Giornata panafricana della donna

Africa - Giornata panafricana della donna, unite nella lotta allo sfruttamento.

La 47esima Giornata panafricana delle donna è stata celebrata in diversi paesi del continente per commemorare l’istituzione, il 31 Luglio 1962, dell’Organizzazione panafricana delle donne (Opd), nata a Dar es-Salam (Tanzania) su iniziativa di otto organizzazioni femminili in lotta per la liberazione nazionale. Un’altra celebrazione simile è stata istituita in data 25 Settembre dall’Unione Africana (UA). La donna è stata festeggiata , con numerose iniziative su temi stabiliti dalle associazioni femminili dei vari paesi. Secondo il quotidiano di Bamako L’Essor, oggi le maliane denunciano lo sfruttamento socio-economico di cui donne e bambine sono vittime e cercano di proporre soluzioni concrete; la manifestazione più evidente del fenomeno è la mendicità crescente delle giovani e delle madri di famiglia per strada, soprattutto in prossimità dei luoghi di culto, in particolare a Bamako. “La povertà diffusa – scrive L’Essor – è stata aggravata dalla crisi alimentare dell’anno scorso e da quella economica ancora in corso, che ha spezzato la catena di solidarietà tra le comunità e destabilizzato l’equilibrio delle famiglie, che spingono molte donne a mendicare per sopravvivere o peggio a prostituirsi. Altre tentano la via altrettanto pericolosa dell’immigrazione, in cerca di un futuro migliore in Europa”. Il giornale di Bamako sottolinea che autorità e organizzazioni non governative non riescono a effettuare un censimento anche a causa la continua mobilità di tante donne, che si spostano di frequente in cerca di piccoli lavori e guadagni. “Le recenti difficoltà economiche – scrive ancora L’Essor - si aggiungono a un contesto sfavorevole alla donna, che ha ancora poco accesso all’istruzione”. Anche nel Katanga, provincia mineraria nel sud della Repubblica democratica del Congo, le bambine e le donne subiscono molto spesso violenze sessuali. Per rompere un antico tabù nella località di Moba è stata inaugurato un cinema itinerante che proietta un film in lingua swahili, “Rompere il silenzio”, nel quale si susseguono le testimonianze di vittime: l’obiettivo è aiutare a superare la paura di raccontare, la vergogna provata e denunciare l’impunità diffusa nei confronti degli autori dei crimini. Le stesse gravi violazioni si verificano nel Kivu, la provincia orientale della Repubblica democratica del Congo dove, secondo l’Onu, durante il primo semestre del 2009 sono state stuprate circa 3500 donne, spesso da gruppi armati e ribelli. Un tema diverso è stato scelto in Senegal dalla sezione locale dell’organizzazione della “Rinascita delle donne dell’Africa occidentale” (Rafao), che ha deciso di celebrare la Giornata mettendo al centro la crisi economica. A Dakar, nella casa della cultura “Douta Sck”, si incontrano rappresentanti del governo, esperte di economia e imprenditrici: l’idea è condividere le esperienze femminili nel settore della micro-finanza e individuare le soluzioni migliori per l’economia familiare..
FONTE: Agenzia ANSA