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Cambiamenti climatici: “Wangari Muta Maathai, una voce profetica dall’Africa che può ispirare il mondo”
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Cambiamenti climatici: “Wangari Muta Maathai, una voce profetica dall’Africa che può ispirare il mondo”
AFRICA/KENYA - Cambiamenti climatici: “Wangari Muta Maathai, una voce profetica dall’Africa che può ispirare il mondo” scrive un missionario dal Kenya.
Nairobi 3 dic.- l’Agenzia Fides pubblica un articolo scritto per la rivista “The Harp” da p. Tom Leyden, missionario verbita (Società del Verbo Divino), sui gravi danni causati in Kenya dalla siccità, originata, secondo gli esperti, dal cosiddetto “El Niňo”.
“Le zone equatoriali evocano immagini di raggi di sole che ci accarezzano al riparo dalla dura realtà del quotidiano. Oggi nel Corno d'Africa siamo colpiti da una siccità sferzante che minaccia la vita. Le previsioni meteo hanno annunciato che “El Niňo” ci concederà un po’ di pioggia ma come la nuvoletta di Elia non si vede ancora nulla all'orizzonte. La nostra missione di DolDol è estremamente vulnerabile in questi tempi senza pioggia.
I turisti affollano il Kenya per vedere la fauna selvatica nel suo ambiente naturale. Le loro aspettative potrebbero essere deluse se venissero a sapere che già nella nostra area di missione 16 elefanti sono morti, stremati dalla mancanza di cibo. I pochi alberi rimasti non sono infatti sufficienti a fornire le foglie per nutrire tutti gli elefanti della zona. I pachidermi, nonostante la loro massa imponente, non possono sopravvivere con la pancia vuota. Anche i grandi possono cadere.
La siccità è la prova di un problema molto più grande, il cambiamento climatico, che è sempre più evidente qui. In questo momento il Kenya può offrire una voce che, se ascoltata, può ispirare il resto del mondo. Mi riferisco a Wangari Muta Maathai. Di recente ho partecipato alle celebrazioni che le Suore di N.S. di Loreto in Kenya hanno realizzato per i 400 anni della fondazione del loro Istituto ‘Mary Ward d'Irlanda’ (fondato nel 1609). Le prime suore di Loreto giunte in Kenya erano giovani donne irlandesi, arrivate 80 anni fa per offrire un’educazione alle giovani del Kenya di prima dell’indipendenza, ai tempi coloniali. Una delle ragazze che frequentava la loro scuola era Wangari Muta Maathai che, in seguito, divenne la prima donna africana a ricevere un dottorato di ricerca ed è stata, più di recente, vincitrice del Premio Nobel per la Pace, per il suo impegno totale per la tutela dell'ambiente . Quando un albero è misurato per il suo valore monetario piuttosto che come un seme di speranza per la sopravvivenza del pianeta, allora siamo, metaforicamente parlando, sul ghiaccio molto sottile. I dati indicano che attualmente ci sono 40 milioni di persone nel Corno d'Africa, che sono a corto di cibo! Abbiamo bisogno dell'ispirazione di persone come Wangari Muta Maathai”.
Attivista e fondatrice del Green Belt Movement, Wangari Muta Maathai intraprese negli anni 90 una forte campagna di sensibilizzazione verso i problemi della natura e in particolare del disboscamento. Ha fondato il Green Belt Movement, un’associazione non-profit che ha piantato oltre 40 milioni di alberi in Kenya per combattere l'erosione. Fonte:Agenzia Fides
Nairobi 3 dic.- l’Agenzia Fides pubblica un articolo scritto per la rivista “The Harp” da p. Tom Leyden, missionario verbita (Società del Verbo Divino), sui gravi danni causati in Kenya dalla siccità, originata, secondo gli esperti, dal cosiddetto “El Niňo”.
“Le zone equatoriali evocano immagini di raggi di sole che ci accarezzano al riparo dalla dura realtà del quotidiano. Oggi nel Corno d'Africa siamo colpiti da una siccità sferzante che minaccia la vita. Le previsioni meteo hanno annunciato che “El Niňo” ci concederà un po’ di pioggia ma come la nuvoletta di Elia non si vede ancora nulla all'orizzonte. La nostra missione di DolDol è estremamente vulnerabile in questi tempi senza pioggia.
I turisti affollano il Kenya per vedere la fauna selvatica nel suo ambiente naturale. Le loro aspettative potrebbero essere deluse se venissero a sapere che già nella nostra area di missione 16 elefanti sono morti, stremati dalla mancanza di cibo. I pochi alberi rimasti non sono infatti sufficienti a fornire le foglie per nutrire tutti gli elefanti della zona. I pachidermi, nonostante la loro massa imponente, non possono sopravvivere con la pancia vuota. Anche i grandi possono cadere.
La siccità è la prova di un problema molto più grande, il cambiamento climatico, che è sempre più evidente qui. In questo momento il Kenya può offrire una voce che, se ascoltata, può ispirare il resto del mondo. Mi riferisco a Wangari Muta Maathai. Di recente ho partecipato alle celebrazioni che le Suore di N.S. di Loreto in Kenya hanno realizzato per i 400 anni della fondazione del loro Istituto ‘Mary Ward d'Irlanda’ (fondato nel 1609). Le prime suore di Loreto giunte in Kenya erano giovani donne irlandesi, arrivate 80 anni fa per offrire un’educazione alle giovani del Kenya di prima dell’indipendenza, ai tempi coloniali. Una delle ragazze che frequentava la loro scuola era Wangari Muta Maathai che, in seguito, divenne la prima donna africana a ricevere un dottorato di ricerca ed è stata, più di recente, vincitrice del Premio Nobel per la Pace, per il suo impegno totale per la tutela dell'ambiente . Quando un albero è misurato per il suo valore monetario piuttosto che come un seme di speranza per la sopravvivenza del pianeta, allora siamo, metaforicamente parlando, sul ghiaccio molto sottile. I dati indicano che attualmente ci sono 40 milioni di persone nel Corno d'Africa, che sono a corto di cibo! Abbiamo bisogno dell'ispirazione di persone come Wangari Muta Maathai”.
Attivista e fondatrice del Green Belt Movement, Wangari Muta Maathai intraprese negli anni 90 una forte campagna di sensibilizzazione verso i problemi della natura e in particolare del disboscamento. Ha fondato il Green Belt Movement, un’associazione non-profit che ha piantato oltre 40 milioni di alberi in Kenya per combattere l'erosione. Fonte:Agenzia Fides
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Località : Como-Malindi-Africa
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