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La guerra nascosta di Obama
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La guerra nascosta di Obama
La guerra nascosta di Obama
La battaglia contro il terrorismo prosegue anche sotto l’Amministrazione di Barack. Operazioni segrete in una dozzina di Stati per annientare i nemici dell’America, Yemen e Pakistan come teatri principali.
Dalla guerra preventiva al conflitto nascosto. Nella guerra al terrorismo di matrice islamica la svolta obamiana rispetto all’epoca Bush si nasconde al pubblico ma non muta gli obiettivi fondamentali. Gli Usa continuano ad usare la forza per affrontare il network fondamentalista, come racconta l’inchiesta del New York Times.
SCALPELLO AL POSTO DEL MARTELLO – Il principale consigliere di Obama, John O. Brennan, descrive un nuovo corso per affrontare la minaccia terroristica. L’Amministrazione utilizza lo scalpello delle operazioni mirate, condotte in segrete e normalmente con l’appoggio degli altri Stati, invece che il martello delle invasioni, come successo in Afghanistan e Iraq quando il Commander in Chief era W Bush. Una diversa strategia nata verso il crepuscolo dell’ultimo mandato repubblicano, quando era esplosa l’impopolarità delle missioni d’oltreoceano, in primis quella irachena, troppo costose in termini economici e anche in vite umane. Verso fine 2007 iniziarono gli attacchi via droni, gli aerei telecomandati invisibili ai radar nemici, che si sono intensificati negli ultimi anni sul territorio di confine tra Pakistan e Afghanistan.
GUERRA COPERTA, QUASI FREDDA – In AfPak i droni hanno più successo nella lotta ad Al Qaeda e ai Talebani rispetto all’incremento delle truppe di terra deciso a fine 2009. Simili operazioni sono replicate in altri Paesi, come lo Yemen, oppure il Kenya, dove sono stati smantellati campi d’addestramento dei terroristi. Operazioni coperte, nascoste al pubblico, che ricordano il conflitto clandestino con l’Unione Sovietica. Per combattere questa guerra nascosta sono stati richiamati gli esperti dell’epoca, che avevano finanziato i mujaheddin afgani contro l’Armata Rossa oppure i contras nicaraguensi. Una guerra nell’ombra che sta mutando la natura della CIA, sempre più specializzata in operazioni militari mirate all’uccisione dei terroristi. Il Rappresentante democratico Adam Smith, membro della commissione forze armate e servizi segreti, rimarca come Al Qaeda abbia lanciato una guerra clandestina agli Stati Uniti, e che gli Usa stanno utilizzando elementi della forza americana per rispondere a questo conflitto nell’ombra.
Fonte: Giornalettismo.com
La battaglia contro il terrorismo prosegue anche sotto l’Amministrazione di Barack. Operazioni segrete in una dozzina di Stati per annientare i nemici dell’America, Yemen e Pakistan come teatri principali.
Dalla guerra preventiva al conflitto nascosto. Nella guerra al terrorismo di matrice islamica la svolta obamiana rispetto all’epoca Bush si nasconde al pubblico ma non muta gli obiettivi fondamentali. Gli Usa continuano ad usare la forza per affrontare il network fondamentalista, come racconta l’inchiesta del New York Times.
SCALPELLO AL POSTO DEL MARTELLO – Il principale consigliere di Obama, John O. Brennan, descrive un nuovo corso per affrontare la minaccia terroristica. L’Amministrazione utilizza lo scalpello delle operazioni mirate, condotte in segrete e normalmente con l’appoggio degli altri Stati, invece che il martello delle invasioni, come successo in Afghanistan e Iraq quando il Commander in Chief era W Bush. Una diversa strategia nata verso il crepuscolo dell’ultimo mandato repubblicano, quando era esplosa l’impopolarità delle missioni d’oltreoceano, in primis quella irachena, troppo costose in termini economici e anche in vite umane. Verso fine 2007 iniziarono gli attacchi via droni, gli aerei telecomandati invisibili ai radar nemici, che si sono intensificati negli ultimi anni sul territorio di confine tra Pakistan e Afghanistan.
GUERRA COPERTA, QUASI FREDDA – In AfPak i droni hanno più successo nella lotta ad Al Qaeda e ai Talebani rispetto all’incremento delle truppe di terra deciso a fine 2009. Simili operazioni sono replicate in altri Paesi, come lo Yemen, oppure il Kenya, dove sono stati smantellati campi d’addestramento dei terroristi. Operazioni coperte, nascoste al pubblico, che ricordano il conflitto clandestino con l’Unione Sovietica. Per combattere questa guerra nascosta sono stati richiamati gli esperti dell’epoca, che avevano finanziato i mujaheddin afgani contro l’Armata Rossa oppure i contras nicaraguensi. Una guerra nell’ombra che sta mutando la natura della CIA, sempre più specializzata in operazioni militari mirate all’uccisione dei terroristi. Il Rappresentante democratico Adam Smith, membro della commissione forze armate e servizi segreti, rimarca come Al Qaeda abbia lanciato una guerra clandestina agli Stati Uniti, e che gli Usa stanno utilizzando elementi della forza americana per rispondere a questo conflitto nell’ombra.
Fonte: Giornalettismo.com
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