Kenya: Uomini e animali, quando la TV fa male...

Ho letto su FB queste righe, e ho pensato di postarle qui, perchè sono semplice regole che tutti dovremmo SEMPRE tenere in considerazione.....

Uomini e animali, quando la TV fa male...

Uno degli errori più comuni nei quali incorre chi, appassionato d'animali, si reca per la prima volta in safari, è quello di affrontare questa avventura con una visione da un lato antropocentrica (ossia pretendendo di valutare i comportamenti animali secondo parametri e "valori" umani), dall'altro con un pre-giudizio errato formatosi sulla scorta di una documentaristica in gran parte ancora molto "Disneyana": anche qui attribuzione all'animale di comportamenti e sentimenti umani o "umanamente vautati", happy end finale, situazioni edulcorate o drammatizzate comunque in un alone romantico. Questo porta spesso a compartamenti errati in safari, che possono creare disturbo agli animali e magari anche qualche guaio serio ai viaggiatori. La tentazione più forte, da combattere risolutamente, è quella dell'interazione: offerte di cibo (MA!!!), richiami per attirare l'attenzione, fischi, magari tentativi di "coccolare" il cercopiteco così carino che abbiamo trovato davanti alla nostra camera del lodge, oppure alla tenda, nessuna "manipolazione" anche di animali ritenuti innocui. Ricordiamo, allora, che nel bush vita e comportamenti sono dominati dalle leggi immutabili della natura che, a ben guardare, sono quelle che abbiamo studiato fin dalle elementari della catena alimentare: c'è chi mangia e chi viene mangiato, si è predatore o preda, vittima o uccisore. Anche il leone, che in questo ecosistema è il predatore Alfa, ovvero l'animale al vertice della catena alimentare, non sfugge a questa regola. Quindi, prima regola per noi: non interferire MAI nelle attività degli animali. Può sembrare cinico e crudele vedere un gheardo che s'avvicina quatto all'ignara gazzella di Thompson, fra mille, che ha puntato. Una volta ho visto una "signora di buon cuore" mettersi a urlare per salvare la gazzella, che probabilmente glie ne sarà grata. Un po' meno grati i tre cuccioli che la femmina di ghepardo aveva nascosto nell'erba poco lontano, rimasti senza cibo e che quel "gesto di generosità" potrebbe avere condannato a morte. Con una differenza: la gazzella di Thomson è diffusissima e il prelievo predatorio è ininfluente sulla sua popolazione, i ghepardi sono rari e minacciati, praticano una caccia che prevede un alto dispendio energetico e una bassa percentuale di successo. Quella signora caritatevole ha segnato un punto a favore dell'estinzione.
Ricordiamoci che - anche in questo caso riferendosi a categorie umane - Ugo van Lavick e Jane Goodall hanno scritto un bellissimo libro sui licaoni dal titolo "Assassini innocenti". Quindi, per favore, attenzione e rispetto. E se non siete certi di saper rimanere spettatori imparziali nella lotta quotidiana per la sopravvivenza che si svolge nel bush, fatevi un approfondito esame di coscienza prima di prenotare un safari. Diego

Fonte: pubblicata da AIEA - Associazione Italiana Esperti d'Africa il giorno lunedì 8 agosto 2011 alle ore 11.00

Cinzia.

Concordo pienamente con quello che è stato scritto dall'Aiea, non dobbiamo mai interferire nella vita degli animali!!!
L'esempio descritto sopra, della signora che ha salvato la gazzella, mi sembra più che sufficiente.

grazie Cinzia
Federica

.........a pensarci bene avrebbero dovuto dare in pasto al ghepardo la signora, giusto per par condicio........ SCHERZO!!!!!
Buon inizio settimana a voi tutti.....
Cinzia

@Fede: anche per noi, pole pole, il giorno si avvicina!!!! :-)

sì sì..... non vedo l'ora!!!! .......ahahah