Neocolonialismo agricolo.

Crisi economica mondiale, crisi alimentare!!! Molti paesi importatori di alimenti sono colpiti dall'aumento dei prezzi. Stati in crescita economica e demografica, ma privi di grandi risorse agricole e idriche hanno deciso di garantirsi riserve di alimenti comprando o affittando terre all'estero. Cosi molti paesi ricchi, ma anche molte banche, gruppi di investimento stanno comprando milioni di ettari di terreni in paesi molto poveri per coltivare direttamente generi di prima necessità. Neocolonialismo o nuovo modello di sviluppo globale?

Il più recente accordo riportato dal Guardian e dal Daily Nation riguarda l'affitto da parte del Kenya al Qatar di ben 40.000 ettari (circa 100.000 acri). In cambio della terra, il Qatar finanzierebbe la costruzione di un piccolo porto sull'isola di Lamu.

C'è il rischio insomma che Grano, mais, olio e perfino il riso, diventino il petrolio del ventunesimo secolo. Anche il premio nobel per la pace, ex segretario delle nazioni unite Kofi Annan condivide le preoccupazioni della Fao. L'Africa infatti non ha raggiunto la sicurezza alimentare e ha bisogno di investimenti mirati in agricoltura che assicurino alle popolazioni del posto abbastanza cibo per sfamarsi e solo in seguito la possibilià di esportare il sulplus. Produzioni prevalentemente destinate all'esportazione che igorano i problemi locali porteranno invece sempre più problemi!!

Lo stesso discorso vale per i biocarburanti. I governi africani devono stare attenti a non creare situazioni in cui immensi terreni fertili vengano destinati alla produzione di biocarburanti e gli agricoltori che producono cibo vengano invece spinti in aree marginali.

Sperare però in contratti equi, rispettosi dell'ambiente e delle comunità locali, si è rivelato inutile: troppa è la sproporzione fra le due parti, con Paesi poveri costretti ad accettare di dare via a poco prezzo vasti territori, in cambio di un'illusione di sviluppo economico, i cui benefici però vanno quasi unicamente ai Paesi concessionari delle terre. La sempre crescente dipendenza dalle importazioni delle nazioni più deboli apre la strada ad accordi-capestro, dalla totale mancanza di trasparenza. Qualunque produzione pensata solo per esportare, in aree in cui la gente non ha cibo, è impensabile.

FONTE: Video "Tg1 XXI secolo", rubrica di politica estera.

La notizia che ho riportato qui sopra non è molto recente ma risale a febbraio. Credo, tuttavia, che il servizio meriti una lettura poichè il fenomeno del cosiddetto "neocolonialismo agricolo" è in atto anche oggi, in Kenya come in tutto il continente africano!!! Credo sia una questione molto grave che.. non so di preciso perchè.. mi sta particolarmente a cuore e mi lascia senza parole!