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C'E' POLIZIA E POLIZIA
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C'E' POLIZIA E POLIZIA
C'E' POLIZIA E POLIZIA
Non si direbbe quando si vedono marciare nelle parate, con gli stivali lucidi e i guanti bianchi, ma nel "campo" le cose sono diverse, almeno in certe zone.
Tutti si lamentano dei servizi di sicurezza, corruzione, estorsionismo - specialmente quello stradale - tutte cose che capitano ma non difficili da capire anche se non giustificabili.
Il basso morale delle forze dell'ordine è in gran parte dovuto alle miserabili paghe, abitazioni disumane, assenza d'assicurazioni per il lavoro pericoloso che fanno, mancanza d'auto veicoli, scarsezza di carburanti, telecomunicazioni, apparecchiature di sorveglianza, giacchette antiproiettili ecc.
Inoltre l'organico della polizia è al di sotto delle norme internazionali di un agente per ogni 400 cittadini invece di uno ogni 600 in Kenya.
La scarsità d'autoveicoli funzionanti è evidente: Di recente - ad Ongata Rongai - i poliziotti chiamati per un caso d'urgenza camminavano 6 km per arrivare sul luogo. In certi casi usano i matatu (pulmini pubblici) taxi, auto private o i meravigliosi Tuk-Tuk della Piaggio. Le auto delle stazioni di polizia sono fornite di soli 15 litri di benzina per veicolo al giorno. Solo i reparti delle Squadre Volanti sono dotati di veicoli e carburanti sufficienti.
A Nyeri, area densamente popolata, la polizia stradale ha solo una vecchia Peugeot 504 che devono spingere per farla partire. Cosí anche il comandante della stazione che deve spartire l'uso della macchina con il suo vice e un altro ufficiale.
Per chiamate d'emergenza hanno solamente una Toyota Land Cruiser e 5 litri di benzina il giorno. Sovente devono chiamare "l'elemonisa" al pubblico per raggiungere la scena del crimine o l'intervento del comandante che paga il carburante di tasca sua.
Con l'organico di 20 agenti possono permettersi solo due ore di riposo al giorno. I turni di lavoro durano anche 20 ore con due periodi di riposo di 30 minuti.
Date le condizioni precarie di lavoro e tenendo conto che ogni anno circa 10 poliziotti perdono la vita non si può fare a meno di simpatizzare con loro e inconsciamente accettare - ma non approvare - i metodi che usano per arrotondare lo stipendio.
Chi scrive ha un parente ufficiale di polizia fonte d'interessanti aneddoti. Per esempio: quando una donna cerca protezione contro il marito che l'ha pestata a sangue è normalmente ignorata o consigliata di rivolgersi al "pastore" locale per far "convertire" il marito.
Quando invece capita una rapina in banca o supermercato escono di corsa a dar la caccia ai banditi. Se li trovano armati d'armi da fuoco - o non - li uccidono a vista. Il rapporto ufficiale, a beneficio dei media, sovente suona cosi " La banda è stata intercettata e tre banditi armati, che rifiutavano la resa, fatti fuori. Uno peró, che portava il sacco contenente i contanti, è riuscito a scappare e la polizia gli sta dando la caccia"
I fatti sono diversi. Il sacco dei soldi è stato ricuperato e portato alla stazione di polizia dove il contenuto è spartito pro rata - a secondo del grado - tra il personale in servizio.
Anche quelli della "stradale" meritano simpatia. Ogni giorno - a fine servizio - devono consegnare ai superiori una specie di "pizzo" minimo a loro imposto. Il rimanente possono tenerselo.
Ancora sui mezzi di trasporto: quando lo scrivente lavorava nel grande ranch in Laikipia, eravamo autorizzati e detenere i razziatori di bestiame - catturati dai nostri guardiani maasai - aspettando che il camion della polizia di Rumuruti, 60 km distante, venisse a prenderli. Sovente ritardavano per mancanza di carburante che bisognava mandarglielo per ottenere il "servizio" La scelta era quella di portare di portare i prigionieri a Rumuruti con nostri mezzi. Lavoro questo piuttosto pericoloso con i feroci janghili (razziatori) turkana. Noi non avevamo in dotazione le manette.
Invece il farmer (coltivatore)vicino - un kaburu - (sud africano) era piú dotato d'attrezzature del caso. Intanto, prima di consegnarli, teneva i janghili rinchiusi - per un paio di giorni - in una space di gabbia separati con una rete metallica da due iene che teneva in cattività.
Erano tempi …felici.
di Georg Von Eisen
Fonte:MALINDIKENYA.Net-Il portale italiano in Kenya
Ho preso in prestito il racconto sopra riportato, che la dice lunga sulla polizia del Kenya e sul loro comportamento, qualche anno fa un autorevole giornale kenyota pubblicava la classifica della corruzione in Kenya, la magistratura al primo posto e al secondo posto la polizia.
Certamente il comportamento corrotto della polizia è da biasimare, ma è anche da biasimare il governo del Kenya che non fa niente per migliorare le condizioni in cui lavorano gli uomini preposti a fare rispettare la legge.
Fio
Non si direbbe quando si vedono marciare nelle parate, con gli stivali lucidi e i guanti bianchi, ma nel "campo" le cose sono diverse, almeno in certe zone.
Tutti si lamentano dei servizi di sicurezza, corruzione, estorsionismo - specialmente quello stradale - tutte cose che capitano ma non difficili da capire anche se non giustificabili.
Il basso morale delle forze dell'ordine è in gran parte dovuto alle miserabili paghe, abitazioni disumane, assenza d'assicurazioni per il lavoro pericoloso che fanno, mancanza d'auto veicoli, scarsezza di carburanti, telecomunicazioni, apparecchiature di sorveglianza, giacchette antiproiettili ecc.
Inoltre l'organico della polizia è al di sotto delle norme internazionali di un agente per ogni 400 cittadini invece di uno ogni 600 in Kenya.
La scarsità d'autoveicoli funzionanti è evidente: Di recente - ad Ongata Rongai - i poliziotti chiamati per un caso d'urgenza camminavano 6 km per arrivare sul luogo. In certi casi usano i matatu (pulmini pubblici) taxi, auto private o i meravigliosi Tuk-Tuk della Piaggio. Le auto delle stazioni di polizia sono fornite di soli 15 litri di benzina per veicolo al giorno. Solo i reparti delle Squadre Volanti sono dotati di veicoli e carburanti sufficienti.
A Nyeri, area densamente popolata, la polizia stradale ha solo una vecchia Peugeot 504 che devono spingere per farla partire. Cosí anche il comandante della stazione che deve spartire l'uso della macchina con il suo vice e un altro ufficiale.
Per chiamate d'emergenza hanno solamente una Toyota Land Cruiser e 5 litri di benzina il giorno. Sovente devono chiamare "l'elemonisa" al pubblico per raggiungere la scena del crimine o l'intervento del comandante che paga il carburante di tasca sua.
Con l'organico di 20 agenti possono permettersi solo due ore di riposo al giorno. I turni di lavoro durano anche 20 ore con due periodi di riposo di 30 minuti.
Date le condizioni precarie di lavoro e tenendo conto che ogni anno circa 10 poliziotti perdono la vita non si può fare a meno di simpatizzare con loro e inconsciamente accettare - ma non approvare - i metodi che usano per arrotondare lo stipendio.
Chi scrive ha un parente ufficiale di polizia fonte d'interessanti aneddoti. Per esempio: quando una donna cerca protezione contro il marito che l'ha pestata a sangue è normalmente ignorata o consigliata di rivolgersi al "pastore" locale per far "convertire" il marito.
Quando invece capita una rapina in banca o supermercato escono di corsa a dar la caccia ai banditi. Se li trovano armati d'armi da fuoco - o non - li uccidono a vista. Il rapporto ufficiale, a beneficio dei media, sovente suona cosi " La banda è stata intercettata e tre banditi armati, che rifiutavano la resa, fatti fuori. Uno peró, che portava il sacco contenente i contanti, è riuscito a scappare e la polizia gli sta dando la caccia"
I fatti sono diversi. Il sacco dei soldi è stato ricuperato e portato alla stazione di polizia dove il contenuto è spartito pro rata - a secondo del grado - tra il personale in servizio.
Anche quelli della "stradale" meritano simpatia. Ogni giorno - a fine servizio - devono consegnare ai superiori una specie di "pizzo" minimo a loro imposto. Il rimanente possono tenerselo.
Ancora sui mezzi di trasporto: quando lo scrivente lavorava nel grande ranch in Laikipia, eravamo autorizzati e detenere i razziatori di bestiame - catturati dai nostri guardiani maasai - aspettando che il camion della polizia di Rumuruti, 60 km distante, venisse a prenderli. Sovente ritardavano per mancanza di carburante che bisognava mandarglielo per ottenere il "servizio" La scelta era quella di portare di portare i prigionieri a Rumuruti con nostri mezzi. Lavoro questo piuttosto pericoloso con i feroci janghili (razziatori) turkana. Noi non avevamo in dotazione le manette.
Invece il farmer (coltivatore)vicino - un kaburu - (sud africano) era piú dotato d'attrezzature del caso. Intanto, prima di consegnarli, teneva i janghili rinchiusi - per un paio di giorni - in una space di gabbia separati con una rete metallica da due iene che teneva in cattività.
Erano tempi …felici.
di Georg Von Eisen
Fonte:MALINDIKENYA.Net-Il portale italiano in Kenya
Ho preso in prestito il racconto sopra riportato, che la dice lunga sulla polizia del Kenya e sul loro comportamento, qualche anno fa un autorevole giornale kenyota pubblicava la classifica della corruzione in Kenya, la magistratura al primo posto e al secondo posto la polizia.
Certamente il comportamento corrotto della polizia è da biasimare, ma è anche da biasimare il governo del Kenya che non fa niente per migliorare le condizioni in cui lavorano gli uomini preposti a fare rispettare la legge.
Fio
fio- Sostenitore
- Numero di messaggi : 3168
Data d'iscrizione : 21.04.09
Età : 77
Località : Como-Malindi-Africa
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