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Spunta una carta: «Obama è nato in Kenya>>
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Spunta una carta: «Obama è nato in Kenya>>
Pistola fumante, o bufala di irriducibili anti-obamiani? Dai tempi della campagna elettorale, i reciproci oppositori estremisti di Obama e di McCain non si erano accontentati di polemizzare sulla linea politica dell’avversario, cercando il colpo del KO sul piano personalissimo. Poiché la costituzione americana richiede la nascita sul territorio patrio per poter essere presidente degli Stati Uniti, che cosa c’è di meglio che "dimostrare" che il candidato dell’altro partito è nato fuori dagli Usa? Così, di John McCain si cominciò ad avanzare, anche sul New York Times, qualche dubbio sulla sua legittimità visto che era nato il 29 agosto del 1936 nella base aerea di Coco Solo sul lato atlantico della Zona del canale di Panama: la madre e il padre ammiraglio vivevano nella base, territorio Usa.
Su Obama, a parte i riferimenti al genitore naturale africano e a quello acquisito indonesiano, entrambi musulmani, cominciarono a circolare insinuazioni sul reale luogo di nascita: non Honolulu, Hawaii, ma il Kenya del babbo. I documenti prodotti per quando era diventato senatore riportavano che la mamma, una giovane bianca del Kansas trasferita con la famiglia alle Hawaii, aveva partorito nell’ospedale del più giovane degli Stati americani. Sembrava tutto pacifico, anche perché era stata l’autorità civile del tempo, retta da un governatore repubblicano, a certificare data e luogo del concepimento in America. Ma poi sono emersi i dubbi sull’autenticità del documento, perché invece di essere quello originale era un duplicato, sia pure controfirmato dall’ufficiale dello stato civile. Tanto è bastato per offrire appigli agli irriducibili anti-Barack, che hanno aperto un nuovo fronte nella guerra che unisce gli appassionati delle grandi cospirazioni.
Ieri, l’avvocatessa californiana Orly Taitz ha calato un asso a difesa della sua tesi che Obama non ha i titoli: addirittura, un certificato di nascita "autenticato", rilasciato dalle autorità del Kenya, secondo cui Barack Hussein II, figlio di B.H. Obama, è nato in un ospedale di Mombasa il 4 agosto del 1961 (oggi è dunque il suo compleanno). Lo ha depositato alla Corte Usa della California e chiede sia provata la sua autenticità. Il foglio, fatto circolare su Internet dal sito WorldNetDaily, sarebbe una replica ufficiale e conforme, richiesta nel febbraio del 1964, dell’originale che proverebbe i natali africani del presidente. Non c’è il nome del medico ma c’è la firma del vice-ufficiale dello stato civile della Provincia kenyana, Joshua Simon Oduya. Il sito WND ha anche ottenuto dalle autorità africane l’originale di un altro certificato di nascita per confrontarlo con quello di Obama, e i due sembrano identici. Taitz ha detto che il documento viene da una fonte anonima che vuole restare tale «perché teme per la sua vita». Nella mozione presentata in tribunale la legale chiede che i documenti sulla nascita di Obama siano preservati dalla distruzione e di poter agire con procedura urgente per richiedere alle autorità del Kenya di fornire il foglio in originale. Inoltre Taitz vuole avere dal giudice il potere di imporre una deposizione da parte del segretario di Stato Hillary Clinton in modo da obbligarla ad autenticare il certificato di nascita. Per la cronaca, era proprio dai circoli vicini ai Clinton che fu sollevata la "bomba" del mistero dei natali di Obama durante le infuocatissime primarie del 2008.
Taitz è convinta che la nuova "carta" di cui dispone costringerà Obama a rispondere. L’interesse dell’avvocatessa per Obama è legato alla sua difesa del maggiore Stefan Cook, che si è rifiutato di andare in Afghanistan sostenendo che l’ordine è arrivato da un «presidente non legittimo» e che non ha quindi i requisiti per essere «comandante in capo».
Nel 2004 Dan Rather, l’ex mezzobusto della CBS, abbagliato dall’idea di avere un documento che provasse la cattiva condotta di Bush nella Guardia Nazionale per fargli perdere le elezioni contro Kerry, cavalcò la bufala di un documento contraffatto, che fu smascherato e portò il giornalista alla fine della sua carriera, e Bush al suo bis alla Casa Bianca. La lezione è stata appresa: oggi i documenti che "certificano" non ciò che è vero ma ciò che serve a sostenere un complotto sono confezionati con maggiore perizia, ma nessun oppositore (serio) se ne serve politicamente come un’arma. Primo: rischia di scoppiare in mano a chi la maneggia. Secondo: se c’è una possibilità su mille miliardi che c’è del vero, si raccoglieranno i frutti a tempo debito (alla rielezione di Obama mancano tre anni e mezzo).
Tratto da LiberoNews
Su Obama, a parte i riferimenti al genitore naturale africano e a quello acquisito indonesiano, entrambi musulmani, cominciarono a circolare insinuazioni sul reale luogo di nascita: non Honolulu, Hawaii, ma il Kenya del babbo. I documenti prodotti per quando era diventato senatore riportavano che la mamma, una giovane bianca del Kansas trasferita con la famiglia alle Hawaii, aveva partorito nell’ospedale del più giovane degli Stati americani. Sembrava tutto pacifico, anche perché era stata l’autorità civile del tempo, retta da un governatore repubblicano, a certificare data e luogo del concepimento in America. Ma poi sono emersi i dubbi sull’autenticità del documento, perché invece di essere quello originale era un duplicato, sia pure controfirmato dall’ufficiale dello stato civile. Tanto è bastato per offrire appigli agli irriducibili anti-Barack, che hanno aperto un nuovo fronte nella guerra che unisce gli appassionati delle grandi cospirazioni.
Ieri, l’avvocatessa californiana Orly Taitz ha calato un asso a difesa della sua tesi che Obama non ha i titoli: addirittura, un certificato di nascita "autenticato", rilasciato dalle autorità del Kenya, secondo cui Barack Hussein II, figlio di B.H. Obama, è nato in un ospedale di Mombasa il 4 agosto del 1961 (oggi è dunque il suo compleanno). Lo ha depositato alla Corte Usa della California e chiede sia provata la sua autenticità. Il foglio, fatto circolare su Internet dal sito WorldNetDaily, sarebbe una replica ufficiale e conforme, richiesta nel febbraio del 1964, dell’originale che proverebbe i natali africani del presidente. Non c’è il nome del medico ma c’è la firma del vice-ufficiale dello stato civile della Provincia kenyana, Joshua Simon Oduya. Il sito WND ha anche ottenuto dalle autorità africane l’originale di un altro certificato di nascita per confrontarlo con quello di Obama, e i due sembrano identici. Taitz ha detto che il documento viene da una fonte anonima che vuole restare tale «perché teme per la sua vita». Nella mozione presentata in tribunale la legale chiede che i documenti sulla nascita di Obama siano preservati dalla distruzione e di poter agire con procedura urgente per richiedere alle autorità del Kenya di fornire il foglio in originale. Inoltre Taitz vuole avere dal giudice il potere di imporre una deposizione da parte del segretario di Stato Hillary Clinton in modo da obbligarla ad autenticare il certificato di nascita. Per la cronaca, era proprio dai circoli vicini ai Clinton che fu sollevata la "bomba" del mistero dei natali di Obama durante le infuocatissime primarie del 2008.
Taitz è convinta che la nuova "carta" di cui dispone costringerà Obama a rispondere. L’interesse dell’avvocatessa per Obama è legato alla sua difesa del maggiore Stefan Cook, che si è rifiutato di andare in Afghanistan sostenendo che l’ordine è arrivato da un «presidente non legittimo» e che non ha quindi i requisiti per essere «comandante in capo».
Nel 2004 Dan Rather, l’ex mezzobusto della CBS, abbagliato dall’idea di avere un documento che provasse la cattiva condotta di Bush nella Guardia Nazionale per fargli perdere le elezioni contro Kerry, cavalcò la bufala di un documento contraffatto, che fu smascherato e portò il giornalista alla fine della sua carriera, e Bush al suo bis alla Casa Bianca. La lezione è stata appresa: oggi i documenti che "certificano" non ciò che è vero ma ciò che serve a sostenere un complotto sono confezionati con maggiore perizia, ma nessun oppositore (serio) se ne serve politicamente come un’arma. Primo: rischia di scoppiare in mano a chi la maneggia. Secondo: se c’è una possibilità su mille miliardi che c’è del vero, si raccoglieranno i frutti a tempo debito (alla rielezione di Obama mancano tre anni e mezzo).
Tratto da LiberoNews
BUFALE: "Obama è nato a Nairobi"
BUFALE: "Obama è nato a Nairobi
Ma è un falso dei filo-repubblicani
"Barack Obama non è nato negli Stati Uniti d'America ma in kenya, a Nairobi".
La notizia ieri è rimbalzata sulle maggiori agenzie di stampa internazionali. La fonte sembrava autorevole, istituto di ricerca vicino ai Repubblicani. Per uscire con una notizia del genere, e non alla vigilia di elezioni o votazioni del Congresso, pareva che l'indagine fosse veritiera. Obama non sarebbe nato alle Hawai ma a Nairobi. Non ci sarebbe nulla di male, se non che la legge americana prevede che il Presidente (quindi anche i candidati alle elezioni) debba essere nato negli Usa. Questo ha impedito, ad esempio, al Giovernatore della California Arnold Swartzenegger, di candidarsi. In serata però l'ennesima smentita. L'unico documento ufficiale rimane il certificato di nascita di Honolulu, Hawai. "E nel 1961 il padre di Barack non era neanche in Kenya", ha detto il suo entourage..
FONTE:Malindikenya
Ma è un falso dei filo-repubblicani
"Barack Obama non è nato negli Stati Uniti d'America ma in kenya, a Nairobi".
La notizia ieri è rimbalzata sulle maggiori agenzie di stampa internazionali. La fonte sembrava autorevole, istituto di ricerca vicino ai Repubblicani. Per uscire con una notizia del genere, e non alla vigilia di elezioni o votazioni del Congresso, pareva che l'indagine fosse veritiera. Obama non sarebbe nato alle Hawai ma a Nairobi. Non ci sarebbe nulla di male, se non che la legge americana prevede che il Presidente (quindi anche i candidati alle elezioni) debba essere nato negli Usa. Questo ha impedito, ad esempio, al Giovernatore della California Arnold Swartzenegger, di candidarsi. In serata però l'ennesima smentita. L'unico documento ufficiale rimane il certificato di nascita di Honolulu, Hawai. "E nel 1961 il padre di Barack non era neanche in Kenya", ha detto il suo entourage..
FONTE:Malindikenya
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