Orizzzonti - Undici ragazzi dal Kenya a Roma per studiare e vedere il Papa

Lo scambio interculturale promosso dalla Provincia di Roma: studenti romani hanno passato un periodo negli slum di Nairobi, e adesso i giovani che li hanno ospitati visitano la Città eterna di Daniele Piccini

Si conclude questa mattina (16 dicembre 2009), con l’incontro con Papa Benedetto XVI e la visita della basilica di San Pietro e a Castel Sant’Angelo, il viaggio degli undici ragazzi kenioti venuti a Roma grazie al progetto di scambio interculturale “Tukue Pamoja, Insieme per crescere”, promosso dall’assessorato allo Sport, Turismo e Politiche giovanili della Provincia di Roma in cooperazione con l’associazione AfrikaSì Onlus.

Agosto 2009 la prima tappa dell’iniziativa. Sedici ragazzi italiani, selezionati da un’equipe di psicologi ed operatori, sono stati ospiti di tre baraccopoli di Nairobi e, seguiti da studenti locali, hanno partecipato a un programma di seminari sul Kenya. Numerosi i momenti in cui la timidezza dell’integrazione culturale ha lasciato affiorare il sorriso aperto dell’amicizia: i ragazzi italiani hanno ballato e cantato musiche tradizionali keniote, fino al saluto d’addio, che sanciva solo una separazione temporanea. Infatti il 9 dicembre scorso gli studenti kenioti – provenienti da tre slum di Nairobi (Deap Sea, Suswa e Maasai) in cui manca davvero tutto, acqua, elettricità e servizi igienici - sono arrivati a Roma e i ruoli si sono invertiti: hanno frequentato alcuni istituti superiori, visitato il centro storico, fatto gite fuori porta (ospitati dal Comune di Velletri) e conosciuto le sedi istituzionali della Provincia.

Ma la ricchezza non si misura solo con il metro delle infrastrutture e dei servizi. La giovane keniota Florence Nekesa lo sa e sogna in grande: «Noi non siamo gli slum. Gli slum sono soltanto il territorio e le case in cui viviamo. Noi siamo ricchi, ricchi dentro e crediamo che un giorno riusciremo ad emergere e uscire dallo slum. Io sogno di diventare il nuovo Obama».

Il sogno del ventenne Antony Mwangi si spinge ancor più in là, sogna di poter cambiare il suo Paese con la conoscenza, vuole studiare sociologia. «Questa esperienza di scambio – dice – mi sta cambiando la vita. Quando sono partito da Nairobi ho detto a tutti che andavo in Europa a trovare degli amici. Ho detto alla mamma “non ti preoccupare perché là ci sono persone che mi vogliono bene e si prenderanno cura di me”. Sono stato orgoglioso di sapere che gli studenti italiani che ho conosciuto quest’estate si stanno attivando per aiutarci a sostenere i nostri sudi universitari. Io sono consapevole che posso cambiare la mia vita soltanto attraverso lo studio. Io voglio cambiare la mia Africa». Proprio grazie ad una catena di solidarietà promossa dagli studenti romani, quattro ragazzi kenioti potranno infatti frequentare l’università.

La ricchezza dell’esperienza vissuta da entrambi i partner dello scambio traspare nelle parole dell’assessore allo Sport, Turismo e Politiche giovanili Patrizia Prestipino: «Questa è la vera integrazione. Per i nostri studenti questi scambi culturali sono un modo nuovo di conoscere il mondo: Roma e Nairobi non sono mai state così vicine».

Ieri (15 dicembre 2009) l’incontro con gli studenti del Liceo Morgagni a Monteverde, seguito da una “festa africana” nel teatro dell’istituto romano, con musiche e ritmi dal continente nero. Domani Carolin, Miriam, Jane, Rose, Florence, Emily, Jairus, Nicholas, Martin, Ezra, Antony e i due accompagnatori Ronald e Linah tornano a Nairobi, a portare nella “Città dell’acqua fredda” un pezzetto della Città eterna.

16 dicembre 2009

Fonte: RomaSette