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Volete salvare i rinoceronti? Privatizzateli....!!!
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Volete salvare i rinoceronti? Privatizzateli....!!!
Volete salvare i rinoceronti? Privatizzateli!
Volete salvare i rinoceronti? Privatizzateli! La foto del rinoceronte ucciso dai bracconieri nel Kruger Park ha titillato gli istinti forcaioli degli amanti degli animali: più controlli, più sanzioni! In fondo, si è detto, nel 1970 c’erano in Africa 65.000 esemplari, oggi 18.000. Pochi, però, sembrano chiedersi perché i rinoceronti si estinguono e le galline no. Se non ci facciamo questa domanda, non capiamo il successo di alcune politiche che funzionano in silenzio, anziché fallire tra grida di sdegno. Per esempio, tra il 1979 e il 1989 gli elefanti nel Kenya dei divieti sono scesi da 65.000 a 19.000, nello Zimbabwe della privatizzazione sono saliti da 30.000 a 43.000. Diventando proprietà dei villaggi, i pachidermi non sono più ingombranti e fastidiosi bestioni, sono una risorsa.
Chi dalla loro esistenza trae profitto – per esempio organizzando safari turistici o addirittura di caccia – ha molto più interesse a tutelarli, rispetto a pochi funzionari mal pagati e facilmente corruttibili. Qualcosa di simile si è verificato per gli stessi rinoceronti, anche se i numeri citati all’inizio – e citati su tutti i giornali – sembrano nasconderlo. Infatti, è vero che nel 1970 ce n’erano 65.000, ed è vero che oggi ce ne sono 18.000. E’ anche vero, però, che nel 1995 la popolazione era di poche migliaia. Perché il declino si è invertito? Proprio in Sudafrica, si decise di cedere i rinoceronti ai privati, perché li valorizzassero. La loro popolazione è così tornata a crescere. Lo stesso, sebbene su scala più piccola, è accaduto in Zimbabwe. Come ha scritto l’economista sudafricano Michael ‘t Sas Rolfes, i bandi “non hanno avuto alcun effetto” ma in compenso “hanno rinfocolato il mercato nero”. Anziché spandere retorica piagnona e ripetere gli errori passati, dovremmo cercare di replicare i successi, e trattare i rinoceronti come galline.
Fonte: FOGLIO QUOTIDIANO
di Carlo Stagnaro
Volete salvare i rinoceronti? Privatizzateli! La foto del rinoceronte ucciso dai bracconieri nel Kruger Park ha titillato gli istinti forcaioli degli amanti degli animali: più controlli, più sanzioni! In fondo, si è detto, nel 1970 c’erano in Africa 65.000 esemplari, oggi 18.000. Pochi, però, sembrano chiedersi perché i rinoceronti si estinguono e le galline no. Se non ci facciamo questa domanda, non capiamo il successo di alcune politiche che funzionano in silenzio, anziché fallire tra grida di sdegno. Per esempio, tra il 1979 e il 1989 gli elefanti nel Kenya dei divieti sono scesi da 65.000 a 19.000, nello Zimbabwe della privatizzazione sono saliti da 30.000 a 43.000. Diventando proprietà dei villaggi, i pachidermi non sono più ingombranti e fastidiosi bestioni, sono una risorsa.
Chi dalla loro esistenza trae profitto – per esempio organizzando safari turistici o addirittura di caccia – ha molto più interesse a tutelarli, rispetto a pochi funzionari mal pagati e facilmente corruttibili. Qualcosa di simile si è verificato per gli stessi rinoceronti, anche se i numeri citati all’inizio – e citati su tutti i giornali – sembrano nasconderlo. Infatti, è vero che nel 1970 ce n’erano 65.000, ed è vero che oggi ce ne sono 18.000. E’ anche vero, però, che nel 1995 la popolazione era di poche migliaia. Perché il declino si è invertito? Proprio in Sudafrica, si decise di cedere i rinoceronti ai privati, perché li valorizzassero. La loro popolazione è così tornata a crescere. Lo stesso, sebbene su scala più piccola, è accaduto in Zimbabwe. Come ha scritto l’economista sudafricano Michael ‘t Sas Rolfes, i bandi “non hanno avuto alcun effetto” ma in compenso “hanno rinfocolato il mercato nero”. Anziché spandere retorica piagnona e ripetere gli errori passati, dovremmo cercare di replicare i successi, e trattare i rinoceronti come galline.
Fonte: FOGLIO QUOTIDIANO
di Carlo Stagnaro
dolcemagic- Sostenitore
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Età : 51
Località : Verbania ( lago Maggiore )!!!
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