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Vignette su Maometto L'aspirante killer fu arrestato in Kenya: complotto anti-Clinton
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Vignette su Maometto L'aspirante killer fu arrestato in Kenya: complotto anti-Clinton
Il 28enne somalo, che voleva uccidere Westergaard, era già stato arrestato in Kenya per un tentato complotto contro il segretario di stato Usa durante il suo viaggio in Africa
Copenaghen, 3 gennaio 2010 - Il somalo 28enne che ha aggredito il vignettista danese Kurt Westergaard, autore di una contestata vignetta su Maometto, era già stato arrestato in Kenya.
Il quotidiano danese Politiken ha scritto che l’intelligence danese sapeva che il giovane somalo era stato fermato in Kenya a settembre con l’accusa di un tentato complotto contro il segretario di Stato americano Hillary Clinton. Citando fonti anonime, il quotidiano spiega che è stato in seguito rilasciato per mancanza di prove.
L’ambasciatore danese in Kenya, Bo Jensen, ha dichiarato tuttavia all’agenzia Ritzau che l’uomo fu arrestato in Kenya perchè i suoi documenti di viaggio non erano sufficienti. Le autorità keniane non hanno mai comunicato all’ambasciata che era sospettato in un’azione terroristica. L’agenzia di intelligence danese Pet non ha voluto rilasciare commenti.
LE INDAGINI SULL'ASPIRANTE KILLER
Sarebbe vicino agli Shebab, gli estremisti islamici somali, e ai responsabili di Al Qaida in Africa orientale il somalo 28enne che si è introdotto nella casa del vignettista Kurt Westergaard per uccidere l’autore di una delle contestate vignette su Maometto (quella del profeta con il turbante a forma di bomba).
Il somalo è stato incriminato dalla giustizia danese per un doppio tentativo di omicidio ed è stato posto in custodia cautelare per almeno 4 settimane, tra cui 14 giorni di isolamento. Ha negato le accuse poco prima di essere interrogato dal giudice del tribunale di Aarhus, nell’ovest del paese. Si è rifiutato di rispondere al giudice, che l’ha formalmente incolpato per aver tentato di ammazzare il vignettista e un poliziotto venuto ad arrestarlo.
L’identità del somalo non è stata rivelata, ma secondo i servizi segreti danesi, il 28enne è vicino agli estremisti islamici somali, gli Shebab (giovani in arabo, ndr), e ai responsabili di Al Qaida in Africa orientale. Abita sull’isola di Seeland, dove si trova Copenaghen.
Il capo dell’intelligence danese, Jakob Scharf, ritiene che il somalo abbia agito da solo: “Tutto indica apparentemente che abbia agito da solo, forse sotto l’effetto di un’impulso improvviso”, ha detto Scharf, citato dall’agenzia danese Ritzau.
L’aggressore è rimasto ferito da due proiettili esplosi dalla polizia danese ieri sera, dopo essersi introdotto nella casa di Westergaard armato di un’ascia e di un coltello. E’ stato condotto in barella nel pomeriggio al tribunale di Aarhus. Era nascosto da coperte bianche dell’ospedale dove è stato operato nella notte, con un braccio e una gamba fasciati e il viso coperto da un asciugamano per non essere riconosciuto, secondo i media danesi, alcuni dei quali lo descrivono barbuto e con la testa rasata.
Secondo il vignettista 74enne, l’uomo stava per ucciderlo. Il somalo ha gridato le parole “vendetta” e “sangue” in un danese approssimativo, dopo essere entrato nell’abitazione di Westergaard ieri verso le 22 rompendo un vetro della porta d’ingresso. Il vignettista, assieme alla nipotina di cinque anni che era con lui, si è rifugiato in bagno, dove ha allertato la polizia.
Tutta la classe politica danese ha reagito con indignazione all’aggressione, condannata inoltre con forza dall’Unione dei musulmani danesi. Gli Shebab invece hanno elogiato il tentativo di uccidere il caricaturista nel corso di una conferenza stampa a Mogadiscio: “Salutiamo l’incidente durante il quale un giovane musulmano somalo ha attaccato il diavolo che ha ferito il profeta Maometto”, ha detto il portavoce dei radicali islamici somali, Ali Mouhamoud Rage.
Fonte: IlQuotidiano.net
Copenaghen, 3 gennaio 2010 - Il somalo 28enne che ha aggredito il vignettista danese Kurt Westergaard, autore di una contestata vignetta su Maometto, era già stato arrestato in Kenya.
Il quotidiano danese Politiken ha scritto che l’intelligence danese sapeva che il giovane somalo era stato fermato in Kenya a settembre con l’accusa di un tentato complotto contro il segretario di Stato americano Hillary Clinton. Citando fonti anonime, il quotidiano spiega che è stato in seguito rilasciato per mancanza di prove.
L’ambasciatore danese in Kenya, Bo Jensen, ha dichiarato tuttavia all’agenzia Ritzau che l’uomo fu arrestato in Kenya perchè i suoi documenti di viaggio non erano sufficienti. Le autorità keniane non hanno mai comunicato all’ambasciata che era sospettato in un’azione terroristica. L’agenzia di intelligence danese Pet non ha voluto rilasciare commenti.
LE INDAGINI SULL'ASPIRANTE KILLER
Sarebbe vicino agli Shebab, gli estremisti islamici somali, e ai responsabili di Al Qaida in Africa orientale il somalo 28enne che si è introdotto nella casa del vignettista Kurt Westergaard per uccidere l’autore di una delle contestate vignette su Maometto (quella del profeta con il turbante a forma di bomba).
Il somalo è stato incriminato dalla giustizia danese per un doppio tentativo di omicidio ed è stato posto in custodia cautelare per almeno 4 settimane, tra cui 14 giorni di isolamento. Ha negato le accuse poco prima di essere interrogato dal giudice del tribunale di Aarhus, nell’ovest del paese. Si è rifiutato di rispondere al giudice, che l’ha formalmente incolpato per aver tentato di ammazzare il vignettista e un poliziotto venuto ad arrestarlo.
L’identità del somalo non è stata rivelata, ma secondo i servizi segreti danesi, il 28enne è vicino agli estremisti islamici somali, gli Shebab (giovani in arabo, ndr), e ai responsabili di Al Qaida in Africa orientale. Abita sull’isola di Seeland, dove si trova Copenaghen.
Il capo dell’intelligence danese, Jakob Scharf, ritiene che il somalo abbia agito da solo: “Tutto indica apparentemente che abbia agito da solo, forse sotto l’effetto di un’impulso improvviso”, ha detto Scharf, citato dall’agenzia danese Ritzau.
L’aggressore è rimasto ferito da due proiettili esplosi dalla polizia danese ieri sera, dopo essersi introdotto nella casa di Westergaard armato di un’ascia e di un coltello. E’ stato condotto in barella nel pomeriggio al tribunale di Aarhus. Era nascosto da coperte bianche dell’ospedale dove è stato operato nella notte, con un braccio e una gamba fasciati e il viso coperto da un asciugamano per non essere riconosciuto, secondo i media danesi, alcuni dei quali lo descrivono barbuto e con la testa rasata.
Secondo il vignettista 74enne, l’uomo stava per ucciderlo. Il somalo ha gridato le parole “vendetta” e “sangue” in un danese approssimativo, dopo essere entrato nell’abitazione di Westergaard ieri verso le 22 rompendo un vetro della porta d’ingresso. Il vignettista, assieme alla nipotina di cinque anni che era con lui, si è rifugiato in bagno, dove ha allertato la polizia.
Tutta la classe politica danese ha reagito con indignazione all’aggressione, condannata inoltre con forza dall’Unione dei musulmani danesi. Gli Shebab invece hanno elogiato il tentativo di uccidere il caricaturista nel corso di una conferenza stampa a Mogadiscio: “Salutiamo l’incidente durante il quale un giovane musulmano somalo ha attaccato il diavolo che ha ferito il profeta Maometto”, ha detto il portavoce dei radicali islamici somali, Ali Mouhamoud Rage.
Fonte: IlQuotidiano.net
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