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Sudafrica, la polizia spara sui minatori in sciopero
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Sudafrica, la polizia spara sui minatori in sciopero
Sudafrica, la polizia spara sui minatori in sciopero
16 agosto 2012
Strage nei pressi della miniera di platino di Marikana, in Sudafrica. Decine di minatori sono morti uccisi dai colpi d'arma da fuoco delle forze dell'ordine. Sarebbero 18, secondo la stampa locale.
Le forze dell'ordine hanno aperto il fuoco contro migliaia di lavoratori accampati da giorni per protesta presso la miniera di platino della Lonmin a Marikana. Le violenze sono iniziate il 10 agosto, a causa di una disputa legata agli stipendi.
La dinamica - La polizia ha aperto il fuoco con armi automatiche contro un gruppo di minatori in sciopero, alcuni dei quali armati di machete o di bastoni, provocando la strage, senza precedenti in questi ultimi anni.
Prima della sparatoria odierna, nei giorni scorsi 10 persone erano morte uccise in una prima serie di scontri provocati inizialmente dai sostenitori di due sindacati rivali, la National Union of Mineworkers e la Association of Mineworkers and Construction Union. Tra le prime vittime due agenti di polizia; in risposta le forze dell'ordine hanno aperto il fuoco e ucciso tre minatori.
Ascesa delle violenze - Le violenze sono iniziate venerdì 10 agosto a causa di una disputa legata agli stipendi, secondo la direzione della miniera, che si trova ad una centinaio di chilometri da Johannesburg e appartiene alla Lonmin, un società quotata in Borsa. Domenica 11, due vigilantes della miniera sono stati uccisi dai manifestanti, e due minatori sono morti poi in una serie di pesanti scontri. Il 16, infine, la polizia ha sparato contro i manifestanti, in tutto circa 3 mila, dopo avere tentato di disperderli con idranti, lacrimogeni e granate non offensive. Dalle immagini diffuse dalla tv all news non è stato possibile capire che cosa abbia spinto i responsabili delle forze dell'ordine, armati fino ai denti e protetti dalle tute antisommossa, ad aprire il fuoco.
Le immagini trasmesse in tv - Le immagini diffuse in tutto il mondo hanno mostrato un ufficiale che grida "cessate il fuoco". Subito dopo, in mezzo alla polvere, diversi corpi stramazzati al suolo, molti dei quali in una maschera di sangue. Un'altra immagine ha catturato gli sguardi stupiti ed impauriti di altri minatori, che non si aspettavano una reazione così radicale della polizia e non avevano neanche più il coraggio di scappare.
Come gli anni dell'apartheid - Come scrive la stampa locale, erano anni che non si registravano in Sudafrica tensioni di tale intensità, visto che il Paese ha vissuto anni di stabilità relativa dopo le prime elezioni multi razziali del 1994. Le immagini di questi giorni ricordano quelle degli anni dell'apartheid, quando la polizia apriva regolarmente il fuoco contro i manifestanti anti razzisti negli anni Sessanta e Settanta. Oggi c'è una grande differenza: sia i poliziotti sia i manifestanti sono quasi tutti neri.
Le violenze del 16 agosto hanno anche avuto conseguenze in Borsa: i titoli della Lomlin sono arrivati a perdere oltre il 13%, mentre i prezzi del platino sono saliti..
Fonte:TG 24 NEWS
16 agosto 2012
Strage nei pressi della miniera di platino di Marikana, in Sudafrica. Decine di minatori sono morti uccisi dai colpi d'arma da fuoco delle forze dell'ordine. Sarebbero 18, secondo la stampa locale.
Le forze dell'ordine hanno aperto il fuoco contro migliaia di lavoratori accampati da giorni per protesta presso la miniera di platino della Lonmin a Marikana. Le violenze sono iniziate il 10 agosto, a causa di una disputa legata agli stipendi.
La dinamica - La polizia ha aperto il fuoco con armi automatiche contro un gruppo di minatori in sciopero, alcuni dei quali armati di machete o di bastoni, provocando la strage, senza precedenti in questi ultimi anni.
Prima della sparatoria odierna, nei giorni scorsi 10 persone erano morte uccise in una prima serie di scontri provocati inizialmente dai sostenitori di due sindacati rivali, la National Union of Mineworkers e la Association of Mineworkers and Construction Union. Tra le prime vittime due agenti di polizia; in risposta le forze dell'ordine hanno aperto il fuoco e ucciso tre minatori.
Ascesa delle violenze - Le violenze sono iniziate venerdì 10 agosto a causa di una disputa legata agli stipendi, secondo la direzione della miniera, che si trova ad una centinaio di chilometri da Johannesburg e appartiene alla Lonmin, un società quotata in Borsa. Domenica 11, due vigilantes della miniera sono stati uccisi dai manifestanti, e due minatori sono morti poi in una serie di pesanti scontri. Il 16, infine, la polizia ha sparato contro i manifestanti, in tutto circa 3 mila, dopo avere tentato di disperderli con idranti, lacrimogeni e granate non offensive. Dalle immagini diffuse dalla tv all news non è stato possibile capire che cosa abbia spinto i responsabili delle forze dell'ordine, armati fino ai denti e protetti dalle tute antisommossa, ad aprire il fuoco.
Le immagini trasmesse in tv - Le immagini diffuse in tutto il mondo hanno mostrato un ufficiale che grida "cessate il fuoco". Subito dopo, in mezzo alla polvere, diversi corpi stramazzati al suolo, molti dei quali in una maschera di sangue. Un'altra immagine ha catturato gli sguardi stupiti ed impauriti di altri minatori, che non si aspettavano una reazione così radicale della polizia e non avevano neanche più il coraggio di scappare.
Come gli anni dell'apartheid - Come scrive la stampa locale, erano anni che non si registravano in Sudafrica tensioni di tale intensità, visto che il Paese ha vissuto anni di stabilità relativa dopo le prime elezioni multi razziali del 1994. Le immagini di questi giorni ricordano quelle degli anni dell'apartheid, quando la polizia apriva regolarmente il fuoco contro i manifestanti anti razzisti negli anni Sessanta e Settanta. Oggi c'è una grande differenza: sia i poliziotti sia i manifestanti sono quasi tutti neri.
Le violenze del 16 agosto hanno anche avuto conseguenze in Borsa: i titoli della Lomlin sono arrivati a perdere oltre il 13%, mentre i prezzi del platino sono saliti..
Fonte:TG 24 NEWS
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