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Kenya: L’epicentro della distribuzione di droga in Africa
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Kenya: L’epicentro della distribuzione di droga in Africa
Kenya: L’epicentro della distribuzione di droga in Africa
Sapendo che alcuni mesi prima avevo sentito dire che si stava facendo una ricerca su questa accusa, non vedevo l’ora di entrare nel mio ufficio e vedere se nella mia corrispondenza c’era qualche cosa al riguardo. E dopo un po’ di ricerca trovai la risposta all’accusa.
Il Sr. Kim Howells, Ministro del governo inglese, che è responsabile di tutte le operazioni antiterroristiche, in visita a Nairobi alcuni mesi fa disse testualmente che “il Kenya è diventato uno dei punti più strategici della raccolta e distribuzione di droga, destinate all’Europa e America, ed anche all’Asia”. Nel 2008 la Polizia Inglese, attraverso il processo di estradizione, consegnò alla Polizia Keniana una lista di quaranta persone sospette di trafficare la droga come loro normale attività. Secondo il Sig. Wachira Nyaga, capo del corpo di informazioni estere del Governo del Kenya, il numero potrebbe essere molto più alto. “E’ un peccato che le nostre ambasciate all’estero non tengono i dati dei cittadini Keniani arrestati dalla polizia del luogo, oppure accusati di distribuzione di droga. E la ragione è che i cittadini Keniani, come di dovere, non si registrano con le ambasciate del Kenya se non in caso di necessità o di condanna per atti criminali”.
I veri capi o baroni dell’operazione, vivono nella costa occidentale dell’Africa, specialmente nella Nigeria. Si servono dell’aeroporto di Nairobi come il più sicuro per tali operazioni. Ora poi che la Kenyan Airways vola direttamente da Nairobi al Nord America, le operazioni sono ancora più sicure per loro, perché hanno già tanti amici a Nairobi che le agevoleranno, e tante persone pronte ad essere assunte come operatori e impiegati. Infatti diversi Keniani, membri dell’equipaggio della Kenyan Airways, sono presentemente in carcere per contrabbando di droga: uno nello stato di Mauritius, un secondo in quello di Thai, un altro a Bangkok, un quarto nella città di Mombai in India, diversi a Londra, negli Stati Uniti, ecc.
Molti sono studenti che vivono all’estero, e che sicuri della loro posizione legale, spacciano droga con un certa facilità e disinvoltura. Mrs. Ruth Grace Seret Solitei, l’Ambasciatrice del Kenya in Cina, ha confermato pochi giorni fa che ci sono l5 Keniani in prigione per traffico di droga in Cina. La pena meno pesante è di 20 anni in carcere, la studentessa Olivia Singaniabe Munoko, sarà in prigione a vita, e forse qualche altro studente sarà punito con la pena capitale.
Le ragioni per cui queste persone si lasciano convincere a lavorare con criminali della droga, con tutti i rischi che queste operazioni comportano, e le sentenze molto drastiche che ricevono da paesi in cui trafficare nella droga, significa passare anni in prigione, pagare multe altissime, l’ergastolo ed anche la sentenza capitale. Certamente non è la povertà, o la mancanza di lavoro. Infatti le persone menzionate sopra, sono professionali che ricevono un salario più che soddisfacente, che non mancano di nulla, che possono vivere pacificamente e serenamente, senza troppe tensioni economiche, senza dover soffrire la fame. Qui si tratta di puro egoismo, di fame e sete di denaro, di volere a tutti i costi arricchirsi e salire sempre più in alto nel possedere ricchezze di questo mondo.
Un altro gruppo sono i giovani disoccupati, che non possono studiare perché non hanno il denaro per pagare la tassa scolastica e tutte le altre spese richieste dalla scuola. Presi nella morsa della disperazione e dell’avvilimento, si aprono a qualsiasi possibilità di un guadagno, pur di fare qualche cosa. E’ terribile vedere ogni giorno in città, migliaia di giovani che cercano lavoro per un giorno, per un breve periodo, con una paga minima, senza alcuna protezione sociale e medica. L’alternativa è arruolarsi in uno dei gruppi rivoluzionari del paese, o rubare fino a che uno non è scoperto dalla Polizia e imprigionato, o aggregarsi a questi baroni della droga e tentare il tutto per tutto. Quando la persona che invita questi giovani dice loro che per ogni operazione coronata da successo, loro possono ricevere da l00 mila a l50 mila scellini, i rischi non contano più, e solo il denaro parla a voce alta..
FONTE:Scritto da p. Anthony Bellagamba
Sapendo che alcuni mesi prima avevo sentito dire che si stava facendo una ricerca su questa accusa, non vedevo l’ora di entrare nel mio ufficio e vedere se nella mia corrispondenza c’era qualche cosa al riguardo. E dopo un po’ di ricerca trovai la risposta all’accusa.
Il Sr. Kim Howells, Ministro del governo inglese, che è responsabile di tutte le operazioni antiterroristiche, in visita a Nairobi alcuni mesi fa disse testualmente che “il Kenya è diventato uno dei punti più strategici della raccolta e distribuzione di droga, destinate all’Europa e America, ed anche all’Asia”. Nel 2008 la Polizia Inglese, attraverso il processo di estradizione, consegnò alla Polizia Keniana una lista di quaranta persone sospette di trafficare la droga come loro normale attività. Secondo il Sig. Wachira Nyaga, capo del corpo di informazioni estere del Governo del Kenya, il numero potrebbe essere molto più alto. “E’ un peccato che le nostre ambasciate all’estero non tengono i dati dei cittadini Keniani arrestati dalla polizia del luogo, oppure accusati di distribuzione di droga. E la ragione è che i cittadini Keniani, come di dovere, non si registrano con le ambasciate del Kenya se non in caso di necessità o di condanna per atti criminali”.
I veri capi o baroni dell’operazione, vivono nella costa occidentale dell’Africa, specialmente nella Nigeria. Si servono dell’aeroporto di Nairobi come il più sicuro per tali operazioni. Ora poi che la Kenyan Airways vola direttamente da Nairobi al Nord America, le operazioni sono ancora più sicure per loro, perché hanno già tanti amici a Nairobi che le agevoleranno, e tante persone pronte ad essere assunte come operatori e impiegati. Infatti diversi Keniani, membri dell’equipaggio della Kenyan Airways, sono presentemente in carcere per contrabbando di droga: uno nello stato di Mauritius, un secondo in quello di Thai, un altro a Bangkok, un quarto nella città di Mombai in India, diversi a Londra, negli Stati Uniti, ecc.
Molti sono studenti che vivono all’estero, e che sicuri della loro posizione legale, spacciano droga con un certa facilità e disinvoltura. Mrs. Ruth Grace Seret Solitei, l’Ambasciatrice del Kenya in Cina, ha confermato pochi giorni fa che ci sono l5 Keniani in prigione per traffico di droga in Cina. La pena meno pesante è di 20 anni in carcere, la studentessa Olivia Singaniabe Munoko, sarà in prigione a vita, e forse qualche altro studente sarà punito con la pena capitale.
Le ragioni per cui queste persone si lasciano convincere a lavorare con criminali della droga, con tutti i rischi che queste operazioni comportano, e le sentenze molto drastiche che ricevono da paesi in cui trafficare nella droga, significa passare anni in prigione, pagare multe altissime, l’ergastolo ed anche la sentenza capitale. Certamente non è la povertà, o la mancanza di lavoro. Infatti le persone menzionate sopra, sono professionali che ricevono un salario più che soddisfacente, che non mancano di nulla, che possono vivere pacificamente e serenamente, senza troppe tensioni economiche, senza dover soffrire la fame. Qui si tratta di puro egoismo, di fame e sete di denaro, di volere a tutti i costi arricchirsi e salire sempre più in alto nel possedere ricchezze di questo mondo.
Un altro gruppo sono i giovani disoccupati, che non possono studiare perché non hanno il denaro per pagare la tassa scolastica e tutte le altre spese richieste dalla scuola. Presi nella morsa della disperazione e dell’avvilimento, si aprono a qualsiasi possibilità di un guadagno, pur di fare qualche cosa. E’ terribile vedere ogni giorno in città, migliaia di giovani che cercano lavoro per un giorno, per un breve periodo, con una paga minima, senza alcuna protezione sociale e medica. L’alternativa è arruolarsi in uno dei gruppi rivoluzionari del paese, o rubare fino a che uno non è scoperto dalla Polizia e imprigionato, o aggregarsi a questi baroni della droga e tentare il tutto per tutto. Quando la persona che invita questi giovani dice loro che per ogni operazione coronata da successo, loro possono ricevere da l00 mila a l50 mila scellini, i rischi non contano più, e solo il denaro parla a voce alta..
FONTE:Scritto da p. Anthony Bellagamba
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Località : Como-Malindi-Africa
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