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Un fiore del deserto sboccia a Venezia
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Un fiore del deserto sboccia a Venezia
Desert Flower della Sherry Horman sboccia sul Lido
...ecco un film che tocca l'argomento delle mutilazioni genitali feminili
Il lungo applauso e la standing ovation di un pubblico commosso hanno chiuso la proiezione ufficiale di Desert Flower, di Sherry Hormann, film fatto per piacere ad un vasto pubblico e portatore di un messaggio importante e di grande attualità. Il film racconta l’incredibile storia di Waris Dirie, una nomade somala che all’età di 13 anni ha attraversato il deserto a piedi per arrivare a Mogadiscio, e per poi fuggire a Londra. Analfabeta, ha svolto lavori umili, imparando così l’inglese prima della svolta inaspettata del destino che l’ha portata a diventare una famosa top model. Dieci anni dopo, la sua vita è cambiata di nuovo, e si è trasformata in un’ambasciatrice delle Nazioni Unite, instancabile nella sua lotta contro l’infibulazione e le mutilazioni femminili da lei stessa subite all’età di tre anni.
La Hormann sapeva poco della Dirie quando un produttore le ha suggerito di leggere il suo libro, una lettura che l’ha sconvolta e profondamente colpita. All’incontro che ha fatto seguito alla proiezione la regista ha raccontato che quando le due donne si sono finalmente incontrate, la Dirie le ha fatto promettere due cose: “Una era che avrei mostrato la scena in cui la bambina viene mutilata, e la seconda era di mettere nel film un po’ di umorismo, perché fosse un film sulla gioia di vivere e non solo sulla sofferenza”.
E la Hormann ha mantenuto la promessa, mescolando dramma e commedia, alternando risate e momenti di riflessione su un argomento orribile. Il direttore della fotografia Ken Kelsch, che ha lavorato per molti film di Abel Ferrara, ha affermato che filmare la scena della mutilazione è stato il momento peggiore della sua vita professionale.
In effetti, la sala è rimasta scossa dalle urla della bambina nella scena. Subito dopo, una donna del pubblico ha cercato di spiegare quanto profondamente il film l’avesse colpita, ma si è ammutolita di colpo non riuscendo a parlare. Quando la Dirie le si è avvicinata per abbracciarla, la commozione è diventata generale. Nonostante questo, il film è pieno di speranza per il futuro, proprio come la Dirie.
Per la Dirie il problema dell’infibulazione non è un problema generazionale ma culturale. I giovani africani continuano a praticarla, anche coloro che sono emigrati in occidente. (Solo a New York, per esempio, ci sono 40.000 donne che hanno subito mutilazioni). L’unica soluzione è quindi quella di diffondere informazioni e consapevolezza, che è precisamente lo scopo della Fondazione Waris Dirie e della Fondazione per la Dignità delle Donne, fondata quest’anno.
Protagonista di Desert Flower è l’attrice e fotomodella Liya Kebede che interpreta la Dirie nel suo percorso di vita fino al momento della sua decisione di rendere pubblico il suo segreto riguardo all’infibulazione. Tra gli interpreti del film ci sono alcuni tra i migliori attori inglesi del momento: Sally Hawkins interpreta Marylin, la prima amica incontrata in Inghilterra dalla Dirie; Timothy Spall è il fotografo che la scopre e la lancia come modella; e Juliet Stevenson è la responsabile dell’agenzia di modelle che darà impulso alla sua carriera.
Desert Flower è stato prodotto da Peter Hermann per la Desert Flower Filmproductions ed è venduto in tutto il mondo dalla The Match Factory.
Fonte: www.cineuropa.org
...ecco un film che tocca l'argomento delle mutilazioni genitali feminili
Il lungo applauso e la standing ovation di un pubblico commosso hanno chiuso la proiezione ufficiale di Desert Flower, di Sherry Hormann, film fatto per piacere ad un vasto pubblico e portatore di un messaggio importante e di grande attualità. Il film racconta l’incredibile storia di Waris Dirie, una nomade somala che all’età di 13 anni ha attraversato il deserto a piedi per arrivare a Mogadiscio, e per poi fuggire a Londra. Analfabeta, ha svolto lavori umili, imparando così l’inglese prima della svolta inaspettata del destino che l’ha portata a diventare una famosa top model. Dieci anni dopo, la sua vita è cambiata di nuovo, e si è trasformata in un’ambasciatrice delle Nazioni Unite, instancabile nella sua lotta contro l’infibulazione e le mutilazioni femminili da lei stessa subite all’età di tre anni.
La Hormann sapeva poco della Dirie quando un produttore le ha suggerito di leggere il suo libro, una lettura che l’ha sconvolta e profondamente colpita. All’incontro che ha fatto seguito alla proiezione la regista ha raccontato che quando le due donne si sono finalmente incontrate, la Dirie le ha fatto promettere due cose: “Una era che avrei mostrato la scena in cui la bambina viene mutilata, e la seconda era di mettere nel film un po’ di umorismo, perché fosse un film sulla gioia di vivere e non solo sulla sofferenza”.
E la Hormann ha mantenuto la promessa, mescolando dramma e commedia, alternando risate e momenti di riflessione su un argomento orribile. Il direttore della fotografia Ken Kelsch, che ha lavorato per molti film di Abel Ferrara, ha affermato che filmare la scena della mutilazione è stato il momento peggiore della sua vita professionale.
In effetti, la sala è rimasta scossa dalle urla della bambina nella scena. Subito dopo, una donna del pubblico ha cercato di spiegare quanto profondamente il film l’avesse colpita, ma si è ammutolita di colpo non riuscendo a parlare. Quando la Dirie le si è avvicinata per abbracciarla, la commozione è diventata generale. Nonostante questo, il film è pieno di speranza per il futuro, proprio come la Dirie.
Per la Dirie il problema dell’infibulazione non è un problema generazionale ma culturale. I giovani africani continuano a praticarla, anche coloro che sono emigrati in occidente. (Solo a New York, per esempio, ci sono 40.000 donne che hanno subito mutilazioni). L’unica soluzione è quindi quella di diffondere informazioni e consapevolezza, che è precisamente lo scopo della Fondazione Waris Dirie e della Fondazione per la Dignità delle Donne, fondata quest’anno.
Protagonista di Desert Flower è l’attrice e fotomodella Liya Kebede che interpreta la Dirie nel suo percorso di vita fino al momento della sua decisione di rendere pubblico il suo segreto riguardo all’infibulazione. Tra gli interpreti del film ci sono alcuni tra i migliori attori inglesi del momento: Sally Hawkins interpreta Marylin, la prima amica incontrata in Inghilterra dalla Dirie; Timothy Spall è il fotografo che la scopre e la lancia come modella; e Juliet Stevenson è la responsabile dell’agenzia di modelle che darà impulso alla sua carriera.
Desert Flower è stato prodotto da Peter Hermann per la Desert Flower Filmproductions ed è venduto in tutto il mondo dalla The Match Factory.
Fonte: www.cineuropa.org
Iaiaa- Utente
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