore: CDA & VIVALDA
Data di uscita: 2000
Pagine: 272
Autore: Rick Ridgeway
Traduttore: Archer M.
La recensione de L'Indice
scheda di Ratto, L. L'Indice del 2000, n. 11
Il titolo non inganni: questo non è un libro di alpinismo, nonostante il Kilimanjaro del titolo, il nome dell'autore (per chi lo conosce) e il noto editore di cose di montagna. L'autore, Rick Ridgeway, è uno dei più famosi alpinisti americani (tra l'altro ha scalato le più alte montagne di sette continenti), ma non disdegna quote più basse, tanto da confessare: "Adoro le lunghe camminate; se dovessi scegliere, darei la mia vita da alpinista per un futuro da camminatore". E perciò eccolo in questo libro a raccontarci davvero un'originale e lunga camminata di 400 chilometri percorsi in un mese, dalla vetta del Kilimanjaro (5895 m) fino all'oceano Indiano - "una scalata alla rovescia" - seguendo i corsi d'acqua che scendono dalla cima del monte e, a poco a poco, s'ingrossano per confluire infine nel fiume Tsavo, percorrendo poi i sentieri degli ippopotami lungo questo fiume che attraversa il selvaggio Parco Nazionale dello Tsavo. Un safari a piedi, insomma, progettato con l'intento di immergersi in quella wildness (e non wilderness come erroneamente a volte viene citato) di cui parla Thoreau, a contatto con quanto resta dell'ambiente più selvaggio del continente africano e soprattutto della fauna ormai decimata da decenni di caccia indiscriminata e di bracconaggio. Il libro è il diario puntuale e avvincente di questa camminata, e racconta gli incontri con le popolazioni sopravvissute e soprattutto con i leopardi, i bufali, gli ippopotami, i coccodrilli, gli elefanti e i leoni. L'autore ricorda infine molti viaggiatori, esploratori e missionari come lui malati di "mal d'Africa" tra cui, ovviamente, Hemingway e Karen Blixen. E ci lascia ricordando quanto scriveva Søren Kierkegaard: "Soprattutto non perdete il vostro desiderio di camminare".(L.R.)
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Federica- ADMIN
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