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LA CONTESTATA PROPRIETà DI UN ISOLOTTO SUL LAGO VICTORIA POTREBBE PORTARE AD UN CONFLITTO TRA UGANDA E KENYA
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LA CONTESTATA PROPRIETà DI UN ISOLOTTO SUL LAGO VICTORIA POTREBBE PORTARE AD UN CONFLITTO TRA UGANDA E KENYA
George Ochieng dice risoluto "Questo è il nostro posto" . "Stiamo lottando per il nostro posto, e per l'acqua dove c’è pesce ."
Migingo Island , è una piccola collinetta che sorge dal tetto del lago più grande dell'Africa, sembra poco per avere la pena di combattere . Ma il vero premio non è la terra , ma è il pesce nelle acque circostanti.
Il Kenya e Uganda sostengono entrambi di essere proprietari di Migingo, è questo ha spinto ad una brutta controversia che potrebbe sfociare in un aperto conflitto. Depauperamento delle risorse ittiche sono il problema. Lago Vittoria è sotto assedio da una combinazione di inquinamento, la pesca eccessiva e sfuggente livelli delle acque, la colpa è del riscaldamento globale e della deforestazione. È sempre più difficile pescare ,ma Migingo è un magnete per il pesce .
Anche qui, però, le catture sono in calo. "Troviamo il pesce in numero ridotto giorno dopo giorno," ha dichiarato John Obunge, 34 anni, uno di quelli che lottano per adattarsi. Il guaio è iniziata nel 2004, ha detto, quando i pescatori ugandesi che vivono a Migingo hanno fatto appello al loro governo per la protezione dai pirati che vorrebbero rubare le loro catture e le attrezzature: motori fuoribordo , reti, anche le barche . Uganda ha mandato la polizia armata, che ha sollevato una bandiera nazionale. Poi, dicono i pescatori del Kenya, hanno iniziato ad aumentare le tasse e la confisca delle catture.
“Le forze di sicurezza ugandesi predano i pescatori del Kenya", ha detto Ojukwu Onyonyi, un commerciante di pesce nel porto keniota di Sori, un viaggio di due ore di barca da Migingo. “Arrestano noi e prendono il nostro pesce . Dicono che abbiamo pescato [illegalmente] in Uganda ".
Una commissione congiunta di frontiera è stata istituita mesi fa, ma deve ancora di riferire i risultati. Tuttavia, John Donaldson, che controlla le controversie di frontiera presso l'International Boundaries Research Unit at Durham University, ha detto che la proprietà dell 'isola è chiaro, secondo un documento-coloniale britannico dell'era del 1926. "Migingo Island è in Kenya - ma non di molto. Si sta parlando di 700 o 800 metri ", ha detto. "Il vero problema non è la proprietà, ma la gestione delle frontiere per quanto riguarda i diritti di pesca e la fornitura di sicurezza . Tocca ai due Stati di trovare una soluzione. "
Migingo è diventata un centro di sentimento nazionalista. Nel corso di una recente partita di rugby, tifosi contrapposti hanno cantato che l'isola era loro, e quest'anno i kenioti hanno tirato un muro sulla linea ferroviaria che collega l'Uganda senza sbocco sul mare al porto di Mombasa sull'Oceano Indiano.
Durante il giorno, kenioti e ugandesi siedono in gruppi separati, cuciono buchi nelle reti da pesca o infilano con piombi e galleggianti. Al crepuscolo camminano in vicoli dove comprano birre e whisky o gin importati dai rispettivi paesi. Accanto alle centinaia di uomini che guadagnano denaro dalla pesca, ci sono prostitute provenienti dal Kenya, Tanzania e Uganda.
Fonte :Pensieri madyur
Migingo Island , è una piccola collinetta che sorge dal tetto del lago più grande dell'Africa, sembra poco per avere la pena di combattere . Ma il vero premio non è la terra , ma è il pesce nelle acque circostanti.
Il Kenya e Uganda sostengono entrambi di essere proprietari di Migingo, è questo ha spinto ad una brutta controversia che potrebbe sfociare in un aperto conflitto. Depauperamento delle risorse ittiche sono il problema. Lago Vittoria è sotto assedio da una combinazione di inquinamento, la pesca eccessiva e sfuggente livelli delle acque, la colpa è del riscaldamento globale e della deforestazione. È sempre più difficile pescare ,ma Migingo è un magnete per il pesce .
Anche qui, però, le catture sono in calo. "Troviamo il pesce in numero ridotto giorno dopo giorno," ha dichiarato John Obunge, 34 anni, uno di quelli che lottano per adattarsi. Il guaio è iniziata nel 2004, ha detto, quando i pescatori ugandesi che vivono a Migingo hanno fatto appello al loro governo per la protezione dai pirati che vorrebbero rubare le loro catture e le attrezzature: motori fuoribordo , reti, anche le barche . Uganda ha mandato la polizia armata, che ha sollevato una bandiera nazionale. Poi, dicono i pescatori del Kenya, hanno iniziato ad aumentare le tasse e la confisca delle catture.
“Le forze di sicurezza ugandesi predano i pescatori del Kenya", ha detto Ojukwu Onyonyi, un commerciante di pesce nel porto keniota di Sori, un viaggio di due ore di barca da Migingo. “Arrestano noi e prendono il nostro pesce . Dicono che abbiamo pescato [illegalmente] in Uganda ".
Una commissione congiunta di frontiera è stata istituita mesi fa, ma deve ancora di riferire i risultati. Tuttavia, John Donaldson, che controlla le controversie di frontiera presso l'International Boundaries Research Unit at Durham University, ha detto che la proprietà dell 'isola è chiaro, secondo un documento-coloniale britannico dell'era del 1926. "Migingo Island è in Kenya - ma non di molto. Si sta parlando di 700 o 800 metri ", ha detto. "Il vero problema non è la proprietà, ma la gestione delle frontiere per quanto riguarda i diritti di pesca e la fornitura di sicurezza . Tocca ai due Stati di trovare una soluzione. "
Migingo è diventata un centro di sentimento nazionalista. Nel corso di una recente partita di rugby, tifosi contrapposti hanno cantato che l'isola era loro, e quest'anno i kenioti hanno tirato un muro sulla linea ferroviaria che collega l'Uganda senza sbocco sul mare al porto di Mombasa sull'Oceano Indiano.
Durante il giorno, kenioti e ugandesi siedono in gruppi separati, cuciono buchi nelle reti da pesca o infilano con piombi e galleggianti. Al crepuscolo camminano in vicoli dove comprano birre e whisky o gin importati dai rispettivi paesi. Accanto alle centinaia di uomini che guadagnano denaro dalla pesca, ci sono prostitute provenienti dal Kenya, Tanzania e Uganda.
Fonte :Pensieri madyur
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