Bambini in Kenya e Haiti costretti a crescere velocemente, se sopravvivono

Bambini in Kenya e Haiti costretti a crescere velocemente, se sopravvivono

4 febbraio 2010-Ho avuto un flashback l'altro giorno, quando stavo guardando le fotografie da Haiti di una ragazza di 15 anni Fabianne Geismar, colpita a morte alla testa dopo aver rubato tappezzerie da un Port-au-Prince store,crollato nel terremoto del 12 gennaio.

L'immagine di Fabianne sdraiata a terra, il sangue finale sui quadri che aveva afferrato, mi hanno riportato indietro alla mia infanzia a Nairobi e alla vista di un ragazzo di 7-8 anni, probabilmente la mia stessa età al momento - che è stato sorpreso a rubare caramelle da un venditore ambulante ed è stato picchiato e bruciato con pneumatici in gomma. La chiamavano giustizia mobile.

Fino ad oggi, non sono mai riuscito a capire perché quel povero ragazzo era morto di una morte violenta e insensata per qualcosa di così banale. Mi sento allo stesso modo ora per Fabianne, sopravvissuta a uno degli eventi più catastrofici a memoria, e morta con un colpo alla testa per un babale furto, per aver rubato tappezzeria dove non ci sono muri.

A Fabianne l'infanzia è stata brutalmente rubata e ciò mi ha fatto riflettere su quanto velocemente tanti giovani in luoghi come l'Africa, l'Asia e le Americhe hanno a crescere, costretti a badare a se stessi attraverso il lavoro minorile o la prostituzione, negata l'istruzione ed esposti alla violenza, malattie e la fame in un'età in cui dovrebbero pensare solo all'apprendimento e al gioco.

Di 2,2 miliardi di minori nel mondo, 1 miliardo vivono in povertà e l'esperienza e la violenza ogni anno, dati UNICEF , Vale a dire quasi la metà dei bambini nel mondo non arrivano ad avere un'infanzia. Ci sono anche circa 132 milioni di orfani nel mondo, l'UNICEF ha detto.

I minori di 18 anni rappresentano quasi la metà deglii Haitiani 9 milioni di abitanti e il paese deve affrontare i più elevati tassi di mortalità neonatale e infantile nell'emisfero occidentale.

Migliaia di bambini sono stati separati dai loro genitori, lasciandoli vulnerabili a sfruttamento da parte dei trafficanti di bambini, illegalmente adottati da altri paesi o costretti al lavoro minorile, al fine di sopravvivere. Circa 150 milioni di bambini in tutto il mondo di età compresa tra 5-14 sono impegnati nel lavoro minorile.

Ad Haiti, bambini lavoratori sono chiamati "Restaveks" in creolo, Che significa "stare con". Poveri genitori li consegnano alle famiglie più ricche a lavorare come domestiche in cambio di vitto, alloggio e istruzione. Ma più spesso questi bambini sono trattati come schiavi, picchiati, abusati sessualmente e spesso gli viene negato l'accesso all'istruzione.

Non è diverso in Kenya, dove lo sfruttamento sessuale dei bambini non accenna a diminuire e se mai, è in aumento, poiché i bambini sono utilizzati per il turismo sessuale o dalla gente del posto che preferisce pagare ingenti somme di denaro e dormire con loro, invece che con prostitute più anziane.

Bambini coinvolti in violenza o eventi traumatici, ad alto rischio di malattia mentale, tendenze suicide e la sindrome post-traumatico da stress, dicono i ricercatori. Derubati della loro infanzia, molti cadono in una spirale di violenza, criminalità, droga, malattie e gravidanze indesiderate, e la spirale continua.

Ho parlato con il fotografo di Reuters ad Haiti, Carlos Garcia Rawlins, che ha preso la foto di Fabianne per scoprire chi ha sparato a lei e perché. Non aveva risposte. Lui è arrivato che era già morta.Sarà stata uccisa dalla polizia o da guardie armate di sicurezza assunti per proteggere la proprietà, ha detto. Testimoni hanno detto che non sapevano se era stata colpita da una pallottola vagante, quando la polizia ha sparato in aria per disperdere una folla affamata.

Rawlins ha detto è che la gente intorno a lei hanno continuato il saccheggio solo fermandosi un attimo a guardare il suo corpo. "Non riuscivo a credere all'indifferenza della gente intorno a lei", ha detto.

In media, più di 24.000 bambini sotto i cinque anni muoiono ogni giorno da gran parte per cause prevenibili, dice l'UNICEF.

L'altro giorno, stavo guardando e ascoltando un Reporter della CNN in Haiti che commosso ha descritto una morte che sarebbe potuta essere evitata se le cure mediche fossero state fornite adeguatamente. "E non deve accadere più", ha detto hai telespettatori. "E 'davvero stupido. E' esasperante".
Non avrebbe potuto dirlo meglio - Fabianne e quel bambino del Kenya entrambi morti per un nonnulla.
Fonte: Reuters Africa-Natasha Elkington

Natasha Elkington è un giornalista AlertNet con sede a Londra. In precedenza ha lavorato come produttore televisivo con la Canadian Broadcasting Corporation (CBC) e come un editor online e reporter di Reuters a Toronto. Ha fatto anche la fotografia free-lance per varie pubblicazioni. Originario dal Kenya, parla diverse lingue e ha una passione per le arti e le questioni umanitarie.