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Malindi - Pronto soccorso ospedale - Dal San Matteo di Pavia.....
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Malindi - Pronto soccorso ospedale - Dal San Matteo di Pavia.....
PRONTO SOCCORSO E DISTRICT HOSPITAL DI MALINDI
DA S.MATTEO DI PAVIA E REGIONE LOMBARDIA VIA AI PROGETTI
L'accordo che malindikenya.net aveva annunciato in esclusiva lo scorso gennaio, diventa oggi esecutivo: dall'Ospedale San Matteo di Pavia e dalla Regione Lombardia arrivano i fondi per la costruzione del Pronto Soccorso di Malindi e l'organizzazione di due padiglioni dell'ospedale distrettuale.
L'accordo triennale è stato firmato oggi, alla presenza del Presidente del polo sanitario più importante d'Italia, Alessandro Moneta (primo a destra nella foto), del Direttore Generale Pietro Caltagirone, del console di Malindi Roberto Macrì e dei rappresentanti dell'Ambasciata, del Cisp Kenya, dello stesso ospedale italiano e del direttore del District Hospital di Malindi, Morris Buni.
Il piano triennale prevede uno stanziamento di cinquecentomila euro, più gli aiuti provenienti dal Ministero degli Affari Esteri italiano, che tramite il Cisp aveva già avviato un progetto per la costruzione del Pronto Soccorso.
"La struttura sarà dotata di sette o otto letti con attrezzature adatte per i casi gravi e le lungodegenze - ha spiegato Moneta - che saranno strettamente collegati ai reparti di Alta Intensità Sanitaria che sotituiremo con la ristrutturazione di due padiglioni del nosocomio".
I letti di quest'ultimo reparto, inoltre, saranno già predisposti per il monitoraggio in rete. "Non appena arriverà la banda larga a Malindi - ha precisato Caltagirone - si potrà attuare la Teleconference, che metterà in collegamento diretto i medici locali con quelli italiani, per i casi più problematici".
Non è tutto, il progetto prevede anche altre strumentazioni e la formazione di giovani medici locali in Italia e il loro ritorno in patria accompagnati da colleghi italiani che seguiranno la messa in atto pratica dei loro studi al San Matteo.
"Stage di sei mesi che potranno anche andare oltre il primo triennio - conferma Moneta - e che contiamo di iniziare al più presto".
I tempi: come conferma Tania Miorin del Cisp, che coordinerà la supervisione delle opere, i lavori per il Pronto Soccorso inizieranno dal prossimo lunedì e potrebbero essere ultimati in cinque mesi.
A seguire quelli per i padiglioni e l'invio dei macchinari. "I soldi ci sono e siamo già pronti per partire anche con la formazione - ha precisato Caltagirone - ora dipende dai tempi tecnici della sanità keniota e dell'ospedale malindino per reperire i medici interessati e volonterosi.
Con una clausola: dopo aver seguito i nostri corsi di aggiornamento in Italia, per almeno tre anni dovranno operare obbligatoriamente nella sanità pubblica". Per Malindi è l'ennesima buona notizia, un deciso passo avanti verso una sanità migliore in un luogo in cui c'è davvero bisogno.
"Sia chiaro che questo progetto è rivolto in primis alla popolazione locale - ha concluso Moneta - ma non può che far piacere metterlo in atto e portarlo a termine nella località keniota con la più alta concentrazione di italiani.
E' un biglietto da visita in più di quanto gli italiani, a tutti i livelli e con grande unità di intenti di diversi soggetti, stiano facendo per rendere questo luogo più vivibile, solidale e moderno".
Fonte: Malindi Kenya net.
DA S.MATTEO DI PAVIA E REGIONE LOMBARDIA VIA AI PROGETTI
L'accordo che malindikenya.net aveva annunciato in esclusiva lo scorso gennaio, diventa oggi esecutivo: dall'Ospedale San Matteo di Pavia e dalla Regione Lombardia arrivano i fondi per la costruzione del Pronto Soccorso di Malindi e l'organizzazione di due padiglioni dell'ospedale distrettuale.
L'accordo triennale è stato firmato oggi, alla presenza del Presidente del polo sanitario più importante d'Italia, Alessandro Moneta (primo a destra nella foto), del Direttore Generale Pietro Caltagirone, del console di Malindi Roberto Macrì e dei rappresentanti dell'Ambasciata, del Cisp Kenya, dello stesso ospedale italiano e del direttore del District Hospital di Malindi, Morris Buni.
Il piano triennale prevede uno stanziamento di cinquecentomila euro, più gli aiuti provenienti dal Ministero degli Affari Esteri italiano, che tramite il Cisp aveva già avviato un progetto per la costruzione del Pronto Soccorso.
"La struttura sarà dotata di sette o otto letti con attrezzature adatte per i casi gravi e le lungodegenze - ha spiegato Moneta - che saranno strettamente collegati ai reparti di Alta Intensità Sanitaria che sotituiremo con la ristrutturazione di due padiglioni del nosocomio".
I letti di quest'ultimo reparto, inoltre, saranno già predisposti per il monitoraggio in rete. "Non appena arriverà la banda larga a Malindi - ha precisato Caltagirone - si potrà attuare la Teleconference, che metterà in collegamento diretto i medici locali con quelli italiani, per i casi più problematici".
Non è tutto, il progetto prevede anche altre strumentazioni e la formazione di giovani medici locali in Italia e il loro ritorno in patria accompagnati da colleghi italiani che seguiranno la messa in atto pratica dei loro studi al San Matteo.
"Stage di sei mesi che potranno anche andare oltre il primo triennio - conferma Moneta - e che contiamo di iniziare al più presto".
I tempi: come conferma Tania Miorin del Cisp, che coordinerà la supervisione delle opere, i lavori per il Pronto Soccorso inizieranno dal prossimo lunedì e potrebbero essere ultimati in cinque mesi.
A seguire quelli per i padiglioni e l'invio dei macchinari. "I soldi ci sono e siamo già pronti per partire anche con la formazione - ha precisato Caltagirone - ora dipende dai tempi tecnici della sanità keniota e dell'ospedale malindino per reperire i medici interessati e volonterosi.
Con una clausola: dopo aver seguito i nostri corsi di aggiornamento in Italia, per almeno tre anni dovranno operare obbligatoriamente nella sanità pubblica". Per Malindi è l'ennesima buona notizia, un deciso passo avanti verso una sanità migliore in un luogo in cui c'è davvero bisogno.
"Sia chiaro che questo progetto è rivolto in primis alla popolazione locale - ha concluso Moneta - ma non può che far piacere metterlo in atto e portarlo a termine nella località keniota con la più alta concentrazione di italiani.
E' un biglietto da visita in più di quanto gli italiani, a tutti i livelli e con grande unità di intenti di diversi soggetti, stiano facendo per rendere questo luogo più vivibile, solidale e moderno".
Fonte: Malindi Kenya net.
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