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Lla siccità alimenta gli scontri tra comunità di pastori nel nord
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Lla siccità alimenta gli scontri tra comunità di pastori nel nord
Kenya: la siccità alimenta gli scontri tra comunità di pastori nel nord
Redazione. Scritto il 7 gen 2012 alle 12:27.
Sono almeno 46 le persone uccise negli ultimi mesi nel nord del Kenya in scontri tra comunità: il bilancio è stato diffuso dall’Ufficio per il coordinamento degli Affari Umanitari – Office for the Coordination of Humanitarian Affairs (OCHA) – il quale, precisando che la maggior parte delle dispute è legata a episodi di furti di bestiame, ha espresso la propria preoccupazione per il ripetersi degli episodi.
Matthew Conway, portavoce dell’agenzia ONU, ha dichiarato che l’accesso alle aree coinvolte dai combattimenti risulta sempre più difficoltoso. “Nel nord stiamo assistendo a ciclici episodi di violenze tribali che ostacolano gli interventi umanitari”. Ciononostante la Croce Rossa keniana sta soccorrendo gli sfollati.
Una settimana fa furono uccise 6 persone in un’aggressione nei pressi della città di Moyale, nel nord del paese. Migliaia di persone dovettero abbandonare le proprie abitazioni.
I principali protagonisti delle violenze sono due grandi comunità, i Borana e i Gabra. Dall’inizio di dicembre gli scontri tra le due comunità sono diventati sempre più frequenti, l’ultimo episodio registrato risale allo scorso martedì.
“Alle origini di questi contrasti, ci sono la competizione per accaparrarsi i terreni per il pascolo e il furto di bestiame”, spiega Conway. “A complicare la situazione, la forte siccità che ha sconvolto il Kenya settentrionale. Le sorgenti d’acqua sono tutte prosciugate, rendendo impossibili i pascoli, e i pastori hanno perso buona parte del loro bestiame”.
Altri scontri sono stati segnalati nella città orientale di Isiolo, tra le tribù Borana e Turkana.
“La OCHA chiede al Governo di Nairobi un maggiore livello di sicurezza e di protezione nelle regioni più critiche. Dobbiamo velocizzare i soccorsi”, ha aggiunto Conway, che insiste sulla necessità di intensificare gli sforzi volti a riconciliare le numerose comunità pastorizie che risiedono nelle aree nordorientali del Kenya.
Fonte:ATLAS
Redazione. Scritto il 7 gen 2012 alle 12:27.
Sono almeno 46 le persone uccise negli ultimi mesi nel nord del Kenya in scontri tra comunità: il bilancio è stato diffuso dall’Ufficio per il coordinamento degli Affari Umanitari – Office for the Coordination of Humanitarian Affairs (OCHA) – il quale, precisando che la maggior parte delle dispute è legata a episodi di furti di bestiame, ha espresso la propria preoccupazione per il ripetersi degli episodi.
Matthew Conway, portavoce dell’agenzia ONU, ha dichiarato che l’accesso alle aree coinvolte dai combattimenti risulta sempre più difficoltoso. “Nel nord stiamo assistendo a ciclici episodi di violenze tribali che ostacolano gli interventi umanitari”. Ciononostante la Croce Rossa keniana sta soccorrendo gli sfollati.
Una settimana fa furono uccise 6 persone in un’aggressione nei pressi della città di Moyale, nel nord del paese. Migliaia di persone dovettero abbandonare le proprie abitazioni.
I principali protagonisti delle violenze sono due grandi comunità, i Borana e i Gabra. Dall’inizio di dicembre gli scontri tra le due comunità sono diventati sempre più frequenti, l’ultimo episodio registrato risale allo scorso martedì.
“Alle origini di questi contrasti, ci sono la competizione per accaparrarsi i terreni per il pascolo e il furto di bestiame”, spiega Conway. “A complicare la situazione, la forte siccità che ha sconvolto il Kenya settentrionale. Le sorgenti d’acqua sono tutte prosciugate, rendendo impossibili i pascoli, e i pastori hanno perso buona parte del loro bestiame”.
Altri scontri sono stati segnalati nella città orientale di Isiolo, tra le tribù Borana e Turkana.
“La OCHA chiede al Governo di Nairobi un maggiore livello di sicurezza e di protezione nelle regioni più critiche. Dobbiamo velocizzare i soccorsi”, ha aggiunto Conway, che insiste sulla necessità di intensificare gli sforzi volti a riconciliare le numerose comunità pastorizie che risiedono nelle aree nordorientali del Kenya.
Fonte:ATLAS
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