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Un sms contro la malaria cure migliori nel 24% dei casi
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Un sms contro la malaria cure migliori nel 24% dei casi
Un sms contro la malaria cure migliori nel 24% dei casi
Iniziativa del Kenya Medical Research: messaggi di testo sul cellulare per raggiungere e dare sostegno agli infermieri nei luoghi remoti del paese. In maniera capillare, economica e soprattutto efficace.
Di CRISTINA NADOTTI
IN AFRICA un sms può salvare la vita e costare meno di un dottore. Sono i paradossi di un continente dove, in alcune aree, gli ammalati non hanno accesso a strutture sanitarie attrezzate e la semplice tecnologia di una pompa idrica è futuristica quanto può esserlo un’astronave, ma nel quale i cellulari hanno una diffusione non ancora capillare ma rapidissima.
Così il Kenya Medical Research Institute (Kemry) ha deciso di sfruttare la telefonia mobile e gli sms per raggiungere più facilmente gli operatori sanitari delle aree più remote e aiutarli nel loro lavoro, un’iniziativa che ha avuto risultati sorprendenti, tanto da venire menzionata dalla prestigiosa rivista scientifica The Lancet. Le indicazioni arrivate agli infermieri via sms sono infatti servite a trattare nel modo corretto il 24 per cento in più dei casi e si sono dimostrate più efficaci ed economici di corsi di aggiornamento o materiale cartaceo.
Per capire come un semplice sms mandato sul cellulare di un infermiere può contribuire a salvare una vita bisogna tener conto non soltanto dei mezzi limitati della sanità africana, ma anche delle sue caratteristiche, completamente diverse dalle nostre.
Ospedali, ambulatori, cliniche sono pochi e irraggiungibili per un'ampia parte della popolazione, perciò, quando è possibile, le strutture sanitarie istruiscono infermieri che si spostano di villaggio in villaggio creando degli “ambulatori itineranti” nei quali si fa prevenzione, si
curano le malattie più comuni, vengono prestate le cure di primo soccorso e organizzati i trasferimenti degli ammalati più gravi negli ospedali.
Il lavoro degli infermieri a domicilio è gravoso, spesso intrapreso dopo corsi accurati e approfonditi quanto è possibile in Paesi nei quali i fondi destinati alla formazione del personale sanitario sono limitati o nulli. Il Kemry, struttura governativa che ha tra i suoi obiettivi proprio la formazione di questi profili professionali, ha perciò pensato a un metodo per poter seguire e aiutare gli infermieri kenyani anche dopo gli studi, avviando un servizio di sms per ricordare alcuni principi basilari delle terapie e delle procedure più comuni, come quelle antimalariche. Il successo dell’iniziativa è stato sorprendente, con un miglioramento del 24 per cento di casi di malaria trattati in modo corretto. In pratica, il 24 per cento di vite salvate in più.
È stato sufficiente inviare sui cellulari del personale sanitario sms del tipo “Raccomandate alle madri dei bambini affetti da malaria di finire tutte le dosi di medicina anche se il bambino si sente meglio dopo aver preso le prime!”, o altre indicazioni utili a ribadire quanto gli infermieri avevano studiato nei corsi professionali. Agli sms “tecnici” sono stati inframmezzati anche sms motivazionali, come “Un sorriso che farete, porterà sempre qualcosa di buono in cambio”, per rendere il servizio meno freddo e distaccato.
Il costo degli sms è stato ampiamente ripagato dai risultati e si è dimostrato anche più economico dei mezzi usati di solito per l’aggiornamento professionale, quali corsi di sostegno o materiale cartaceo da distribuire nei centri sanitari distaccati. Il costo di ogni sms in Kenya è inferiore a un centesimo di euro, ma i dati elaborati nello studio del Kenya Medical Research Institute, coadiuvato dall’Oxford Biomedical Research Institute, hanno indicato che - pur mandando messaggini per un totale di 39mila euro - la spesa per l’iniziativa è stata assai inferiore ai costi che sarebbero stati necessari per far viaggiare docenti nel Paese o inviare materiale per l’aggiornamento.
In ogni caso, gli sms si sono dimostrati di gran lunga più utili per i 119 infermieri che hanno visitato 2269 bambini affetti da malaria rispetto a corsi di aggiornamento o nuovi libri. E, tengono a sottolineare i ricercatori, le cose possono ancora migliorare, perché nei sei mesi successivi al monitoraggio di cui si riferisce nell’articolo pubblicato su The Lancet, gli sms sono diventati sempre più accurati e graditi.
Fonte:La Repubblica
Iniziativa del Kenya Medical Research: messaggi di testo sul cellulare per raggiungere e dare sostegno agli infermieri nei luoghi remoti del paese. In maniera capillare, economica e soprattutto efficace.
Di CRISTINA NADOTTI
IN AFRICA un sms può salvare la vita e costare meno di un dottore. Sono i paradossi di un continente dove, in alcune aree, gli ammalati non hanno accesso a strutture sanitarie attrezzate e la semplice tecnologia di una pompa idrica è futuristica quanto può esserlo un’astronave, ma nel quale i cellulari hanno una diffusione non ancora capillare ma rapidissima.
Così il Kenya Medical Research Institute (Kemry) ha deciso di sfruttare la telefonia mobile e gli sms per raggiungere più facilmente gli operatori sanitari delle aree più remote e aiutarli nel loro lavoro, un’iniziativa che ha avuto risultati sorprendenti, tanto da venire menzionata dalla prestigiosa rivista scientifica The Lancet. Le indicazioni arrivate agli infermieri via sms sono infatti servite a trattare nel modo corretto il 24 per cento in più dei casi e si sono dimostrate più efficaci ed economici di corsi di aggiornamento o materiale cartaceo.
Per capire come un semplice sms mandato sul cellulare di un infermiere può contribuire a salvare una vita bisogna tener conto non soltanto dei mezzi limitati della sanità africana, ma anche delle sue caratteristiche, completamente diverse dalle nostre.
Ospedali, ambulatori, cliniche sono pochi e irraggiungibili per un'ampia parte della popolazione, perciò, quando è possibile, le strutture sanitarie istruiscono infermieri che si spostano di villaggio in villaggio creando degli “ambulatori itineranti” nei quali si fa prevenzione, si
curano le malattie più comuni, vengono prestate le cure di primo soccorso e organizzati i trasferimenti degli ammalati più gravi negli ospedali.
Il lavoro degli infermieri a domicilio è gravoso, spesso intrapreso dopo corsi accurati e approfonditi quanto è possibile in Paesi nei quali i fondi destinati alla formazione del personale sanitario sono limitati o nulli. Il Kemry, struttura governativa che ha tra i suoi obiettivi proprio la formazione di questi profili professionali, ha perciò pensato a un metodo per poter seguire e aiutare gli infermieri kenyani anche dopo gli studi, avviando un servizio di sms per ricordare alcuni principi basilari delle terapie e delle procedure più comuni, come quelle antimalariche. Il successo dell’iniziativa è stato sorprendente, con un miglioramento del 24 per cento di casi di malaria trattati in modo corretto. In pratica, il 24 per cento di vite salvate in più.
È stato sufficiente inviare sui cellulari del personale sanitario sms del tipo “Raccomandate alle madri dei bambini affetti da malaria di finire tutte le dosi di medicina anche se il bambino si sente meglio dopo aver preso le prime!”, o altre indicazioni utili a ribadire quanto gli infermieri avevano studiato nei corsi professionali. Agli sms “tecnici” sono stati inframmezzati anche sms motivazionali, come “Un sorriso che farete, porterà sempre qualcosa di buono in cambio”, per rendere il servizio meno freddo e distaccato.
Il costo degli sms è stato ampiamente ripagato dai risultati e si è dimostrato anche più economico dei mezzi usati di solito per l’aggiornamento professionale, quali corsi di sostegno o materiale cartaceo da distribuire nei centri sanitari distaccati. Il costo di ogni sms in Kenya è inferiore a un centesimo di euro, ma i dati elaborati nello studio del Kenya Medical Research Institute, coadiuvato dall’Oxford Biomedical Research Institute, hanno indicato che - pur mandando messaggini per un totale di 39mila euro - la spesa per l’iniziativa è stata assai inferiore ai costi che sarebbero stati necessari per far viaggiare docenti nel Paese o inviare materiale per l’aggiornamento.
In ogni caso, gli sms si sono dimostrati di gran lunga più utili per i 119 infermieri che hanno visitato 2269 bambini affetti da malaria rispetto a corsi di aggiornamento o nuovi libri. E, tengono a sottolineare i ricercatori, le cose possono ancora migliorare, perché nei sei mesi successivi al monitoraggio di cui si riferisce nell’articolo pubblicato su The Lancet, gli sms sono diventati sempre più accurati e graditi.
Fonte:La Repubblica
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Località : Como-Malindi-Africa
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