Relclub Angel's Bay

Per una vera vacanza africana, in un ambiente allegro ed informale, questo villaggio - costruito in perfetto stile locale con i famosi tetti Makuti, rivestiti con foglie di palma e arredato in stile coloniale - è la destinazione ideale. Si affaccia su una vastissima spiaggia dell’Oceano Indiano ed è immerso nella natura rigogliosa di questa zona, Mambrui. La gestione italiana garantisce un’ottima qualità della cucina, mentre le piscine e la spiaggia ne fanno il luogo ideale di un soggiorno tipicamente “balneare”, vissuto al ritmo rilassato delle giornate di mare, con la possibilità di divertirsi la sera grazie alle attività proposte dall’animazione discreta ma coinvolgente. Per chi non vuole rinunciare ad un minimo di attività fisica, le ampie possibilità di sport, pesca d’altura ed escursioni, permettono di trascorrere giornate vivaci alla scoperta del mare e dell’interno di questa splendida terra. Per gli habitué della vita notturna, a soli 9 chilometri si trova Malindi, con il suo casinò e le discoteche, dove divertirsi fino all’alba della dolce vita kenyota.
Ubicazione Il villaggio si trova a Mambrui, a soli 9 chilometri da Malindi, a 2 ore e 30 minuti circa dall’aeroporto internazionale di Mombasa.
Tipologia camere 90 camere nel corpo centrale, con aria condizionata, ventilatore a pale, frigobar, letti con zanzariera, balcone privato, 30 ville con letti a zanzariera, servizi privati e balcone privato.
TrattamentoSoft All inclusive.
Servizi› 1 ristorante centrale con servizio a buffet, 1 ristorante sulla spiaggia a la carte
› 3 bar di cui 1 sulla spiaggia
› Sala tv con ricezione satellitare e impianto dvd
› Cassetta di sicurezza alla reception
› Beach volley, beach soccer
› 2 piscine
› Spiaggia attrezzata
› Teli mare
› Animazione serale con giochi, serate a tema e spettacoli folkloristici
› Attività sportive a pagamento: pesca d’altura, diving, snorkelling, escursioni a cavallo e a dorso di cammello, scuola di kite surf nelle vicinanze.

PLUS RELIANCEWelcome drink,Bevande analcoliche e alcoliche locali, Assistenza e animazione italiana, Speciale viaggio di nozze: cesto di fiori e frutta in camera, cena a base di crostacei, Speciale compleanno: torta a cena



Tratto dal catalogo Reliance

Disclaimer
Il contenuto di questo messaggio è da intendersi come indicazione puramente descrittiva della struttura e non vuole esprimere il pensiero dello staff di "Passione Kenya". Nel caso venga indicato un T.O. come fonte per il reperimento delle informazioni per la stesura della presente scheda potrebbe non essere il solo a commercializzare tale struttura in Italia.

Notizia di Oggi, l'Angel's Bay è andato completamente distrutto da un incendio, sembra dovuto ad un corto circuito.
Al momento dalle notizie che ho non ci sono stati ne morti ne feriti, ma dell'hotel non si è salvato niente.

purtroppo si, l'Angel's Bay è completamente distrutto ! anche tante delle ville private all'interno.
Bruciato anche una parte del Majida da dove sembra sia partito l'incendio. Anche una parte del Beach Bay è bruciato.
Il makuti piace tanto, ma è un disastro !!

Si, è stato davvero un disastro! mi dispiace tanto per le persone coinvolte, fortunatamente non ci sono feriti

Per fortuna non ci sono stati feriti ma le immagine che girano anche su facebook sono terribili, vero il makuti è molto bello ma purtroppo molto pericoloso!!!

sconvolgenti davvero !!
troppe volte il fuoco corre sui tetti di makuti !
quante case distrutte, quante famiglie locali senza lavoro ! terribile

sono circa 40 case distrutte, fortuna nessuno si é fatto niente, ma i ricordi che hai in una casa non hanno prezzo...
ben detto Kri, pensiamo anche alla gente che é rimasta senza lavoro... qualcuno sicuro verrà trasferito dall'agenzia per la quale lavora, ma molti altri si dovranno dare da fare

riporto articolo da Malindikenya.net:

"Mambrui, il giorno dopo. L'odore di bruciato penetra nelle narici come qualcosa di ostile all'Africa, alla brezza marina della spiaggia dorata, ai profumi delle piante equatoriali che sembrano guardare attonite il deserto di ruderi e cenere. Al Beach Bay, l'ultimo residence prima del meraviglioso niente di Che Chale, neri tizzoni fumano ancora ed è tutto quel che resta delle travi che reggevano i tetti di makuti. Palme secche intrecciate, splendide e pericolose. Così disgraziatamente etniche e in sintonia con questo Paese. Vedi i pochi pinnacoli ancora integri, a cui una sferzata di vento contrario ha risparmiato l'inferno, stagliarsi nel cielo pieno di nuvole irregolari e pensi che sono belli. Belli e maledetti. L'incendio è partito, dicono tutti, dal gruppo di ville chiamato Palmeto. Un corto circuito, sembrerebbe. Nessun giardiniere a dar fuoco alle sterpaglie, questa volta. E nessun motivo di dolo. Ci mancherebbe, qui considerando soprattutto l'Angel's Bay saranno almeno centocinquanta i kenioti che perderanno il posto di lavoro, o che per non restare senza cibo per la loro famiglia dovranno reinventarsi spalatori di macerie e muratori. Però gli impianti elettrici, la linea di Mambrui che viaggia su pali instabili con incerte traiettorie, preoccupa da sempre. "La nostra filosofia è aiutare senza se e senza ma, nelle emergenze - fa sapere la proprietà del Kola Beach, che ha riprotetto da subito molti dei turisti presenti all'Angel's Bay - però allo stesso modo vorremmo che su certi problemi che riguardano tutti, si facesse fronte comune. La sicurezza, come è stato per la stazione di Polizia che abbiamo fatto costruire, viene per prima".
Per il grosso villaggio turistico che all'interno ha decine di villette private, è il terzo incendio in sedici anni, forse il più importante. Nello staff dirigenziale c'è comunque ottimismo. "Siamo già tutti assieme all'opera per risistemare ogni danno - scrive su Facebook il vicedirettore dell'Angel's Bay Resort, Marcello - La ferita infertaci è senz'altro dolorosa ma vi do la mia personale parola, all'unisono con quella di tutti i ragazzi dell'Angel's, che festeggeremo il Natale nel nostro amato albergo assieme a tutti coloro che ci vorranno fare l'onore di essere nostri ospiti". Certo la situazione è drammatica per chi ha perso il suo piccolo sogno, il paradiso in riva all'oceano indiano magari acquistato con i risparmi di anni di lavoro. Lo sgomento, sulla pagina FB di Malindikenya.net è tanto. Ricostruire, la parola più difficile da pronunciare, ma anche quella che il cuore desidera ascoltare. Ricostruire sì. Possibilmente senza tetti in makuti. E ve lo dice chi ci vive e si sente da sempre in sintonia con la straordinaria, pura e attraente precarietà dell'Africa."

speriamo che sia così, che queste persone possano riprendere a lavorare, magari reinventandosi muratore, ma avendo un poco di lavoro nella ricostruzione