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Il Baobab - La magica pianta
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Il Baobab - La magica pianta
La pianta di Baobab cresce spontaneamente nelle regioni tropicali dell'Africa, dell’Australia e in Madagascar. Può raggiungere una circonferenza di 40 metri ed un’ un'altezza di 20 metri, mentre la sua chioma può addirittura estendersi per 50 metri di diametro, ha inoltre delle radici lunghissime, estese e profonde, che lo tengono saldamente attaccato al suolo.
Il nome “baobab” deriva probabilmente dall'arabo "bu-hibab" che significa "frutto dai molteplici semi", mentre la denominazione latina (‘Adansonia digitata’)trae origine dal nome del botanico francese Michael Adanson che fu uno dei primi a studiarne le caratteristiche.
Gli Africani lo chiamano ‘Albero Magico’, ‘Albero Farmacista’ e ‘Albero della Vita’; innumerevoli e potenti, infatti, gli che di essa si possono fare, quale fonte alimentare e non solo. Ogni parte dell’albero può essere sfruttata in modo differente e utile.
Queste piante stupende vive in generale 500 anni, ma in alcune parti dell'Africa sembra che siano stati ritrovati esemplari vecchi 5.000 anni.
Curiosità: A seconda delle zone può assumere forme un po’ differenti, una costante però sono le radici profonde ed il fusto imponente e massiccio, talvolta sproporzionato rispetto alle ramificazioni, tanto che alcune leggende e tradizioni antiche giustificano ciò col fatto che Dio, quando creò il mondo e arrivò al momento di depositare le piante, si ricordò all’ultimo del Baobab e gettandolo di fretta lo fece cadere capovolto, quindi i rami sarebbero in realtà le radici.
Le foglie, specialmente quelle giovani sono popolari e vengono consumate crude, bollite o seccate e polverizzate per essere inserite in zuppe e salse.
Il frutto è costituito da una parte esterna legnosa l’epicarpo, e da una parte interna, endocarpo. La polpa del frutto, giunta a maturazione si presenta piuttosto disidratata, con un’umidità dell’8/10% e la sua estrazione necessita del solo processo meccanico di rottura della capsula ovoidale che la racchiude e che da 10cm può raggiungere anche i 40 cm di lunghezza in Africa Occidentale. Il frutto è noto per le sue alte concentrazioni di vitamine, soprattutto quella C o acido ascorbico, dal grande potere antiossidante e anti radicali liberi, e che lo fa posizionare in testa alla classifica dei frutti noti per le stesse caratteristiche, quali: arance, fragole e kiwi. Presenti inoltre minerali (calcio, potassio) e acidi grassi essenziali, nonché fibre alimentari. Assunta in quantità e modalità differenti, come bibita rinfrescante o liofilizzata, dopo estrazione, la polpa di Baobab è ottima per le sue proprietà antiinfiammatorie, antipiretiche e analgesiche, nonché come fonte di energia.
La raccolta del frutto del Baobab avviene ogni anno, da febbraio a maggio.
È una pianta sacra agli africani, nota per le innumerevoli risorse già elencate e sfruttabile anche da morta, giacché il suo legno leggero e spugnoso è facilmente attaccabile dai funghi, e se lasciato in acqua per un certo periodo, si sfalda lasciando delle fibre che possono essere usate per imballaggio. Il legno non si taglia facilmente, può essere usato per costruire canoe leggere, piatti, vassoi, galleggianti per reti da pesca.
Le radici trovano un impiego alimentare quando vengono cotte e consumate. La polvere della corteccia di Baobab, cosparsa nella ferita di un animale ucciso con una freccia avvelenata, serve a neutralizzarne il veleno, prima della cottura. La cenere dalla corteccia e dei frutti bolliti in olio viene usata per la produzione di saponi.
Tratto da Kenyatravel
Il nome “baobab” deriva probabilmente dall'arabo "bu-hibab" che significa "frutto dai molteplici semi", mentre la denominazione latina (‘Adansonia digitata’)trae origine dal nome del botanico francese Michael Adanson che fu uno dei primi a studiarne le caratteristiche.
Gli Africani lo chiamano ‘Albero Magico’, ‘Albero Farmacista’ e ‘Albero della Vita’; innumerevoli e potenti, infatti, gli che di essa si possono fare, quale fonte alimentare e non solo. Ogni parte dell’albero può essere sfruttata in modo differente e utile.
Queste piante stupende vive in generale 500 anni, ma in alcune parti dell'Africa sembra che siano stati ritrovati esemplari vecchi 5.000 anni.
Curiosità: A seconda delle zone può assumere forme un po’ differenti, una costante però sono le radici profonde ed il fusto imponente e massiccio, talvolta sproporzionato rispetto alle ramificazioni, tanto che alcune leggende e tradizioni antiche giustificano ciò col fatto che Dio, quando creò il mondo e arrivò al momento di depositare le piante, si ricordò all’ultimo del Baobab e gettandolo di fretta lo fece cadere capovolto, quindi i rami sarebbero in realtà le radici.
Le foglie, specialmente quelle giovani sono popolari e vengono consumate crude, bollite o seccate e polverizzate per essere inserite in zuppe e salse.
Il frutto è costituito da una parte esterna legnosa l’epicarpo, e da una parte interna, endocarpo. La polpa del frutto, giunta a maturazione si presenta piuttosto disidratata, con un’umidità dell’8/10% e la sua estrazione necessita del solo processo meccanico di rottura della capsula ovoidale che la racchiude e che da 10cm può raggiungere anche i 40 cm di lunghezza in Africa Occidentale. Il frutto è noto per le sue alte concentrazioni di vitamine, soprattutto quella C o acido ascorbico, dal grande potere antiossidante e anti radicali liberi, e che lo fa posizionare in testa alla classifica dei frutti noti per le stesse caratteristiche, quali: arance, fragole e kiwi. Presenti inoltre minerali (calcio, potassio) e acidi grassi essenziali, nonché fibre alimentari. Assunta in quantità e modalità differenti, come bibita rinfrescante o liofilizzata, dopo estrazione, la polpa di Baobab è ottima per le sue proprietà antiinfiammatorie, antipiretiche e analgesiche, nonché come fonte di energia.
La raccolta del frutto del Baobab avviene ogni anno, da febbraio a maggio.
È una pianta sacra agli africani, nota per le innumerevoli risorse già elencate e sfruttabile anche da morta, giacché il suo legno leggero e spugnoso è facilmente attaccabile dai funghi, e se lasciato in acqua per un certo periodo, si sfalda lasciando delle fibre che possono essere usate per imballaggio. Il legno non si taglia facilmente, può essere usato per costruire canoe leggere, piatti, vassoi, galleggianti per reti da pesca.
Le radici trovano un impiego alimentare quando vengono cotte e consumate. La polvere della corteccia di Baobab, cosparsa nella ferita di un animale ucciso con una freccia avvelenata, serve a neutralizzarne il veleno, prima della cottura. La cenere dalla corteccia e dei frutti bolliti in olio viene usata per la produzione di saponi.
Tratto da Kenyatravel
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