Malindi polizia indaga su misteriosa morte di italiano

Malindi polizia indaga su misteriosa morte di italiano

Malindi 29 luglio-La polizia di Malindi sta combattendo per svelare la misteriosa morte di un italiano che credono sia morto sei mesi fa.

Il capo area di polizia il boss David Kerina ha detto mercoledì che sono in difficoltà per stabilire in che modo il signor Rosilo Vladimirio , 50 anni, è morto.
Il signor Vladimirio è stato trovato morto nella sua villa appartata vicino Msabaha Village sulla strada Malindi - Mombasa.

Non aveva amici
"Quello che abbiamo constatato è che era un uomo misterioso , senza amici, fidanzata o househelp ", ha detto Kerina .
Solo il suo avvocato, il signor James Mouko , è noto per avere avuto qualche contatto con lui. Ma anche il signor Mouko , che ha appreso la notizia della morte , ha detto che di lui ne sapeva molto poco.

Signor Kerina dice che l'avvocato ha ricevuto una chiamata dai parenti del signor Vladimirio in Italia dicendo che non avevano notizie da quasi sei mesi, invitandolo ad andare a vedere a casa, da lì è stato richiesto l'aiuto della polizia.

"Quando siamo andati alla villa dell'onorevole Vladimirio lunedi , abbiamo scoperto che il giardino era incolto e come abbandonato,invaso dall'erba", ha detto Kerina .

"Il signor Vladimirio giaceva vicino al letto ed è stato portato all'obitorio di Malindi District Hospital, "ha detto. Vestiti e altri oggetti erano sparsi dappertutto .

Ha detto che la polizia ha fatto "scoperte misteriose " una casa molto elaborata,tutti i mobili realizzati in metallo.

" L'ambasciata italiana manderà gli specialisti per effettuare esami post-mortem ", ha detto .
Diverse le morti misteriose che coinvolgono gli italiani sono stati segnalati a Malindi , e alcuni hanno a che fare con rivalità commerciali tra di loro..
Fonte:Daily Nation

Ho trovato questa articolo e lo riporto....così!!!

Il corpo senza vita è stato trovato vicino al letto. È di Vladimiro Rosiello, 50 anni. Morto da tempo, forse da cinque o sei mesi. Il cadavere è in avanzato stato di decomposizione, il cranio fracassato. Vicino al corpo - ma non ci sono conferme ufficiali - sarebbe stato trovato un coltello. La villa dove è avvenuto l’omicidio è sulla strada tra Malindi e Mombasa. Lui - avvocato di origine torinese - era una persona solitaria, che viveva isolata. Pochi contatti con l’esterno, nessuna fidanzata, nessuna servitù, pochi rapporti con le persone del posto, i turisti o i residenti della zona. I vicini lo descrivono come una persona senza amici, con comportamenti a volte “strani”. Qualcuno ricorda anche che dalla casa, ogni tanto, si sentivano dei rumori, come se qualcuno stesse piangendo. A Malindi lo si vedeva poco, a volte in qualche bar. Passaggi fugaci. Poi tornava nella sua villa. Un comportamento che faceva ipotizzare una persona “in fuga” da qualcosa o qualcuno. Niente di illecito, magari. C’è chi rivela che volesse costruire un albergo tra Malindi e Watamu: un luogo però poco adatto a un’iniziativa di tipo turistico.
Ma di certo una persona poco propensa a socializzare o a far “parlare” di sè. Era arrivato in Kenya nel 2003 con un permesso di soggiorno di 6 mesi: non è solo un dettaglio. Rosiello continua a rimanere in Kenya senza i documenti, o rinnovandoli in extremis di volta in volta, tanto che nel 2009 viene chiamato a giudizio (e si difende dicendo che è una persona molto impegnata e lavora in varie organizzazioni caritative, per questo ha poco tempo per rinnovare i documenti), viene condannato all’espulsione dal Paese e finisce anche in carcere.

Pare non avesse nessun contatto con l’Italia se non attraverso un avvocato che parlava spesso con il fratello. Ed è proprio il lungo silenzio che ha insospettito i familiari. Lunedì la verifica in casa. Tutto sembra essersi fermato. Erba alta, casa poco curata e nel caos. Il cadavere era vicino al letto. Secondo la polizia l’ipotesi più probabile è una rapina finita male. A giorni l’autopsia.


Fonte: Daily mood

Ucciso in Kenya avvocato torinese.

Rosiello voleva creare una casa ostello a Malindi
MASSIMO NUMA

TORINO
Fine di un sogno. L’Africa di Conrad, le pagine lette e rilette di «Cuore di Tenebra». La fuga dall’Occidente, dalla routine. E poco meno di 10 anni fa, l’avvocato Vladimiro Rosiello, 50 anni, lascia Torino per il Kenya. Ha un progetto, realizzare un ostello, una casa-villaggio, costruire una rete di amicizie e di contatti nella regione di Malindi. All’inizio, sembra facile. Poi le prime difficoltà; lo scoramento, infine avvolto da una profonda tristezza che lo spinge a tagliare i ponti con i vecchi amici, anche con la famiglia. Ultimo colloquio, al telefono, con l’avvocato Federica Gilardoni, la sua ex convivente, ancora sotto choc per la notizia: «Era molto provato, non era riuscito a dare concretezza alle sue idee... Era consapevole della situazione. Mi disse che non ce la faceva più, voleva tornare al più presto in Italia».

Non ha fatto in tempo. Pochi giorni dopo la telefonata con la sua ex fidanzata, qualcuno lo ha ucciso, nella sua villa. La morte risale ad alcuni mesi fa. Il cadavere ritrovato tra il letto e la parete, il cranio sfondato da una mazza o da una spranga. Vicino, sarebbe stato trovato anche un coltello, un machete. La villa, in stato di abbandono, è sulla strada tra Malindi e Mombasa, in una specie di sobborgo, un intrico di piccole vie laterali. Rosiello era in contatto, spiegano gli amici torinesi, con alcune persone, quasi tutte francesi o inglesi, ma negli ultimi tempi si era rinchiuso nel silenzio. Trascorreva le giornate chiuso nella villa, con il giardino sempre più incolto, usciva raramente solo per le incombenze indispensabili alla pura sopravvivenza. Non riceveva nessuno, né donne, né aveva assunto personale per la manutenzione della villa, ormai quasi in rovina. E neanche nessun rapporto con gli africani, i turisti o i residenti della zona. I vicini raccontano che, dalla casa, si sentivano lamenti «come se qualcuno stesse piangendo».

I capelli folti, la barba poco curata, gli spessi occhiali da miope e i soliti vestiti; rare e fugaci soste nei bar della zona. Ma da tempo, nessuno lo vedeva più. Passaggi fugaci. Poi tornava nelle stanze disadorne della grande casa, immobile per ore nella sedia appoggiata al muro del paio. «Lo vedevamo sempre nello stesso angolo, attraverso un cancello laterale, leggeva un libro o guardava fisso nel vuoto. Sembrava addormentato», hanno detto alla polizia.

Arrivato in Kenya nel 2002 con un permesso di soggiorno di 6 mesi, rinnovato di volta in volta, sempre all’ultimo momento. «Ha sempre rinnovato l’iscrizione all’Ordine degli avvocati, lo facevo personalmente io, anche se da anni non esercitava più la professione. L’ho conosciuto all’Università, nel 1981, era uno studente modello, dai voti altissimi...». Nel 2009 viene denunciato dalle autorità locali, per i documenti scaduti. Subisce un processo e trascorre qualche ora in carcere. Si è difeso da solo, spiegando al giudice che «non aveva tempo per rinnovare i documenti, essendo impegnato nel suo progetto da realizzare con il contributo di società caritatevoli».

La polizia di Malindi aspetta gli esiti dell’autopsia, poi il corpo dell’avvocato sarà trasferito a Torino per i funerali. Indagini complesse. Rosiello era molto diffidente. Forse è stato ucciso da chi conosceva bene le sue abitudini. E sapeva dove nascondeva i soldi.

Fonte: La Stampa.it