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G8 Chiusura del vertice
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G8 Chiusura del vertice
G8, raggiunto accordo sull'Africa
Piano da 20 miliardi di dollari in 3 anni - Via libera al partenariato sull'acqua.
Venti miliardi di dollari in tre anni per favorire lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile nei Paesi poveri e garantire loro l’autosufficienza alimentare. È questo l’impegno assunto all’Aquila dai leader degli Otto Paesi più industrializzati, da quelli dei paesi emergenti e dai Capi di stato africani, al termine dell’ultima giornata del G8, dedicata all’Africa. L’iniziativa per la "Global Food Security" segnala la decisione dei leader mondiali di impegnarsi meno sul fronte dell’emergenza alimentare e più sul sostegno ai piccoli agricoltori dei Paesi in via di sviluppo, per garantire loro maggiore produttività e un migliore accesso ai mercati.
Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha definito il tema della sicurezza alimentare «il più importante di questo G8», tanto che i leader mondiali hanno deciso di impegnarsi per altri 5 miliardi di dollari, oltre ai 15 inizialmente previsti. Da parte sua, il Presidente americano Barack Obama ha dichiarato che i Paesi ricchi hanno l’obbligo morale di combattere la povertà e la fame nel mondo, anche nell’interesse della sicurezza nazionale. Washington dovrebbe stanziare 3 miliardi di dollari per l’iniziativa, sostenuta con forza da Obama che già lo scorso aprile aveva annunciato l’intenzione di raddoppiare gli aiuti americani per l’agricoltura.
Per ottenere il consenso dei suoi colleghi, il Presidente americano ha raccontato di suo padre, nato in Kenya. «Il punto fondamentale è che quando mio padre venne negli Stati Uniti per studiare, il reddito pro capite del Kenya era superiore a quello della Corea del Sud - ha detto Obama - invece oggi la Corea del Sud è un paese industrializzato e relativamente più ricco della terra dei suoi antenati. Non c’è motivo per cui le nazioni africane non possano fare lo stesso, uscire dalla condizione di povertà con istituzioni aperte e trasparenti».
Nella dichiarazione comune, i leader di 40 Paesi e organizzazioni internazionali hanno affermato «l’urgente necessità di un’azione decisiva per liberare l’umanità dalla fame e dalla povertà», impegnandosi per un «partenariato con i paesi e le regioni vulnerabili, per aiutarli a svilupparsi, a migliorare le loro strategie di sicurezza alimentare». Nel testo, si parla di un «approccio globale che preveda: un aumento della produttività agricola, sostegno a interventi precedenti e successivi ai raccolti, enfasi sulla crescita del settore privato, su piccoli proprietari, donne e famiglie, tutela delle risorse naturali, espansione dell’occupazione e di opportunità di lavoro dignitoso, conoscenza e formazione, aumento dei flussi commerciali e sostegno per la good governance e le riforme politiche».
Rispetto alla cifra annunciata, i delegati hanno precisato che al momento è certo l’impegno Usa per tre miliardi di dollari e quello di Parigi per due miliardi di dollari. Le Nazioni Unite hanno salutato con favore l’iniziativa, mentre le organizzazioni non governative ritengono insufficienti i fondi stanziati, ricordando inoltre gli impegni del passato non rispettati dai leader mondiali. Gli Otto Grandi hanno sottoscritto oggi anche una seconda dichiarazione per dare vita a una partnership con i paesi africani, al fine di migliorare l’accesso all’acqua e l’igiene. I paesi del G8 si sono impegnati ad aiutare i Paesi africani nella creazione di risorse e progetti per l’acqua e la potabilizzazione attraverso una rete di finanziamenti e coordinamenti. Mancano però in questa dichiarazione sia delle cifre concrete sia l’indicazione pratica di quali progetti debbano essere finanziati e dove.
FONTE: ANSA
Piano da 20 miliardi di dollari in 3 anni - Via libera al partenariato sull'acqua.
Venti miliardi di dollari in tre anni per favorire lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile nei Paesi poveri e garantire loro l’autosufficienza alimentare. È questo l’impegno assunto all’Aquila dai leader degli Otto Paesi più industrializzati, da quelli dei paesi emergenti e dai Capi di stato africani, al termine dell’ultima giornata del G8, dedicata all’Africa. L’iniziativa per la "Global Food Security" segnala la decisione dei leader mondiali di impegnarsi meno sul fronte dell’emergenza alimentare e più sul sostegno ai piccoli agricoltori dei Paesi in via di sviluppo, per garantire loro maggiore produttività e un migliore accesso ai mercati.
Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha definito il tema della sicurezza alimentare «il più importante di questo G8», tanto che i leader mondiali hanno deciso di impegnarsi per altri 5 miliardi di dollari, oltre ai 15 inizialmente previsti. Da parte sua, il Presidente americano Barack Obama ha dichiarato che i Paesi ricchi hanno l’obbligo morale di combattere la povertà e la fame nel mondo, anche nell’interesse della sicurezza nazionale. Washington dovrebbe stanziare 3 miliardi di dollari per l’iniziativa, sostenuta con forza da Obama che già lo scorso aprile aveva annunciato l’intenzione di raddoppiare gli aiuti americani per l’agricoltura.
Per ottenere il consenso dei suoi colleghi, il Presidente americano ha raccontato di suo padre, nato in Kenya. «Il punto fondamentale è che quando mio padre venne negli Stati Uniti per studiare, il reddito pro capite del Kenya era superiore a quello della Corea del Sud - ha detto Obama - invece oggi la Corea del Sud è un paese industrializzato e relativamente più ricco della terra dei suoi antenati. Non c’è motivo per cui le nazioni africane non possano fare lo stesso, uscire dalla condizione di povertà con istituzioni aperte e trasparenti».
Nella dichiarazione comune, i leader di 40 Paesi e organizzazioni internazionali hanno affermato «l’urgente necessità di un’azione decisiva per liberare l’umanità dalla fame e dalla povertà», impegnandosi per un «partenariato con i paesi e le regioni vulnerabili, per aiutarli a svilupparsi, a migliorare le loro strategie di sicurezza alimentare». Nel testo, si parla di un «approccio globale che preveda: un aumento della produttività agricola, sostegno a interventi precedenti e successivi ai raccolti, enfasi sulla crescita del settore privato, su piccoli proprietari, donne e famiglie, tutela delle risorse naturali, espansione dell’occupazione e di opportunità di lavoro dignitoso, conoscenza e formazione, aumento dei flussi commerciali e sostegno per la good governance e le riforme politiche».
Rispetto alla cifra annunciata, i delegati hanno precisato che al momento è certo l’impegno Usa per tre miliardi di dollari e quello di Parigi per due miliardi di dollari. Le Nazioni Unite hanno salutato con favore l’iniziativa, mentre le organizzazioni non governative ritengono insufficienti i fondi stanziati, ricordando inoltre gli impegni del passato non rispettati dai leader mondiali. Gli Otto Grandi hanno sottoscritto oggi anche una seconda dichiarazione per dare vita a una partnership con i paesi africani, al fine di migliorare l’accesso all’acqua e l’igiene. I paesi del G8 si sono impegnati ad aiutare i Paesi africani nella creazione di risorse e progetti per l’acqua e la potabilizzazione attraverso una rete di finanziamenti e coordinamenti. Mancano però in questa dichiarazione sia delle cifre concrete sia l’indicazione pratica di quali progetti debbano essere finanziati e dove.
FONTE: ANSA
fio- Sostenitore
- Numero di messaggi : 3168
Data d'iscrizione : 21.04.09
Età : 77
Località : Como-Malindi-Africa
L'impegno italiano
Dieci-quindici miliardi di aiuti ai Paesi poveri in arrivo dal G8. È questo l’auspicio del nostro presidente del Consiglio. «Tutti abbiamo messo l’accento sul fatto che durante questa crisi i governi debbano avere attenzione verso i gli uomini che hanno più bisogno», sia verso chi è disoccupato, che verso i Paesi del terzo mondo. Per questo - ha detto Berlusconi - il G8 ha aperto i suoi lavori a una sessione su food security e Africa, perchè «si possano mettere sul tavolo 10-15 miliardi di aiuti». Mettendo anche in campo nuovi meccanismi di aiuti, con realizzazioni di obiettivi mirati.
Il ritardo c’è, ma l’Italia «verserà i 130 milioni di dollari del Global Fund per l’Africa entro il prossimo mese». Ha poi assicurato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, rispondendo ad una domanda anche in merito alle critiche rivoltegli, per il mancato mantenimento degli impegni per l’Africa, da Bob Geldof. Il premier - ricordando comunque le difficoltà attraversate tra crisi internazionale e terremoto in Abruzzo - ha però voluto aggiungere che il governo non solo coprirà il ritardo nei pagamenti delle quote, ma «aggiungerà altri 30 milioni per contribuire al ripianamento delle passività del fondo».
FONTE: Ansa
Il ritardo c’è, ma l’Italia «verserà i 130 milioni di dollari del Global Fund per l’Africa entro il prossimo mese». Ha poi assicurato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, rispondendo ad una domanda anche in merito alle critiche rivoltegli, per il mancato mantenimento degli impegni per l’Africa, da Bob Geldof. Il premier - ricordando comunque le difficoltà attraversate tra crisi internazionale e terremoto in Abruzzo - ha però voluto aggiungere che il governo non solo coprirà il ritardo nei pagamenti delle quote, ma «aggiungerà altri 30 milioni per contribuire al ripianamento delle passività del fondo».
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fio- Sostenitore
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