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CREDEVO DI AVER PIANTATO UN BAOBAB
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CREDEVO DI AVER PIANTATO UN BAOBAB
Alessandro Chelo
CREDEVO DI AVER PIANTATO UN BAOBAB
Cinque ingredienti per una vita autentica.
Una vicenda ambientata in una “shamba” kenyana, dove, attraverso esperienze umane, naturali e gastronomiche, il protagonista scopre gli ingredienti della ricetta per una vita autentica.
Alessandro Chelo - Genova 1958
In omaggio con l'audiolibro ci sono 5 brani musicali.
Si tratta di registrazioni originali, dal vivo, di Gospel religiosi africani eseguite dall'autore nella chiesa evangelica della foresta di Kizingo.
"Il Kenya è uno strano paese, dove gli alberi nascono a testa in giù, le strade cambiano colore e i padri prendono il nome dai figli". E' una delle disincantate sentenze dell'audiolibro "Credevo d'aver piantato un baobab" con cui un originalissimo autore e performer di nome Alessandro Chelo ha inaugurato le produzioni di una nuova casa editrice che ha molto Kenya nel DNA. La "Shamba Edizioni" è creatura dello stesso Chelo, manager genovese trapiantato a Milano e già autore di fortunati best-seller di Sperling & Kupfer tra cui "La leadership secondo Peter Pan", libro di novelle manageriali tradotto in molte lingue, tra cui giapponese e coreano. Conosciuto anche per i suoi seminari ("Mi ami?, io sì" è l'ultimo della serie), Chelo un po' di anni fa è stato folgorato dal mal d'Africa. "Dall'incontro con mia moglie Florence è nato anche l'amore per il Kenya- racconta l'autore/editore - e l'acquisto, tra Malindi e Watamu, di un terreno (la shamba appunto) su cui (pole pole) abbiamo costruito la nostra casa dei sogni, il nostro gazebo in makuti e abbiamo piantato il mais e le verdure. Poi è nata anche l'idea degli audiolibri, di quelle che ho definito "Storie che fanno crescere", racconti che parlano dell'autenticità della vita, di quali sono i fondamentali ingredienti per vivere autenticamente la propria vita". Chelo in Kenya ha trovato il suo alterego in "Babake Kadenge" e grazie a Florence ha una famiglia italo-keniota e, quando viene in Kenya, nella sua Tishi's farm (la "shamba" del libro) la famiglia si allarga, con una moltitudine di bambini, parenti e gente del villaggio vicino. Per farvi un'idea autentica. Fonte:www.shambaedizioni.it
Letto dall'autore € 9,50
CREDEVO DI AVER PIANTATO UN BAOBAB
Cinque ingredienti per una vita autentica.
Una vicenda ambientata in una “shamba” kenyana, dove, attraverso esperienze umane, naturali e gastronomiche, il protagonista scopre gli ingredienti della ricetta per una vita autentica.
Alessandro Chelo - Genova 1958
In omaggio con l'audiolibro ci sono 5 brani musicali.
Si tratta di registrazioni originali, dal vivo, di Gospel religiosi africani eseguite dall'autore nella chiesa evangelica della foresta di Kizingo.
"Il Kenya è uno strano paese, dove gli alberi nascono a testa in giù, le strade cambiano colore e i padri prendono il nome dai figli". E' una delle disincantate sentenze dell'audiolibro "Credevo d'aver piantato un baobab" con cui un originalissimo autore e performer di nome Alessandro Chelo ha inaugurato le produzioni di una nuova casa editrice che ha molto Kenya nel DNA. La "Shamba Edizioni" è creatura dello stesso Chelo, manager genovese trapiantato a Milano e già autore di fortunati best-seller di Sperling & Kupfer tra cui "La leadership secondo Peter Pan", libro di novelle manageriali tradotto in molte lingue, tra cui giapponese e coreano. Conosciuto anche per i suoi seminari ("Mi ami?, io sì" è l'ultimo della serie), Chelo un po' di anni fa è stato folgorato dal mal d'Africa. "Dall'incontro con mia moglie Florence è nato anche l'amore per il Kenya- racconta l'autore/editore - e l'acquisto, tra Malindi e Watamu, di un terreno (la shamba appunto) su cui (pole pole) abbiamo costruito la nostra casa dei sogni, il nostro gazebo in makuti e abbiamo piantato il mais e le verdure. Poi è nata anche l'idea degli audiolibri, di quelle che ho definito "Storie che fanno crescere", racconti che parlano dell'autenticità della vita, di quali sono i fondamentali ingredienti per vivere autenticamente la propria vita". Chelo in Kenya ha trovato il suo alterego in "Babake Kadenge" e grazie a Florence ha una famiglia italo-keniota e, quando viene in Kenya, nella sua Tishi's farm (la "shamba" del libro) la famiglia si allarga, con una moltitudine di bambini, parenti e gente del villaggio vicino. Per farvi un'idea autentica. Fonte:www.shambaedizioni.it
Letto dall'autore € 9,50
fio- Sostenitore
- Numero di messaggi : 3168
Data d'iscrizione : 21.04.09
Età : 77
Località : Como-Malindi-Africa
Baobab
Grazie per aver segnalato il mio audiolibro e il sito di Shamba Edizioni.
Ecco un piccolissimo estratto dal libro:
"D’un tratto il suo sguardo si posò su quel fuscello che aveva piantato lì vicino e che gli avevano garantito essere un baobab. Fu assalito da un dubbio.
E se non fosse un baobab? se fosse un ramoscello qualunque? chi potrà vederlo crescere? chi potrà assicurarsi che sia davvero un baobab? Non certo io, si potrà capire solo fra molti anni.
Pensò al piccolo Kadenge: lui si che avrebbe potuto vedere quel fuscello trasformato in albero adulto, in giovane baobab.
Si immaginò vecchio, anzi vecchissimo, seduto su una sedia di vimini, in una casa italiana di collina, ascoltare il figlio Kadenge ultraquarantenne:
-papà ne vengo ora dalla Shamba. Ho guardato dove mi hai detto, ho seguito esattamente le tue indicazioni, ma devo dirti che del baobab non c’è traccia. In compenso, dove avrebbe dovuto esserci quel giovane baobab, c’è...un vecchio anacardo.
Il Babake immaginò il suo sguardo aggrottarsi all’ascolto di quelle parole; immaginò una lunga pausa e poi le parole più semplici e disarmanti che quella situazione avrebbe potuto suggerire: credevo d’aver piantato un baobab.
Nel corso della vita di un uomo, può capitare di pronunciare parole simili a queste.
Capita quando la vita ci sorprende e ci presenta una realtà diversa da quella maldestramente immaginata dalla nostra mente.
Sono spesso parole deluse, pronunciate con rammarico, talora con rabbia, quasi sempre con frustrazione.
Credevo d’aver piantato un baobab.
Solo da vecchi, forse, queste parole possono essere pronunciate con uno sguardo così assente da consentire una piena consapevolezza.
Solo da vecchi, forse, il rammarico può lasciare spazio alla sorpresa, la delusione alla scoperta, la rabbia alla comprensione.
Solo da vecchi, forse, la frustrazione può lasciare spazio ad un autentico senso di resa, di fronte al mistero del Disegno più Ampio.
Questo senso di resa al mistero era contenuto nello sguardo che il Babake immaginò per sè."
Ecco un piccolissimo estratto dal libro:
"D’un tratto il suo sguardo si posò su quel fuscello che aveva piantato lì vicino e che gli avevano garantito essere un baobab. Fu assalito da un dubbio.
E se non fosse un baobab? se fosse un ramoscello qualunque? chi potrà vederlo crescere? chi potrà assicurarsi che sia davvero un baobab? Non certo io, si potrà capire solo fra molti anni.
Pensò al piccolo Kadenge: lui si che avrebbe potuto vedere quel fuscello trasformato in albero adulto, in giovane baobab.
Si immaginò vecchio, anzi vecchissimo, seduto su una sedia di vimini, in una casa italiana di collina, ascoltare il figlio Kadenge ultraquarantenne:
-papà ne vengo ora dalla Shamba. Ho guardato dove mi hai detto, ho seguito esattamente le tue indicazioni, ma devo dirti che del baobab non c’è traccia. In compenso, dove avrebbe dovuto esserci quel giovane baobab, c’è...un vecchio anacardo.
Il Babake immaginò il suo sguardo aggrottarsi all’ascolto di quelle parole; immaginò una lunga pausa e poi le parole più semplici e disarmanti che quella situazione avrebbe potuto suggerire: credevo d’aver piantato un baobab.
Nel corso della vita di un uomo, può capitare di pronunciare parole simili a queste.
Capita quando la vita ci sorprende e ci presenta una realtà diversa da quella maldestramente immaginata dalla nostra mente.
Sono spesso parole deluse, pronunciate con rammarico, talora con rabbia, quasi sempre con frustrazione.
Credevo d’aver piantato un baobab.
Solo da vecchi, forse, queste parole possono essere pronunciate con uno sguardo così assente da consentire una piena consapevolezza.
Solo da vecchi, forse, il rammarico può lasciare spazio alla sorpresa, la delusione alla scoperta, la rabbia alla comprensione.
Solo da vecchi, forse, la frustrazione può lasciare spazio ad un autentico senso di resa, di fronte al mistero del Disegno più Ampio.
Questo senso di resa al mistero era contenuto nello sguardo che il Babake immaginò per sè."
Babake Kadenge- Nuovo utente
- Numero di messaggi : 1
Data d'iscrizione : 02.05.10
Età : 66
Località : Milano
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