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Rivolta dei Mau Mau in Kenya, via alla causa contro Londra per le torture
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Rivolta dei Mau Mau in Kenya, via alla causa contro Londra per le torture
Rivolta dei Mau Mau in Kenya, via alla causa contro Londra per le torture
Mau Mau (foto Google)
LONDRA – Dopo quasi mezzo secolo, finalmente la speranza di avere giustizia. L'Alta Corte di Londra ha dato il via libera alla causa legale di quattro anziani keniani contro il governo britannico, accusato di torture durante la rivolta dei Mau Mau in Kenya negli anni Cinquanta.
I quattro keniani – Ndiku Mutwiwa Mutua, Paulo Muoka Nzili, Wambugu Wa Nyingi e Jane Muthoni Mara – tutti tra i 70 e gli 80 anni di eta' – hanno raccontato che, in un campo di prigionia gestito dai britannici tra il 1952 ed il 1961 si sarebbero verificate ogni tipo di atrocita'.
Mutua e Nzili hanno dichiarato di essere stati castrati, Nyingi di essere stato malmenato fino a perdere conoscenza in un episodio in cui 11 altri uomini erano stati picchiati a morte mentre Mara ha affermato di essere stata vittima di terribili molestie sessuali.
Il ministero degli Esteri – che afferma di non poter essere considerato legalmente responsabile – aveva chiesto ai giudici di considerare la validita' del caso e questi hanno deciso di dare l'ok alla causa. Leigh Day, avvocato delle vittime, sostiene che i funzionari britannici fossero a conoscenza di quello che accadeva e che avessero persino mandato l'esercito nei campi per partecipare alle torture e alle punizioni collettive. David Anderson, un professore dell'universita' di Oxford, ha affermato che i governatori britannici avevano deciso di utilizzare ''le torture e gli abusi come pratiche normali e sistematiche'' e che soltanto in seguito avevano cambiato le leggi, introducendo regolamenti di emergenza in modo da coprire queste pratiche. I documenti relativi a questi eventi, ha dichiarato il professore, ''rivelano che i cambiamenti della legge e l'aggiunta di norme di emergenza erano stati fatti in un secondo momento in modo da coprire pratiche che nei campi e centri di prigionia erano gia' consuete''.
Nella rivolta esplosa nel 1952 i combattenti Kikuyi avevano attaccato gli oppositori politici e fatto razzia delle proprieta' dei coloni con l'obiettivo di re-impossessarsi delle terre sottratte dalle autorita' britanniche. La Gran Bretagna aveva quindi dichiarato lo stato d'emergenza e dato via ad una repressione spietata, uccidendo fino a 20.000 persone e rinchiudendone decine di migliaia in campi di lavoro.
La responsabilita' legale di quanto accaduto era stata trasferita dai britannici al nuovo governo indipendente del Kenya nel 1963 ed e' per questo che il ministero degli Esteri rifiuta di assumersi la responsabilita' delle torture..
Fonte:BLITZ
Mau Mau (foto Google)
LONDRA – Dopo quasi mezzo secolo, finalmente la speranza di avere giustizia. L'Alta Corte di Londra ha dato il via libera alla causa legale di quattro anziani keniani contro il governo britannico, accusato di torture durante la rivolta dei Mau Mau in Kenya negli anni Cinquanta.
I quattro keniani – Ndiku Mutwiwa Mutua, Paulo Muoka Nzili, Wambugu Wa Nyingi e Jane Muthoni Mara – tutti tra i 70 e gli 80 anni di eta' – hanno raccontato che, in un campo di prigionia gestito dai britannici tra il 1952 ed il 1961 si sarebbero verificate ogni tipo di atrocita'.
Mutua e Nzili hanno dichiarato di essere stati castrati, Nyingi di essere stato malmenato fino a perdere conoscenza in un episodio in cui 11 altri uomini erano stati picchiati a morte mentre Mara ha affermato di essere stata vittima di terribili molestie sessuali.
Il ministero degli Esteri – che afferma di non poter essere considerato legalmente responsabile – aveva chiesto ai giudici di considerare la validita' del caso e questi hanno deciso di dare l'ok alla causa. Leigh Day, avvocato delle vittime, sostiene che i funzionari britannici fossero a conoscenza di quello che accadeva e che avessero persino mandato l'esercito nei campi per partecipare alle torture e alle punizioni collettive. David Anderson, un professore dell'universita' di Oxford, ha affermato che i governatori britannici avevano deciso di utilizzare ''le torture e gli abusi come pratiche normali e sistematiche'' e che soltanto in seguito avevano cambiato le leggi, introducendo regolamenti di emergenza in modo da coprire queste pratiche. I documenti relativi a questi eventi, ha dichiarato il professore, ''rivelano che i cambiamenti della legge e l'aggiunta di norme di emergenza erano stati fatti in un secondo momento in modo da coprire pratiche che nei campi e centri di prigionia erano gia' consuete''.
Nella rivolta esplosa nel 1952 i combattenti Kikuyi avevano attaccato gli oppositori politici e fatto razzia delle proprieta' dei coloni con l'obiettivo di re-impossessarsi delle terre sottratte dalle autorita' britanniche. La Gran Bretagna aveva quindi dichiarato lo stato d'emergenza e dato via ad una repressione spietata, uccidendo fino a 20.000 persone e rinchiudendone decine di migliaia in campi di lavoro.
La responsabilita' legale di quanto accaduto era stata trasferita dai britannici al nuovo governo indipendente del Kenya nel 1963 ed e' per questo che il ministero degli Esteri rifiuta di assumersi la responsabilita' delle torture..
Fonte:BLITZ
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