Si è dimesso Henry Kosgey, ministro del Kenya

Si è dimesso Henry Kosgey, ministro del Kenya

Nairobi 5 genn.-Il ministro per l’Industria del Kenya, Henry Kosgey, ha rassegnato oggi le sue dimissioni.
Dopo essersi dimesso si è dichiarato colpevole di una dozzina di capi d’accusa tutti legati all’abuso d’ufficio. Una delle indagini che lo riguardano lo vede coinvolto in una truffa sull’importazione di automobili non soggette a tassazione. Per il momento è stato rilasciato su cauzione dall’alta corte di Nairobi. Oltre alle accuse di corruzione Kosgey, il mese scorso è stato indicato dal Tribunale penale internazionale come uno dei sei mandanti delle violenze post elettorali nel 2007/2008.
Le sue dimissioni, le seconde di un ministro keniota in solo tre mesi, sono un segno, scrive la Reuters, che la lotta contro la corruzione nella più grande economia dell’Africa orientale si sta intensificando. Kosgey, 63 anni, presidente del partito del primo ministro Raila Odinga, l’ Orange Democratic Movement (ODM), se condannato dalla Commissione anti corruzione del Kenya (KACC), rischia fino a 10 anni di carcere.
Per quanto riguarda la truffa sull’importazione di automobili però Kosgey continua a dichiararsi innocente

Desidero precisare che le mie azioni in questo campo sono al di sopra di ogni sospetto. Non ho commesso alcun torto

In realtà questo è un reato relativamente minore rispetto ad una serie di accuse di corruzione che gli sono piovute addosso dopo la pubblicazione di un cablogramma della diplomazia americana da parte di WikiLeaks, scrive la France Presse.
A questo punto, diversi osservatori politici sostengono che il presidente Mwai Kibaki sarà costretto a prendere in considerazione un rimpasto del suo debole governo di coalizione. In ottobre si erano già dimessi il ministro degli Esteri Moses Wetangula, accusato di corruzione nell’acquisto di terreni per le ambasciate del Kenya all’estero, e il ministro dell’Istruzione William Ruto il quale oltre ad essere accusato di frode è un altro dei sospettati dal Tribunale penale internazionale per le violenze post-elettorali..
Fonte: Il Journal