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Thailandia. 40esima Conferenza Internazionale CITES
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Thailandia. 40esima Conferenza Internazionale CITES
Thailandia. 40esima Conferenza Internazionale CITES
E’ iniziata oggi a Bangkok (Thailandia), e durerà fino al 14 marzo, la 40esima Conferenza della “Convention on International Trade in Endangeres Species of Wild Fauna and Flora”, in sigla CITES, con l’obiettivo di combattere l’abuso di pesca, il taglio illegale degli alberi e tutta una serie di reati contro il mondo selvatico.
Alla Conferenza partecipano più di 2 mila delegati e rappresentanti di oltre 150 nazioni e governi, popoli indigeni, organizzazioni non governative e uomini di affari che dovranno discutere tra l’altro 70 proposte di modifiche, presentate da 55 nazioni, alle regole introdotte 40 anni fa e che sono alla base del mercato delle specie animali e delle piante selvatiche, molte delle quali oggi in via di estinzione.
Molte di queste 70 proposte, 48 riguardano gli animali e 22 le piante, riflettono le crescenti preoccupazioni per il bracconaggio e il traffico illegale di animali selvatici, la distruzione del mondo marino e delle risorse forestali attraverso la pesca abusiva e in eccesso, il disboscamento spropositato e il rischio che tutto questo rappresenta in termini di sicurezza per il pianeta.
”Il 2013 è l’anniversario di CITES e sarà un anno cruciale per il mondo selvatico. CITES è noto per prendere decisioni significative che hanno un impatto immediato sul terreno. E’ il crocevia e il risultato del convegno sarà di grande importanza per il futuro di molte specie di piante e di animali”, così ha detto il Segretario Generale della Conferenza, John E. Scanlon.
Per Achim Steiner, il Vice Segretario e Direttore Esecutivo del Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP), “CITES è oggi estremamente rilevante così come lo è stato per questi 40 anni. Lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali critiche mette le nazioni in situazioni non sostenibili e a pagarne le conseguenze maggiori sono proprio le varie specie. CITES, insieme ad altri accordi internazionali, fornisce validi esempi di dove trovare le opportunità e come perseguire vie di sviluppo, utilizzando al meglio le risorse. I risultati di Rio+20 e gli incontri come le conferenze CITES offrono la via per coniugare i cambiamenti ambientali positivi con i risultati sociali ed economici”.
Le 70 proposte di cambiamento tendono a migliorare la conservazione e l’uso sostenibile delle specie marine e degli alberi, gli orsi polari, gli elefanti Africani, i rinoceronti bianchi, le tartarughe d’acqua dolce, rane, coccodrilli, piante ornamentali e medicinali e molte altre specie. Si tratta di apportare delle modifiche alle Appendici di CITES, che riportano le specie che potrebbero essere a rischio e quelle per cui l’importazione, l’esportazione e la re-importazione è controllata attraverso il sistema dei permessi (Appendice II), e specie che sono già in via di estinzione e per le quali è vietato il commercio (Appendice I).
[/b]La conferenza mondiale considererà anche: come si possono ulteriormente migliorare gli sforzi per combattere il traffico illegale dell’avorio degli elefanti e dei corni dei rinoceronti, o di altre specie; se CITES deve richiedere che il Global Environment Facility serva come meccanismo finanziario per assistere le nazioni a realizzare i loro impegni a livello nazionale; il potenziale impatto delle misure di CITES sul sostentamento dei poveri nelle aree rurali che si trovano spesso in frontiera nell’usare e gestire le riserve selvatiche; l’uso di votazioni segrete e se il 3 marzo, data di nascita di CITES in Washington DC nel 1973, debba essere dichiarata “Giornata Mondiale della Natura selvatica”.[b]
Fonte:ITAL NEWS
E’ iniziata oggi a Bangkok (Thailandia), e durerà fino al 14 marzo, la 40esima Conferenza della “Convention on International Trade in Endangeres Species of Wild Fauna and Flora”, in sigla CITES, con l’obiettivo di combattere l’abuso di pesca, il taglio illegale degli alberi e tutta una serie di reati contro il mondo selvatico.
Alla Conferenza partecipano più di 2 mila delegati e rappresentanti di oltre 150 nazioni e governi, popoli indigeni, organizzazioni non governative e uomini di affari che dovranno discutere tra l’altro 70 proposte di modifiche, presentate da 55 nazioni, alle regole introdotte 40 anni fa e che sono alla base del mercato delle specie animali e delle piante selvatiche, molte delle quali oggi in via di estinzione.
Molte di queste 70 proposte, 48 riguardano gli animali e 22 le piante, riflettono le crescenti preoccupazioni per il bracconaggio e il traffico illegale di animali selvatici, la distruzione del mondo marino e delle risorse forestali attraverso la pesca abusiva e in eccesso, il disboscamento spropositato e il rischio che tutto questo rappresenta in termini di sicurezza per il pianeta.
”Il 2013 è l’anniversario di CITES e sarà un anno cruciale per il mondo selvatico. CITES è noto per prendere decisioni significative che hanno un impatto immediato sul terreno. E’ il crocevia e il risultato del convegno sarà di grande importanza per il futuro di molte specie di piante e di animali”, così ha detto il Segretario Generale della Conferenza, John E. Scanlon.
Per Achim Steiner, il Vice Segretario e Direttore Esecutivo del Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP), “CITES è oggi estremamente rilevante così come lo è stato per questi 40 anni. Lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali critiche mette le nazioni in situazioni non sostenibili e a pagarne le conseguenze maggiori sono proprio le varie specie. CITES, insieme ad altri accordi internazionali, fornisce validi esempi di dove trovare le opportunità e come perseguire vie di sviluppo, utilizzando al meglio le risorse. I risultati di Rio+20 e gli incontri come le conferenze CITES offrono la via per coniugare i cambiamenti ambientali positivi con i risultati sociali ed economici”.
Le 70 proposte di cambiamento tendono a migliorare la conservazione e l’uso sostenibile delle specie marine e degli alberi, gli orsi polari, gli elefanti Africani, i rinoceronti bianchi, le tartarughe d’acqua dolce, rane, coccodrilli, piante ornamentali e medicinali e molte altre specie. Si tratta di apportare delle modifiche alle Appendici di CITES, che riportano le specie che potrebbero essere a rischio e quelle per cui l’importazione, l’esportazione e la re-importazione è controllata attraverso il sistema dei permessi (Appendice II), e specie che sono già in via di estinzione e per le quali è vietato il commercio (Appendice I).
[/b]La conferenza mondiale considererà anche: come si possono ulteriormente migliorare gli sforzi per combattere il traffico illegale dell’avorio degli elefanti e dei corni dei rinoceronti, o di altre specie; se CITES deve richiedere che il Global Environment Facility serva come meccanismo finanziario per assistere le nazioni a realizzare i loro impegni a livello nazionale; il potenziale impatto delle misure di CITES sul sostentamento dei poveri nelle aree rurali che si trovano spesso in frontiera nell’usare e gestire le riserve selvatiche; l’uso di votazioni segrete e se il 3 marzo, data di nascita di CITES in Washington DC nel 1973, debba essere dichiarata “Giornata Mondiale della Natura selvatica”.[b]
Fonte:ITAL NEWS
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