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Nairobi (Kenya) / Quando la Polizia è corrotta e il Governo nega
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Nairobi (Kenya) / Quando la Polizia è corrotta e il Governo nega
Esiste un Rapporto delle Nazioni Unite o meglio del Rappresentante speciale dell' ONU per i Diritti Umani, un certo Philip Alston, che accusa pesantemente la Polizia del Paese africano di violazione dei diritti umani e civili più elementari.
Per qualcuno, trattandosi d'Africa, si dirà che è quasi normale. Ma il Kenya è una nazione dove,tempo addietro, prima degli ultimi subbugli politici, certe cose accadevano magari con discrezione e costituivano più un'eccezione che non la regola. Come è invece oggi.
Il Rapporto attesta che esistono prove che collegano ufficiali di Polizia ad uccisioni extra-giudiziarie, che non esiste neanche lontanamente una" Giustizia" efficiente nei processi in tribunale e, peggio ancora, non mancano minacce e aggressioni a responsabili di organismi ed associazioni in difesa dei diritti del cittadino.
Questo è il quadro che il documento traccia. E, sempre nel documento in questione, Alston chiede la costituzione di una commissione d'inchiesta in merito, la rimozione del capo della Polizia, Husein Alì, e del Procuratore generale,Amos Wako.
Ovviamente le accuse e i provvedimenti, presenti e richiesti nel Rapporto , sono stati globalmente rigettati dal Governo in carica.
Anzi la giustificazione del Governo è stata quella della "non comprensione" della peculiarità del contesto kenyano da parte di Alston. L'inchiesta di Alston, per altro, aveva avuto inizio in febbraio.
A giorni comunque è atteso a Ginevra il procuratore generale Wako, che dovrà rispondere di queste accuse dinanzi alla Commissione ONU per i Diritti Umani.
Non ci facciamo grandi illusioni che il monito di Ginevra possa modificare la situazione a Nairobi e in Kenya.
Tuttavia è importante che se ne parli, che la stampa e i media in generale ne diano notizia.
La stampa di mezzo mondo dovrebbe infatti imparare a rendere un corretto servizio all'Africa, cosa che non fa assolutamente.Presentare il negativo ma sopratutto il positivo ,perchè esiste.E ,per il negativo ,indicare modalità e strategie per superare l'impasse.
Questo è quanto si aspetta l' AFRICA e sopratutto gli africani.Sarebbe ora che"qualcosa "cominciasse a cambiare.
Tratto da marianna06.blog.lastampa.it
Per qualcuno, trattandosi d'Africa, si dirà che è quasi normale. Ma il Kenya è una nazione dove,tempo addietro, prima degli ultimi subbugli politici, certe cose accadevano magari con discrezione e costituivano più un'eccezione che non la regola. Come è invece oggi.
Il Rapporto attesta che esistono prove che collegano ufficiali di Polizia ad uccisioni extra-giudiziarie, che non esiste neanche lontanamente una" Giustizia" efficiente nei processi in tribunale e, peggio ancora, non mancano minacce e aggressioni a responsabili di organismi ed associazioni in difesa dei diritti del cittadino.
Questo è il quadro che il documento traccia. E, sempre nel documento in questione, Alston chiede la costituzione di una commissione d'inchiesta in merito, la rimozione del capo della Polizia, Husein Alì, e del Procuratore generale,Amos Wako.
Ovviamente le accuse e i provvedimenti, presenti e richiesti nel Rapporto , sono stati globalmente rigettati dal Governo in carica.
Anzi la giustificazione del Governo è stata quella della "non comprensione" della peculiarità del contesto kenyano da parte di Alston. L'inchiesta di Alston, per altro, aveva avuto inizio in febbraio.
A giorni comunque è atteso a Ginevra il procuratore generale Wako, che dovrà rispondere di queste accuse dinanzi alla Commissione ONU per i Diritti Umani.
Non ci facciamo grandi illusioni che il monito di Ginevra possa modificare la situazione a Nairobi e in Kenya.
Tuttavia è importante che se ne parli, che la stampa e i media in generale ne diano notizia.
La stampa di mezzo mondo dovrebbe infatti imparare a rendere un corretto servizio all'Africa, cosa che non fa assolutamente.Presentare il negativo ma sopratutto il positivo ,perchè esiste.E ,per il negativo ,indicare modalità e strategie per superare l'impasse.
Questo è quanto si aspetta l' AFRICA e sopratutto gli africani.Sarebbe ora che"qualcosa "cominciasse a cambiare.
Tratto da marianna06.blog.lastampa.it
Il Kenya ammette i crimini commessi dalla polizia .....
Il Kenya ammette i crimini commessi dalla polizia che erano stati denunciati da un rapporto dell’ONU
Nairobi (Agenzia Fides)- “Il governo riconosce che vi sono stati casi di uccisioni illegali compiuti dalle forze di polizia. Dal 2000 sono stati investigati 53 casi con il rinvio a giudizio di 81 ufficiali di polizia perseguiti penalmente”. Così il Ministro della Sicurezza interna del Kenya, George Salitoti, ha ammesso all’11 Sessione del Consiglio ONU dei Diritti Umani in corso a Ginevra (Svizzera) l’esistenza di casi di esecuzioni extragiudiziarie commesse da ufficiali di polizia, confermando le accuse sollevate dal recente rapporto del Rappresentante speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani, Philp Alston. Nel documento Alston afferma che esistono prove che collegano ufficiali di polizia a uccisioni extra-giudiziarie e denuncia l’inefficienza e la corruzione del sistema giudiziario, le minacce ricevute dai difensori dei diritti umani da parte di funzionari di governo (vedi Fides 29/5/2009).
Il rapporto del Rappresentante Speciale dell’ONU aveva suscitato forti polemiche in Kenya e aveva creato imbarazzo nel governo, i cui rappresentanti si apprestavano a partecipare alla Conferenza di Ginevra.
Un imbarazzo accentuato dal fatto che la coalizione governativa si è divisa sulla risposta da dare alle accuse di Alston. La delegazione keniana aveva preparato un rapporto che era molto critico nei confronti di quello del Rappresentate dell’ONU. Ma il partito del Primo Ministro Odinga ha affermato di non essere stato consultato sulla questione e di volere essere rappresentato nella delegazione inviata a Ginevra. Di conseguenza sono stati inclusi nelle delegazione due Ministri del partito del Premier. Questi avrebbero convinto gli altri delegati a cambiare la posizione del governo ed ammettere la verità sull’esistenza di crimini commessi dalla polizia.
Il governo di unione nazionale è formato dal partito del Presidente Kibaki e da quello del Primo Ministro Odinga, i due “uomini forti” del Paese che si sono sfidati nelle elezioni presidenziali del dicembre 2007, vinte dal primo (che era il Capo dello Stato uscente) ma contestate dal secondo. Nel gennaio-febbraio 2008 lo scontro politico degenerò in diverse parti del Paese con centinaia di morti e almeno un milione di sfollati. La crisi venne superata con la formazione di un governo di unità nazionale con la partecipazione di entrambi gli schieramenti. Ma negli ultimi tempi si sono acuite le tensioni all’interno della compagine governativa, al punto che anche diversi esponenti della Chiesa cattolica hanno richiamato i politici a pensare al bene comune e non alla spartizione del potere (vedi Fides 19/5/2009). (L.M.) (Agenzia Fides 4/6/2009 righe 29 parole 402)
Tratto da www.fides.org
Nairobi (Agenzia Fides)- “Il governo riconosce che vi sono stati casi di uccisioni illegali compiuti dalle forze di polizia. Dal 2000 sono stati investigati 53 casi con il rinvio a giudizio di 81 ufficiali di polizia perseguiti penalmente”. Così il Ministro della Sicurezza interna del Kenya, George Salitoti, ha ammesso all’11 Sessione del Consiglio ONU dei Diritti Umani in corso a Ginevra (Svizzera) l’esistenza di casi di esecuzioni extragiudiziarie commesse da ufficiali di polizia, confermando le accuse sollevate dal recente rapporto del Rappresentante speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani, Philp Alston. Nel documento Alston afferma che esistono prove che collegano ufficiali di polizia a uccisioni extra-giudiziarie e denuncia l’inefficienza e la corruzione del sistema giudiziario, le minacce ricevute dai difensori dei diritti umani da parte di funzionari di governo (vedi Fides 29/5/2009).
Il rapporto del Rappresentante Speciale dell’ONU aveva suscitato forti polemiche in Kenya e aveva creato imbarazzo nel governo, i cui rappresentanti si apprestavano a partecipare alla Conferenza di Ginevra.
Un imbarazzo accentuato dal fatto che la coalizione governativa si è divisa sulla risposta da dare alle accuse di Alston. La delegazione keniana aveva preparato un rapporto che era molto critico nei confronti di quello del Rappresentate dell’ONU. Ma il partito del Primo Ministro Odinga ha affermato di non essere stato consultato sulla questione e di volere essere rappresentato nella delegazione inviata a Ginevra. Di conseguenza sono stati inclusi nelle delegazione due Ministri del partito del Premier. Questi avrebbero convinto gli altri delegati a cambiare la posizione del governo ed ammettere la verità sull’esistenza di crimini commessi dalla polizia.
Il governo di unione nazionale è formato dal partito del Presidente Kibaki e da quello del Primo Ministro Odinga, i due “uomini forti” del Paese che si sono sfidati nelle elezioni presidenziali del dicembre 2007, vinte dal primo (che era il Capo dello Stato uscente) ma contestate dal secondo. Nel gennaio-febbraio 2008 lo scontro politico degenerò in diverse parti del Paese con centinaia di morti e almeno un milione di sfollati. La crisi venne superata con la formazione di un governo di unità nazionale con la partecipazione di entrambi gli schieramenti. Ma negli ultimi tempi si sono acuite le tensioni all’interno della compagine governativa, al punto che anche diversi esponenti della Chiesa cattolica hanno richiamato i politici a pensare al bene comune e non alla spartizione del potere (vedi Fides 19/5/2009). (L.M.) (Agenzia Fides 4/6/2009 righe 29 parole 402)
Tratto da www.fides.org
Federica- ADMIN
- Numero di messaggi : 1935
Data d'iscrizione : 16.04.09
Età : 47
Località : Uboldo
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