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Africa eppur si muove.
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Africa eppur si muove.
Africa eppur si muove.
Parlare di Costituzione in Somalia dopo quanto è accaduto ieri vi sembrerà completamente assurdo. Eppure voglio farlo. Voglio farlo perché quanto sta accadendo in Africa mi sembra più forte della violenza cieca di un giorno. Il Kenya, uno Stato col quale la Somalia confina, ha una nuova Costituzione: è passato da un sistema politico autoritario (e con forte inclinazione alla corruzione) ad una struttura agile e moderna. Sono stati fatti passi in avanti sostanziali sul tema diritti delle donne e delle minoranze. E l’esempio ha contagiato i vicini, compreso il vicino più improbabile di tutti: la Somalia, appunto, un paese vessato da una guerra civile ventennale e da una povertà ormai cronica. Da mesi a Nairobi una commissione di esperti e di esperte somali sta lavorando su una bozza di carta costituzionale. Il fatto non è piaciuto al gruppo fondamentalista Al Shabbab che ha bollato l'operazione come mera macchinazione occidentale, e i fatti di ieri dimostrano quanto gli estremisti temano e vogliano bloccare in tutti i modi questo percorso. Perché l’iniziativa, che ha il patrocinio dell’UNDP, sta facendo discutere i somali, soprattutto quelli della diaspora. Per scoprirlo basta accendere la televisione e sintonizzarsi sul canale satellitare somalo Universal Tv che dedica ogni giorno una striscia quotidiana al Dastuur, alla Costituzione. Le telefonate che arrivano allo studio di TV Universal Londra sono di vario tipo. Molti insistono sul dare un’impronta islamica alla carta, altri chiedono più diritti per donne e minoranze, altri ancora si chiedono se ha un senso fare una Costituzione in assenza di Stato. Si discute, insomma. E in questo solo fatto, il discutere, c’è qualcosa di buono: un sussulto di democrazia che non si vedeva da tempo. Un sogno. Quanto è accaduto ieri non basterà a spegnerlo.
25 agosto 2010.
Fonte: l'Unità
Parlare di Costituzione in Somalia dopo quanto è accaduto ieri vi sembrerà completamente assurdo. Eppure voglio farlo. Voglio farlo perché quanto sta accadendo in Africa mi sembra più forte della violenza cieca di un giorno. Il Kenya, uno Stato col quale la Somalia confina, ha una nuova Costituzione: è passato da un sistema politico autoritario (e con forte inclinazione alla corruzione) ad una struttura agile e moderna. Sono stati fatti passi in avanti sostanziali sul tema diritti delle donne e delle minoranze. E l’esempio ha contagiato i vicini, compreso il vicino più improbabile di tutti: la Somalia, appunto, un paese vessato da una guerra civile ventennale e da una povertà ormai cronica. Da mesi a Nairobi una commissione di esperti e di esperte somali sta lavorando su una bozza di carta costituzionale. Il fatto non è piaciuto al gruppo fondamentalista Al Shabbab che ha bollato l'operazione come mera macchinazione occidentale, e i fatti di ieri dimostrano quanto gli estremisti temano e vogliano bloccare in tutti i modi questo percorso. Perché l’iniziativa, che ha il patrocinio dell’UNDP, sta facendo discutere i somali, soprattutto quelli della diaspora. Per scoprirlo basta accendere la televisione e sintonizzarsi sul canale satellitare somalo Universal Tv che dedica ogni giorno una striscia quotidiana al Dastuur, alla Costituzione. Le telefonate che arrivano allo studio di TV Universal Londra sono di vario tipo. Molti insistono sul dare un’impronta islamica alla carta, altri chiedono più diritti per donne e minoranze, altri ancora si chiedono se ha un senso fare una Costituzione in assenza di Stato. Si discute, insomma. E in questo solo fatto, il discutere, c’è qualcosa di buono: un sussulto di democrazia che non si vedeva da tempo. Un sogno. Quanto è accaduto ieri non basterà a spegnerlo.
25 agosto 2010.
Fonte: l'Unità
dolcemagic- Sostenitore
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Data d'iscrizione : 23.10.09
Età : 51
Località : Verbania ( lago Maggiore )!!!
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