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16 GIUGNO 2010: GIORNATA DEL BAMBINO AFRICANO
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16 GIUGNO 2010: GIORNATA DEL BAMBINO AFRICANO
16 GIUGNO 2010: GIORNATA DEL BAMBINO AFRICANO
Il 16 giugno viene ricordato come giorno in cui nel 1976 diecimila bambini e adolescenti di Soweto, in Sudafrica, si riunirono per protestare pacificamente per la scarsa qualità dell’educazione scolastica e contro l’obbligo d’imparare l’afrikaans, la lingua degli oppressori. Ma la polizia armata rispose con la forza lanciando gas lacrimogeni sulla folla. Al termine degli scontri, 152 tra bambini e ragazzi giacevano a terra privi di vita e 1000 rimasero feriti.
Le proteste continuarono anche nel 1977, anno in cui la repressione aveva già distrutto oltre 700 giovani vite. Il 26 giugno di quell’anno, il governo revocò l’insegnamento dell’afriKaans: un trionfo per il movimento anti-apartheid.
Nel 1991, l’Organizzazione dell’Unità Africana, in onore della rivolta di Soweto, dichiarò il 16 giugno “Giornata del bambino africano”, attestando ufficialmente il contributo dei bambini e degli adolescenti alla lotta contro l’apartheid. In tale occasione i Presidenti degli Stati africani, dichiararono che "i bambini africani non dovranno più subire gli abusi come nel massacro di Soweto". Da quel momento Soweto è diventato il simbolo del coraggio e della lotta ai diritti di tutti i bambini.
L’appuntamento rappresenta un'occasione per riflettere sulla condizione dell’infanzia nei diversi Paesi africani, dove fame, guerra, Aids, analfabetismo - insieme con il triste fenomeno dei bambini soldato - rendono incerte le prospettive di sviluppo.
Nel Sud del mondo 150 milioni di bambini soffrono di malnutrizione, migliaia ogni giorno contraggono il virus dell'HIV/AIDS, oltre 120 milioni sono vittime di sfruttamento o violenze. In particolare in Africa i bambini sono i più esposti alla povertà e alle malattie.
La celebrazione della Giornata del bambino Africano fornisce l'occasione ai Paesi membri dell'Unione Africana, ai Governi di ogni paese, e a tutte le Organizzazioni Internazionali e alle Organizzazioni Non Governative, che si occupano dei diritti dei bambini e degli adolescenti di condurre una profonda riflessione sugli aspetti che continuano a violare i diritti dei bambini e degli adolescenti, ma le cerimonie non bastano.
Qualcosa da quel giorno sembra sia cambiato: in Sud Africa è finita l’apartheid e in decine di Paesi sono stati fatti passi in avanti. Si ricorda l’azione svolta dal Movimento africano dei Bambini e Adolescenti lavoratori, nato nel 1994, proprio in occasione della celebrazione della giornata del Bambino africano in Costa d’Avorio e poi diffusosi in altri 20 Paesi africani. Il Movimento, sul tema dei diritti fondamentali, è riuscito a coinvolgere centinaia di migliaia di bambini e adolescenti, Organizzazioni umanitarie, Sindacati, strutture religiose, Agenzie internazionali, Governi, Amministrazioni e Autorità locali e ha fatto acquisire consapevolezza politica e volontà di riscatto sociale. Il cammino da percorrere è ancora molto lungo poiché le chances di vita dei bambini e degli adolescenti africani sono le più deboli del mondo. Dall'adozione, della dichiarazione per una degna Africa dei bambini la loro sopravvivenza è ancora minacciata dai conflitti armati, dallo sfruttamento, dall'esodo precoce. E’ necessaria un’azione incisiva e ci si augura che i governi si impegnino di più e che il senso di queste Giornate accenda i riflettori su importanti questioni irrisolte. Ogni genitore farebbe di tutto per salvare un figlio, ognuno di noi può fare un minimo per aiutare concretamente tanti bambini..
Fonte:Mssioni Giovani
Il 16 giugno viene ricordato come giorno in cui nel 1976 diecimila bambini e adolescenti di Soweto, in Sudafrica, si riunirono per protestare pacificamente per la scarsa qualità dell’educazione scolastica e contro l’obbligo d’imparare l’afrikaans, la lingua degli oppressori. Ma la polizia armata rispose con la forza lanciando gas lacrimogeni sulla folla. Al termine degli scontri, 152 tra bambini e ragazzi giacevano a terra privi di vita e 1000 rimasero feriti.
Le proteste continuarono anche nel 1977, anno in cui la repressione aveva già distrutto oltre 700 giovani vite. Il 26 giugno di quell’anno, il governo revocò l’insegnamento dell’afriKaans: un trionfo per il movimento anti-apartheid.
Nel 1991, l’Organizzazione dell’Unità Africana, in onore della rivolta di Soweto, dichiarò il 16 giugno “Giornata del bambino africano”, attestando ufficialmente il contributo dei bambini e degli adolescenti alla lotta contro l’apartheid. In tale occasione i Presidenti degli Stati africani, dichiararono che "i bambini africani non dovranno più subire gli abusi come nel massacro di Soweto". Da quel momento Soweto è diventato il simbolo del coraggio e della lotta ai diritti di tutti i bambini.
L’appuntamento rappresenta un'occasione per riflettere sulla condizione dell’infanzia nei diversi Paesi africani, dove fame, guerra, Aids, analfabetismo - insieme con il triste fenomeno dei bambini soldato - rendono incerte le prospettive di sviluppo.
Nel Sud del mondo 150 milioni di bambini soffrono di malnutrizione, migliaia ogni giorno contraggono il virus dell'HIV/AIDS, oltre 120 milioni sono vittime di sfruttamento o violenze. In particolare in Africa i bambini sono i più esposti alla povertà e alle malattie.
La celebrazione della Giornata del bambino Africano fornisce l'occasione ai Paesi membri dell'Unione Africana, ai Governi di ogni paese, e a tutte le Organizzazioni Internazionali e alle Organizzazioni Non Governative, che si occupano dei diritti dei bambini e degli adolescenti di condurre una profonda riflessione sugli aspetti che continuano a violare i diritti dei bambini e degli adolescenti, ma le cerimonie non bastano.
Qualcosa da quel giorno sembra sia cambiato: in Sud Africa è finita l’apartheid e in decine di Paesi sono stati fatti passi in avanti. Si ricorda l’azione svolta dal Movimento africano dei Bambini e Adolescenti lavoratori, nato nel 1994, proprio in occasione della celebrazione della giornata del Bambino africano in Costa d’Avorio e poi diffusosi in altri 20 Paesi africani. Il Movimento, sul tema dei diritti fondamentali, è riuscito a coinvolgere centinaia di migliaia di bambini e adolescenti, Organizzazioni umanitarie, Sindacati, strutture religiose, Agenzie internazionali, Governi, Amministrazioni e Autorità locali e ha fatto acquisire consapevolezza politica e volontà di riscatto sociale. Il cammino da percorrere è ancora molto lungo poiché le chances di vita dei bambini e degli adolescenti africani sono le più deboli del mondo. Dall'adozione, della dichiarazione per una degna Africa dei bambini la loro sopravvivenza è ancora minacciata dai conflitti armati, dallo sfruttamento, dall'esodo precoce. E’ necessaria un’azione incisiva e ci si augura che i governi si impegnino di più e che il senso di queste Giornate accenda i riflettori su importanti questioni irrisolte. Ogni genitore farebbe di tutto per salvare un figlio, ognuno di noi può fare un minimo per aiutare concretamente tanti bambini..
Fonte:Mssioni Giovani
fio- Sostenitore
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Data d'iscrizione : 21.04.09
Età : 77
Località : Como-Malindi-Africa
XXI GIORNATA PER L'INFANZIA AFRICANA
XXI GIORNATA PER L'INFANZIA AFRICANA
Nairobi, 16 giu. - "Tutti insieme per azioni urgenti a favore dei bambini di strada". E' questo il tema scelto dall'Unione africana per la ventunesima edizione della Giornata per l'infanzia africana. L'evento e' celebrato ogni 16 giugno per ricordare, tra l'altro il massacro dei bambini sudafricani scesi nelle strade di Soweto nel 1976 per denunciare il sistema educativo del Sudafrica sotto il regime dell'apartheid. Ma la Giornata per l'infanzia africana e' soprattutto un'occasione per attirare l'attenzione sulle condizioni dei bambini nel continente piu' martoriato del pianeta. Per l'edizione 2011, l'Unione Africana si e' quindi concentrata sui bambini di strada che, secondo le stime dell'Unicef ammontano a 120 milioni nel mondo, di cui 30 milioni in Africa. La situazione dei bambini costretti a vivere nelle strade delle citta' africane costituisce una violazione dei diritti umani che la comunita' internazionale cerca di combattere attraverso programmi di sensibilizzazione rivolti ai governi e all'opinione pubblica. Dalla poverta' all'esplosione demografica, passando per l'esodo rurale, le cause del fenomeno sono molteplici. Le ong denunciano regolarmente casi di maltrattamento nelle famiglie, affidi illegali e altri danni generati dai conflitti armati o dal virus dell'Hiv che vede migliaia di bambini sieropositivi abbandonati dai propri genitori. "Nelle strade i bambini sono esposti alla poverta', alle malattie, al maltempo, alla violenza, ivi compresa quella sessuale, e all'indifferenza" sostiene la presidente del Comitato africano di esperti sui diritti e il benessere del bambino, Agne's Kabore-Ouatta. "Le ragazzine sono vittime di abusi sessuali e finiscono per prostituirsi. La maggio parte dei bambini di strada consumano prodotti stupefacenti, anche i piu' piccoli. Purtroppo manca una solida rete di protezione. In alcuni casi, le persone incaricate di proteggerli sono responsabili di crimini ai danni dei bambini"..
Fonte:AGIAFRO
Nairobi, 16 giu. - "Tutti insieme per azioni urgenti a favore dei bambini di strada". E' questo il tema scelto dall'Unione africana per la ventunesima edizione della Giornata per l'infanzia africana. L'evento e' celebrato ogni 16 giugno per ricordare, tra l'altro il massacro dei bambini sudafricani scesi nelle strade di Soweto nel 1976 per denunciare il sistema educativo del Sudafrica sotto il regime dell'apartheid. Ma la Giornata per l'infanzia africana e' soprattutto un'occasione per attirare l'attenzione sulle condizioni dei bambini nel continente piu' martoriato del pianeta. Per l'edizione 2011, l'Unione Africana si e' quindi concentrata sui bambini di strada che, secondo le stime dell'Unicef ammontano a 120 milioni nel mondo, di cui 30 milioni in Africa. La situazione dei bambini costretti a vivere nelle strade delle citta' africane costituisce una violazione dei diritti umani che la comunita' internazionale cerca di combattere attraverso programmi di sensibilizzazione rivolti ai governi e all'opinione pubblica. Dalla poverta' all'esplosione demografica, passando per l'esodo rurale, le cause del fenomeno sono molteplici. Le ong denunciano regolarmente casi di maltrattamento nelle famiglie, affidi illegali e altri danni generati dai conflitti armati o dal virus dell'Hiv che vede migliaia di bambini sieropositivi abbandonati dai propri genitori. "Nelle strade i bambini sono esposti alla poverta', alle malattie, al maltempo, alla violenza, ivi compresa quella sessuale, e all'indifferenza" sostiene la presidente del Comitato africano di esperti sui diritti e il benessere del bambino, Agne's Kabore-Ouatta. "Le ragazzine sono vittime di abusi sessuali e finiscono per prostituirsi. La maggio parte dei bambini di strada consumano prodotti stupefacenti, anche i piu' piccoli. Purtroppo manca una solida rete di protezione. In alcuni casi, le persone incaricate di proteggerli sono responsabili di crimini ai danni dei bambini"..
Fonte:AGIAFRO
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