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Libro - Freddie Del Curatolo "Malindi, Italia"
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Libro - Freddie Del Curatolo "Malindi, Italia"
UN VIAGGIO TRA MUSICA E PAROLE
ALLA SCOPERTA DELL’ULTIMA COLONIA ITALIANA D’AFRICA
Cosa si sa veramente del Kenya?
Perché lo si ritiene (a torto) un Paese pericoloso?
Perché Malindi è uno dei luoghi più frequentati nel mondo dai turisti italiani?
Perché tanta gente vi passa un poco di tempo e prende il “mal d’Africa”?
Paradiso tropicale sull’Oceano Indiano e a ridosso della savana, tra spiagge dorate e natura selvaggia, Malindi è uno dei luoghi di vacanza preferiti dai nostri connazionali.
Da vent’anni a questa parte è anche la più popolosa colonia turistica italiana dell’Africa nera: villaggi “all inclusive” accanto alle capanne di fango, villette a schiera sotto i baobab e guerrieri masai che mangiano pizza e parlano in romanesco.
Ecco un vademecum ironico e utile per chi vuole conoscere la vera Malindi. Un libro che racconta i retroscena della più moderna, grottesca, sgangherata, riuscita “colonizzazione” italiana nel continente africano.
Alfredo del Curatolo è nato a Milano nel 1968. E’ stato folgorato dall’Africa a vent’anni, mentre iniziava la carriera giornalistica e sognava di diventare una rockstar. Ha vissuto sette anni in Kenya e poi ha fatto ritorno in Italia, con l’intenzione di diventare giornalista, scrivere libri e fare un disco. Diventato professionista ha lavorato in redazioni di quotidiani e come free-lance per periodici e siti internet. Ha pubblicato il saggio musicale “Se mai qualcuno capirà Rino Gaetano” (Selene Edizioni) e le biografie “Vasco Rossi il Recidivo” e “Loredana Berté - Amici non ne ho” per Bevivino Editore. Come cantautore si fa chiamare Freddie (così lo conoscono in Africa) e ha pubblicato nel 2004 l’album “Nel regno degli animali”, che ha ricevuto numerosi premi come opera prima, giungendo alle selezioni finali del Festival di Mantova 2005.
Soddisfatte le sue esigenze, una settimana dopo ha fatto ritorno in Kenya e da lì non si è più mosso, pur continuando a scrivere libri e canzoni. Le sue guide ironiche “Come diventare un perfetto residente italiano a Malindi” e “Come prendere il Mal d’Africa e altri 101 virus tropicali”, nate quasi per scherzo, hanno venduto più di duemila copie, diventando veri e propri best-seller per i turisti e i residenti della località turistica keniota. Ora sono stati accorpati in un unico volume dal titolo “Malindi, Italia – Guida semiseria all’ultima colonia italiana d’Africa”, edito in Italia da Liberodiscrivere.
Approfittando dell’uscita di “Malindi, Italia” il giornalista-cantastorie ha deciso di tornare per un breve periodo nel nostro Paese e raccontare a modo suo la nascita e lo sviluppo di una delle località di villeggiatura più frequentate dagli italiani, e anche le recenti vicissitudini del Kenya, aiutandosi con letture, monologhi e canzoni, accompagnato da un chitarrista che, guardacaso, ha vissuto alcuni anni in Kenya. Si ascolteranno parodie, ballate (la splendida “Scappato a Mombasa” già contenuta nell’album d’esordio) e cover di autori che hanno descritto a modo loro il Continente Nero. Serate insolite a base di attualità, poesia, musica e curiosità. E tanta, tanta ironia.
Info tecniche sul libro: Autore: Freddie Del Curatolo; Titolo:Malindi, Italia; Genere: Narrativa; Collana: Ponte di Cerere -12; ISBN: 978-88-7388-170-4; Pagine: 124; Prezzo; 10,00 Euro.
FONTE: www.arteglobale.it
Iaiaa- Utente
- Numero di messaggi : 306
Data d'iscrizione : 18.05.09
Età : 34
Località : na
Re: Libro - Freddie Del Curatolo "Malindi, Italia"
Un brano tratto dal libro.
Fonte: sito della casa editriceLiberodiscrivere
CHE COS'E' IL MAL D'AFRICA
Spiegare a parole un innamoramento è affar serio.
Si rischia la banalità, ci si può imbattere in luoghi comuni o infilare la penna in un barattolo di miele e trasformare una sensazione magica in un articolo di Alberoni o nel volumaccio di una finta psicologa televisiva.
Proviamo?
Immaginate un luogo in cui il cielo non vi sovrasta, vi attraversa; l’aria non si respira, si assapora, il tempo scorre, non corre ed il sistema nervoso si sistema, non s’innervosisce.
Un luogo dove la gente non t’incrocia, ti saluta, dove tutto è vero, anche le cose spiacevoli, perché tutto è vita, non una scorciatoia per evitare le paure ed arrivare prima al Niente o all’Oltre.
Bando alle filosofie afro-orientali.
Il mal d’Africa è uno stato dell’anima, prima ancora che uno stato mentale. Il mal d’Africa non è uno stato dell’esofago e nemmeno uno Stato dalle parti del Lesotho, Maldafrica non è una città nemica del Benin (d'Africa).
E’ qualcosa che pulsa nello stomaco ed esiste a prescindere dalla cattiva digestione del vecchio,
pesante continente o di una giovane, fresca noce di cocco.
Mal d’Africa è imparare a perdere tempo scrutando una lucertola dalla testa arancione fare le flessioni.
Mal d’Africa è disegnare con gli occhi il contorno di un baobab che si staglia sullo sfondo del cielo basso e turchese.
Mal d’Africa è osservare un meccanico che non sa da dove cominciare a riparare il motore della vostra auto.
Mal d’Africa è emozionarsi davanti a un tramonto breve sapendo che il giorno dopo, comunque andrà, ce ne sarà uno apparentemente identico ma dalle sfumature inedite.
Imparare che non è vero che se non si desidera tutto non si otterrà nulla, che accontentarsi non è sempre una sconfitta e che vivere alla giornata è un buon metodo per aggiornare l’esistenza.
Capire la propria diversità e accettare quella degli altri, in un luogo dove nemmeno quel visionario di Gesù avrebbe potuto affermare che gli uomini sono tutti uguali.
Mal d’Africa è vivere in sintonia con le fasi lunari, con i fusi locali, in serenità con il ciclo vitale e in equilibrio su un ciclo cinese.
Mal d’Africa è capire di non essere capiti e farsene una ragione, è annoiare la noia, impigrire la pigrizia, rincoglionire l’intelligenza e assoggettarla ai propri ritmi, imprigionare il pensiero e liberarlo con una cauzione eterna che sarà il cuore a pagare, in comode rate stagionali.
Mal d’Africa è un silenzio pagano, un ruggito religioso, uno stato d’arimo.
Il Mal d’Africa, se è quello vero, è un bene incurabile.
Fonte: sito della casa editriceLiberodiscrivere
CHE COS'E' IL MAL D'AFRICA
Spiegare a parole un innamoramento è affar serio.
Si rischia la banalità, ci si può imbattere in luoghi comuni o infilare la penna in un barattolo di miele e trasformare una sensazione magica in un articolo di Alberoni o nel volumaccio di una finta psicologa televisiva.
Proviamo?
Immaginate un luogo in cui il cielo non vi sovrasta, vi attraversa; l’aria non si respira, si assapora, il tempo scorre, non corre ed il sistema nervoso si sistema, non s’innervosisce.
Un luogo dove la gente non t’incrocia, ti saluta, dove tutto è vero, anche le cose spiacevoli, perché tutto è vita, non una scorciatoia per evitare le paure ed arrivare prima al Niente o all’Oltre.
Bando alle filosofie afro-orientali.
Il mal d’Africa è uno stato dell’anima, prima ancora che uno stato mentale. Il mal d’Africa non è uno stato dell’esofago e nemmeno uno Stato dalle parti del Lesotho, Maldafrica non è una città nemica del Benin (d'Africa).
E’ qualcosa che pulsa nello stomaco ed esiste a prescindere dalla cattiva digestione del vecchio,
pesante continente o di una giovane, fresca noce di cocco.
Mal d’Africa è imparare a perdere tempo scrutando una lucertola dalla testa arancione fare le flessioni.
Mal d’Africa è disegnare con gli occhi il contorno di un baobab che si staglia sullo sfondo del cielo basso e turchese.
Mal d’Africa è osservare un meccanico che non sa da dove cominciare a riparare il motore della vostra auto.
Mal d’Africa è emozionarsi davanti a un tramonto breve sapendo che il giorno dopo, comunque andrà, ce ne sarà uno apparentemente identico ma dalle sfumature inedite.
Imparare che non è vero che se non si desidera tutto non si otterrà nulla, che accontentarsi non è sempre una sconfitta e che vivere alla giornata è un buon metodo per aggiornare l’esistenza.
Capire la propria diversità e accettare quella degli altri, in un luogo dove nemmeno quel visionario di Gesù avrebbe potuto affermare che gli uomini sono tutti uguali.
Mal d’Africa è vivere in sintonia con le fasi lunari, con i fusi locali, in serenità con il ciclo vitale e in equilibrio su un ciclo cinese.
Mal d’Africa è capire di non essere capiti e farsene una ragione, è annoiare la noia, impigrire la pigrizia, rincoglionire l’intelligenza e assoggettarla ai propri ritmi, imprigionare il pensiero e liberarlo con una cauzione eterna che sarà il cuore a pagare, in comode rate stagionali.
Mal d’Africa è un silenzio pagano, un ruggito religioso, uno stato d’arimo.
Il Mal d’Africa, se è quello vero, è un bene incurabile.
Iaiaa- Utente
- Numero di messaggi : 306
Data d'iscrizione : 18.05.09
Età : 34
Località : na
Re: Libro - Freddie Del Curatolo "Malindi, Italia"
Ciao Iaia,
ho modificato il nome dell'autore...non so quanti avrebbero capito che si parlava di Freddie altrimenti conosciuto da tutti con il suo nome d'arte.
Ho iniziato da poco a leggere questo libro, gentile dono di un'amica di Karibuni, è molto simpatico, racconta la realtà africana con ironia, dando consigli su come potersi organizzare per trasferirsi in Kenya...un consiglio di cuore...leggetelo!
ho modificato il nome dell'autore...non so quanti avrebbero capito che si parlava di Freddie altrimenti conosciuto da tutti con il suo nome d'arte.
Ho iniziato da poco a leggere questo libro, gentile dono di un'amica di Karibuni, è molto simpatico, racconta la realtà africana con ironia, dando consigli su come potersi organizzare per trasferirsi in Kenya...un consiglio di cuore...leggetelo!
Re: Libro - Freddie Del Curatolo "Malindi, Italia"
NEWS Malindi: Quarta ristampa per il "best seller" di Freddie del Curatolo "Come diventare un perfetto residente italiano a Malindi". Il divertente e interessante libretto verso quota quattromila copie vendute!
Fonte: www.malindikenya.net
Fonte: www.malindikenya.net
Iaiaa- Utente
- Numero di messaggi : 306
Data d'iscrizione : 18.05.09
Età : 34
Località : na
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