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Kenya: LIBRO "eccessi di città"...
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Kenya: LIBRO "eccessi di città"...
Eccessi di città: baraccopoli, campi profughi, città psichedeliche.
La città, intesa nella sua accezione più classica, come spazio abitato, con caratteristiche proprie da contrapporsi alla campagna, cambiata quasi inavvertitamente. E - quel che più impressiona -senza che sia data la possibilità di riflettere sul fenomeno, di valutarlo nelle sue conseguenze. Le pagine di questo libro raccontano tre forme di nuove realtà urbane: una baraccopoli (Korogocho a Nairobi), un campo profughi (Kakuma, una regione al confine fra Sudan, Uganda, Etiopia e Kenya, in cui si sono rifugiate 86.000 persone, fuggite da varie guerre) e una periferia marginalizzata (la periferia diffusa di Torino). Una ricerca lunga dieci anni, un viaggio in cui l'autore racconta e documenta come e quanto stia cambiando l'idea classica di città, e al suo posto si sia inserito un modo nuovo di intendere lo spazio abitato. Accanto o intorno alle città, ma anche in luoghi "i campi profughi" che assomigliano alle città senza esserlo, crescono a dismisura insediamenti di esseri umani inutili al sistema e fuori luogo. Oggi, queste non-città raccolgono un miliardo di individui. Fra trent'anni saranno 2-3 miliardi. Un fenomeno sconvolgente, in aumento esponenziale. Il libro è un tentativo di dare le ragioni di questo cambiamento, alla luce degli studi di antropologia, economia e sociologia. un saggio e una testimonianza insieme, che racconta luoghi, volti e storie e spessore umano ai dati statistici.
In questo periodo di viaggi, il libro presenta alcuni stimoli di riflessione per un turismo che non sia solo consumo delle bellezze artistiche e naturali di un Paese, ma contaminazione, vicinanza che diventa riflessione globale e esperienza di vita. La Prefazione di Marco Aime, antropologo, ricercatore presso l'università di Genova, offre strumenti di valutazione dei cambiamenti in atto, mentre le pagine del libro incarnano - in volti e situazioni concrete - la vita di una consistente fetta di popolazione, anche molto vicina a noi, che vive una precarietà che va dal lavoro, alla casa, alla stessa idea di identità personale e di nazione. Un testo impegnativo dallo stile giornalistico sciolto e ricco di documentazioni.
Fonte: La Perfetta Letizia.
La città, intesa nella sua accezione più classica, come spazio abitato, con caratteristiche proprie da contrapporsi alla campagna, cambiata quasi inavvertitamente. E - quel che più impressiona -senza che sia data la possibilità di riflettere sul fenomeno, di valutarlo nelle sue conseguenze. Le pagine di questo libro raccontano tre forme di nuove realtà urbane: una baraccopoli (Korogocho a Nairobi), un campo profughi (Kakuma, una regione al confine fra Sudan, Uganda, Etiopia e Kenya, in cui si sono rifugiate 86.000 persone, fuggite da varie guerre) e una periferia marginalizzata (la periferia diffusa di Torino). Una ricerca lunga dieci anni, un viaggio in cui l'autore racconta e documenta come e quanto stia cambiando l'idea classica di città, e al suo posto si sia inserito un modo nuovo di intendere lo spazio abitato. Accanto o intorno alle città, ma anche in luoghi "i campi profughi" che assomigliano alle città senza esserlo, crescono a dismisura insediamenti di esseri umani inutili al sistema e fuori luogo. Oggi, queste non-città raccolgono un miliardo di individui. Fra trent'anni saranno 2-3 miliardi. Un fenomeno sconvolgente, in aumento esponenziale. Il libro è un tentativo di dare le ragioni di questo cambiamento, alla luce degli studi di antropologia, economia e sociologia. un saggio e una testimonianza insieme, che racconta luoghi, volti e storie e spessore umano ai dati statistici.
In questo periodo di viaggi, il libro presenta alcuni stimoli di riflessione per un turismo che non sia solo consumo delle bellezze artistiche e naturali di un Paese, ma contaminazione, vicinanza che diventa riflessione globale e esperienza di vita. La Prefazione di Marco Aime, antropologo, ricercatore presso l'università di Genova, offre strumenti di valutazione dei cambiamenti in atto, mentre le pagine del libro incarnano - in volti e situazioni concrete - la vita di una consistente fetta di popolazione, anche molto vicina a noi, che vive una precarietà che va dal lavoro, alla casa, alla stessa idea di identità personale e di nazione. Un testo impegnativo dallo stile giornalistico sciolto e ricco di documentazioni.
Fonte: La Perfetta Letizia.
dolcemagic- Sostenitore
- Numero di messaggi : 1817
Data d'iscrizione : 23.10.09
Età : 47
Località : Verbania ( lago Maggiore )!!!
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