Cerca
Migliori postatori
fio (3168) | ||||
Federica (1935) | ||||
dolcemagic (1817) | ||||
Amministratore (1043) | ||||
SaraJua (491) | ||||
mammussi (434) | ||||
Denise (400) | ||||
Iaiaa (306) | ||||
frab (239) | ||||
Many (233) |
Chi è online?
In totale ci sono 215 utenti online: 0 Registrati, 0 Nascosti e 215 Ospiti :: 1 Motore di ricercaNessuno
Il numero massimo di utenti online contemporaneamente è stato 354 il Sab Ott 05, 2024 9:47 am
Ultimi argomenti attivi
Sfaccettature del Kenya
3 partecipanti
Pagina 1 di 1
Sfaccettature del Kenya
Riflessioni - I volti del Kenya
Il Kenya dai mille volti, dei tanti paesi dalle mille storie, dalle infinite sfumature e universi. Dal punto di vista da cui cerchiamo di guardarlo ne troviamo uno diverso: televisione, giornali, viaggi, esperienze ci portano una miriade di aspetti. Si và dall’afropessimismo alla gioia, dai bimbi che giocano tra le baracche ai sorrisi e colori a tutti i costi.
C’è il Kenya dei turisti, quelli che scorazzano per le suntuose spiagge di Malindi e Mombasa, quelli che girano con grandi jeep per i safari nel tentativo di catturare l’immagine di qualche animale raro. Spesso si dimenticano della gente, dell’anima del Kenya. Dei tanti gruppi che abitano questa terra a volte difficile da vivere. La terra coltivabile infatti è meno della metà del paese. Terra rossa, feconda per le coltivazioni. Molto di questi appezzamenti però sono destinati alle monoculture per esportazioni. Come il caffè che in Kenya non consuma quasi nessuno se non i wazungu.
Il Kenya è anche quello dei missionari, delle molte congregazioni che affiancano la popolazione. Missionari che sono immersi in una moltitudine di manifestazione religiose (oltre 500). Vivono tra la gente povera, assetata di speranza. Quella che non ha nulla. Quella a cui basta un granello di speranza e la possibilità di arrivare a sera. Ma non tutti gli istituti, però, soprattutto quelli che hanno anche missioni come hobby tendono a rimanere ‘europei’ nello stile di vita e di costruzioni.
E’ il Kenya degli operai, dei contadini, il Kenya dei poveri, degli slums di Nairobi, dei grandi appezzamenti di terreno, magari quelli del presidente Moi e della sua famiglia. E’ il Kenya politico, strategico per le logiche dei conflitti e delle mediazioni dell’Africa Orientale. E’ i Kenya del commercio che appartiene con evidenza agli stranieri: indiani arabi. Nel Kenya ci sono I masai che sono giunti persino a colorare le nostre pubblicità con i loro mantelli rosso fuoco. E’ il Kenya dell’AIDS, delle percentuali catastrofiche che gelano il sangue
E’ il Kenya delle persone, che ogni mattina si alzano per vivere, per soffrire, gioire, per rendere grazie a Dio. Dal povero bimbo di strada che aspira la colla, al manager della Nairobi bene. Dalla mamma delle zone rurali che con fatica alleva i suoi figli e coltiva la terra, ai giovani in cerca da vivere nelle città. Persone che con grande fiducia guardano al futuro. Non solo mitici atleti keniani super-veloci e super-tonici, o popolazioni delle zone rurali di esclusivo interesse antropologico.
C’è il Kenya dei ricchi che come molti poveri seguono il luccichio del denaro ed il brillare delle luci di città. Quei ricchi che se ne stanno barricati nelle ville controllate 24 ore su 24 dai guardiani. Il Kenya delle differenze e dei contrasti, degli estremi. Persone, che sono come noi, ragazzi che vanno in Chiesa e cercano d essere felici. Il Kenya dei tanti giovani (il 75% dei keniani ha meno di venticinque anni), che vogliono una vita migliore, basata sulla giustizia, sull’equità e sulla pace. Desiderano un futuro diverso, possibilità, per manifestarsi, per fare esplodere e sentire le loro voci. Giovani che si trovano e condividono le proprie paure e incertezze, i propri desideri lavorando insieme per la propria gente. Ci sono poi i bimbi, che giocano, ridono, sprizzano gioia e fanno felici i volontari. Ma evidente è anche la spazzatura, il degrado, la disperazione, la solitudine.
E’ la terra delle lande deserte, della quotidianità silenziosa, dei piccoli segni, della vita calma, delle giornate che passano in sordina. Come in sordina passano anche i morti per le malattie più semplici, per la criminalità, per i conflitti, per le tensioni che scoppiano. Vi sono i segni evidenti dello sviluppo, ma quello occidentale che è sinonimo di crescita, di incremento delle ricchezze. Non per forza però è sinonimo di ben-essere, di vita migliore per la gente. Molto spesso invece è sinonimo di morte, di impossibilità di eguaglianza, di esclusione.
Fio
Il Kenya dai mille volti, dei tanti paesi dalle mille storie, dalle infinite sfumature e universi. Dal punto di vista da cui cerchiamo di guardarlo ne troviamo uno diverso: televisione, giornali, viaggi, esperienze ci portano una miriade di aspetti. Si và dall’afropessimismo alla gioia, dai bimbi che giocano tra le baracche ai sorrisi e colori a tutti i costi.
C’è il Kenya dei turisti, quelli che scorazzano per le suntuose spiagge di Malindi e Mombasa, quelli che girano con grandi jeep per i safari nel tentativo di catturare l’immagine di qualche animale raro. Spesso si dimenticano della gente, dell’anima del Kenya. Dei tanti gruppi che abitano questa terra a volte difficile da vivere. La terra coltivabile infatti è meno della metà del paese. Terra rossa, feconda per le coltivazioni. Molto di questi appezzamenti però sono destinati alle monoculture per esportazioni. Come il caffè che in Kenya non consuma quasi nessuno se non i wazungu.
Il Kenya è anche quello dei missionari, delle molte congregazioni che affiancano la popolazione. Missionari che sono immersi in una moltitudine di manifestazione religiose (oltre 500). Vivono tra la gente povera, assetata di speranza. Quella che non ha nulla. Quella a cui basta un granello di speranza e la possibilità di arrivare a sera. Ma non tutti gli istituti, però, soprattutto quelli che hanno anche missioni come hobby tendono a rimanere ‘europei’ nello stile di vita e di costruzioni.
E’ il Kenya degli operai, dei contadini, il Kenya dei poveri, degli slums di Nairobi, dei grandi appezzamenti di terreno, magari quelli del presidente Moi e della sua famiglia. E’ il Kenya politico, strategico per le logiche dei conflitti e delle mediazioni dell’Africa Orientale. E’ i Kenya del commercio che appartiene con evidenza agli stranieri: indiani arabi. Nel Kenya ci sono I masai che sono giunti persino a colorare le nostre pubblicità con i loro mantelli rosso fuoco. E’ il Kenya dell’AIDS, delle percentuali catastrofiche che gelano il sangue
E’ il Kenya delle persone, che ogni mattina si alzano per vivere, per soffrire, gioire, per rendere grazie a Dio. Dal povero bimbo di strada che aspira la colla, al manager della Nairobi bene. Dalla mamma delle zone rurali che con fatica alleva i suoi figli e coltiva la terra, ai giovani in cerca da vivere nelle città. Persone che con grande fiducia guardano al futuro. Non solo mitici atleti keniani super-veloci e super-tonici, o popolazioni delle zone rurali di esclusivo interesse antropologico.
C’è il Kenya dei ricchi che come molti poveri seguono il luccichio del denaro ed il brillare delle luci di città. Quei ricchi che se ne stanno barricati nelle ville controllate 24 ore su 24 dai guardiani. Il Kenya delle differenze e dei contrasti, degli estremi. Persone, che sono come noi, ragazzi che vanno in Chiesa e cercano d essere felici. Il Kenya dei tanti giovani (il 75% dei keniani ha meno di venticinque anni), che vogliono una vita migliore, basata sulla giustizia, sull’equità e sulla pace. Desiderano un futuro diverso, possibilità, per manifestarsi, per fare esplodere e sentire le loro voci. Giovani che si trovano e condividono le proprie paure e incertezze, i propri desideri lavorando insieme per la propria gente. Ci sono poi i bimbi, che giocano, ridono, sprizzano gioia e fanno felici i volontari. Ma evidente è anche la spazzatura, il degrado, la disperazione, la solitudine.
E’ la terra delle lande deserte, della quotidianità silenziosa, dei piccoli segni, della vita calma, delle giornate che passano in sordina. Come in sordina passano anche i morti per le malattie più semplici, per la criminalità, per i conflitti, per le tensioni che scoppiano. Vi sono i segni evidenti dello sviluppo, ma quello occidentale che è sinonimo di crescita, di incremento delle ricchezze. Non per forza però è sinonimo di ben-essere, di vita migliore per la gente. Molto spesso invece è sinonimo di morte, di impossibilità di eguaglianza, di esclusione.
Fio
fio- Sostenitore
- Numero di messaggi : 3168
Data d'iscrizione : 21.04.09
Età : 77
Località : Como-Malindi-Africa
Re: Sfaccettature del Kenya
Esattamente questo è il Kenya.
maisha marefu
maisha marefu
Denise- Amico del forum
- Numero di messaggi : 400
Data d'iscrizione : 19.04.09
Età : 61
Località : bergamo/watamu
Argomenti simili
» Kenya..cinque loanesi sono partiti alla volta di due missioni in Kenya
» Safari a cavallo in Kenya: Amboseli, Kilimanjaro, Mt Kenya e Rift Valley
» Kenya: Kenya: poliziotto apre il fuoco contro clienti bar, 10 morti
» Kenya: Kenya: scontri fra gruppi rivali, massacro di donne e bambini
» Kenya, trentotto morti negli scontri tribali al confine col Kenya.
» Safari a cavallo in Kenya: Amboseli, Kilimanjaro, Mt Kenya e Rift Valley
» Kenya: Kenya: poliziotto apre il fuoco contro clienti bar, 10 morti
» Kenya: Kenya: scontri fra gruppi rivali, massacro di donne e bambini
» Kenya, trentotto morti negli scontri tribali al confine col Kenya.
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
Sab Mag 27, 2017 9:11 am Da Cultural Heritage
» Presentazione
Gio Lug 02, 2015 7:15 am Da andrea corsi
» Presentarsi al forum
Lun Mag 25, 2015 5:56 pm Da giulio
» Kenya: Malindi, morto console onorario Marco Vancini.
Ven Mar 06, 2015 7:34 am Da dolcemagic
» Kenyani ospiti in Italia-Procedura
Ven Mar 06, 2015 7:19 am Da dolcemagic
» KENYA. Morta Amalia Rosso, cofondatrice FrancorossoInternational
Gio Gen 08, 2015 3:35 pm Da fio
» Kenya - Video orfanatrofio Timboni
Ven Dic 26, 2014 4:45 pm Da virginia ciaravolo
» Nuova mattanza islamica in Kenya: trucidate e decapitate 36 persone
Dom Dic 07, 2014 6:56 am Da fio
» Kenya, niente processo per presidente Kenyatta: ritirate le accuse
Dom Dic 07, 2014 6:51 am Da fio
» Kenya. Maasai – La nascita di un bimbo
Dom Dic 07, 2014 6:46 am Da fio