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Gallmann Foundation
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Gallmann Foundation
Un modo fantastico per vivere il Kenya vero è offrire la propria collaborazione soggiornando a Laikipia al Gallmann Foundation (www.Gallmannkenya.org), gestito dalla nota scrittrice Kuki Gallmann (Sognavo l'Africa, Elefanti in giardino... etc.).
Provare per credere.
Kuki è una donna straordinaria!
Provare per credere.
Kuki è una donna straordinaria!
Re: Gallmann Foundation
Grazie per la tua segnalazione, se questa è data da tua esperienza diretta sarebbe opportuno da parte tua ampliare il discorso, penso che gli utenti del forum te ne sarebbero tutti grati.
Certo Kuki Gallman grande personaggio, e grande scrittrice con profonda conoscenza della natura in Kenya, il centro di cui parli è anche scuola per ricercatori, ti dico questo perchè nel 2002 sono stato in contatto con la sede di Zurigo, in quanto era intenzione di un gruppo di persone di Como partecipare ad un corso, poi per problemi logistici ed organizzativi è tutto sfumato.
Quindi su Saccoforino se hai delle notizie da dare le leggeremo con attenzione.Grazie
Fio
Certo Kuki Gallman grande personaggio, e grande scrittrice con profonda conoscenza della natura in Kenya, il centro di cui parli è anche scuola per ricercatori, ti dico questo perchè nel 2002 sono stato in contatto con la sede di Zurigo, in quanto era intenzione di un gruppo di persone di Como partecipare ad un corso, poi per problemi logistici ed organizzativi è tutto sfumato.
Quindi su Saccoforino se hai delle notizie da dare le leggeremo con attenzione.Grazie
Fio
fio- Sostenitore
- Numero di messaggi : 3168
Data d'iscrizione : 21.04.09
Età : 77
Località : Como-Malindi-Africa
Re: Gallmann Foundation
Queste osno alcune info che sono riuscita a trovare in rete su Kuki Gallmann :
Kuki Gallmann, una veneta divenuta parte integrante con la terra del Kenya.
In punta di piedi mi accingo a scrivere alcune informazioni e le mie impressioni su Kuki Gallmann, la persona che, secondo me, più di ogni altra è un tutt’uno con il Kenya, in quanto non solo ci vive ma ne ha fatto la sua ragione di vita!
Trasferitasi dall’Italia In Kenya negli anni ‘70, seguendo l’amore per Paolo Gallmann, suo secondo marito, ma anche il suo istinto e….. forse gia da allora, il suo destino. Portò con sè anche Emanuele, suo figlio, e un pò di nostalgia per la campagna veneta, dove aveva passato la sua infanzia. Penso che lei abbia sempre avuto il Kenya dentro, l’amore per gli spazi sconfinati e la natura allo stato puro; infatti al suo arrivo a “Ol Ari Nyiro“, scrutando oltre la casa da riassestare e vedendosi la maestosità dell’antica Rift Valley, esclamò qualcosa come: “sono a casa!” Aveva trovato ciò che stava cercando! Dal quel momento, niente l’avrebbe più sradicata da quell’”Eden“, neppure le peggiori tragedie che possano capitare ad una persona : la perdita della persona che si ama e, ancor più, del proprio figlio!! Perchè “perdere l’amato compagno è un dolore atroce, ma perdere il proprio figlio è contro natura”.
Paolo Gallmann morì nel 1980, in un incidente stradale, qualche mese prima della nascita di Sveva, loro figlia. Emanuele si spense tre anni dopo a soli 17 anni, nelle braccia della madre, a causa di un morso di vipera dalla quale stava estraendo il veleno; i serpenti erano la sua passione fin dal primo momento che mise piede in Kenya: una specie d’attrazione mistica e fatale! Mi piace pensare che la prima parola di swahili che Ema abbia imparato sia “nyoka“( serpente ).
Sembrerebbe la tragica fine di una storia finita, invece è soltanto l’inizio di una grande impresa, di una missione che solo la caparbietà e la forza di una grande donna aiutata dalla onnipresenza di due spiriti che l’hanno sostenuta e le danno man forte nei momenti difficili.
Si, perchè Paolo ed Emanuele sono scomparsi solo materialmente, ma i loro spiriti dimorano sotto due alberi di acacia nel giardino di Kuti; gli stessi alberi simbolo della ovvero la causa per cui la famiglia Gallmann si è sempre battuta da quando è arrivata in Kenya: la salvaguardia del patrimonio naturale e faunistico e la sua coesistenza con l’uomo ed il suo progresso.
Nel 1980, quando l’uccisione di rinoceronti ed elefanti divenne una grande minaccia, Paolo e Kuki fecero diventare Ol Ari Nyiro, 100 mila acri di terreno sugli altopiani kenioti, ai piedi della Grift Valley, una riserva naturalistica, intenti a preservare la vita e le bellezze del posto. Nel 1984, dopo la scomparsa di Ema, Kuki Gallmann fondò in memoria del figlio e del marito, il GMF (Gallmann Memorial Foundation), volendo dimostrare l’armoniosa coesistenza dell’uomo con la natura e la vita selvaggia; infatti nella tenuta vivono e lavorano diverse tribù indigene e trovano spazio elefanti, rinoceronti, leopardi e tantissime altre specie di animali immersi in una ricchisssima e varia vegetazione. Il GMF è oggi anche un centro studi ed educazione ambientale per i giovani kenioti che affrontano dei corsi per prepararsi a difendere l’ambiente in cui vivono. Tutto questo senza scopo di lucro! (ndr. Mi riservo di dedicare un’intervento specifico per la fondazione). Questa donna è riuscita a superare mille ostacoli e le asperità di una terra, il Kenya, che tanto dà, ma che tantissimo pretende; è riuscita a fare di una tragedia familiare una ragione di vita, e ogni giorno onora la memoria di Paolo e Emanuele con il duro lavoro di chi ama profondamente quella terra. Dal 1997 cittadina Keniota, può contare sull’aiuto di sua figlia Sveva, oramai ventenne, e di tuuti coloro che hanno capito quanto grande e giusta è la sua impresa.
Kuki Gallmann ha scritto alcuni libri, di tipo biografico, che oltre a farci conoscere la sua esistenza, ci danno una immagine reale del Kenya degli ultimi 25 anni: la vita, le persone e i fantastici paesaggi di un posto dove il tempo sembra essersi fermato. I libri sono : “Sognando l’Africa“(tradotto in 21 lingue e fonte d’ispirazione dell’omonimo film); “Notti Africane“; “Il colore del vento“; “Elefanti in giardino“.
Quei due alberi di acacia i cui rami si sfiorano sotto l’alito dei monsoni aspettano il terzo nell’ora del ricongiungimento; ma io, così come tanti altri, mi auguro che ciò accada il più tardi possibile, in quanto Kuki Gallmann ha ancora tanto da dare e tanto da scrivere. Grazie per ciò che continui a fare, grazie per come lo descrivi nei tuoi libri.
di Sandro Murtas Fonte :Guide Supereva
Kuki Gallmann, una veneta divenuta parte integrante con la terra del Kenya.
In punta di piedi mi accingo a scrivere alcune informazioni e le mie impressioni su Kuki Gallmann, la persona che, secondo me, più di ogni altra è un tutt’uno con il Kenya, in quanto non solo ci vive ma ne ha fatto la sua ragione di vita!
Trasferitasi dall’Italia In Kenya negli anni ‘70, seguendo l’amore per Paolo Gallmann, suo secondo marito, ma anche il suo istinto e….. forse gia da allora, il suo destino. Portò con sè anche Emanuele, suo figlio, e un pò di nostalgia per la campagna veneta, dove aveva passato la sua infanzia. Penso che lei abbia sempre avuto il Kenya dentro, l’amore per gli spazi sconfinati e la natura allo stato puro; infatti al suo arrivo a “Ol Ari Nyiro“, scrutando oltre la casa da riassestare e vedendosi la maestosità dell’antica Rift Valley, esclamò qualcosa come: “sono a casa!” Aveva trovato ciò che stava cercando! Dal quel momento, niente l’avrebbe più sradicata da quell’”Eden“, neppure le peggiori tragedie che possano capitare ad una persona : la perdita della persona che si ama e, ancor più, del proprio figlio!! Perchè “perdere l’amato compagno è un dolore atroce, ma perdere il proprio figlio è contro natura”.
Paolo Gallmann morì nel 1980, in un incidente stradale, qualche mese prima della nascita di Sveva, loro figlia. Emanuele si spense tre anni dopo a soli 17 anni, nelle braccia della madre, a causa di un morso di vipera dalla quale stava estraendo il veleno; i serpenti erano la sua passione fin dal primo momento che mise piede in Kenya: una specie d’attrazione mistica e fatale! Mi piace pensare che la prima parola di swahili che Ema abbia imparato sia “nyoka“( serpente ).
Sembrerebbe la tragica fine di una storia finita, invece è soltanto l’inizio di una grande impresa, di una missione che solo la caparbietà e la forza di una grande donna aiutata dalla onnipresenza di due spiriti che l’hanno sostenuta e le danno man forte nei momenti difficili.
Si, perchè Paolo ed Emanuele sono scomparsi solo materialmente, ma i loro spiriti dimorano sotto due alberi di acacia nel giardino di Kuti; gli stessi alberi simbolo della ovvero la causa per cui la famiglia Gallmann si è sempre battuta da quando è arrivata in Kenya: la salvaguardia del patrimonio naturale e faunistico e la sua coesistenza con l’uomo ed il suo progresso.
Nel 1980, quando l’uccisione di rinoceronti ed elefanti divenne una grande minaccia, Paolo e Kuki fecero diventare Ol Ari Nyiro, 100 mila acri di terreno sugli altopiani kenioti, ai piedi della Grift Valley, una riserva naturalistica, intenti a preservare la vita e le bellezze del posto. Nel 1984, dopo la scomparsa di Ema, Kuki Gallmann fondò in memoria del figlio e del marito, il GMF (Gallmann Memorial Foundation), volendo dimostrare l’armoniosa coesistenza dell’uomo con la natura e la vita selvaggia; infatti nella tenuta vivono e lavorano diverse tribù indigene e trovano spazio elefanti, rinoceronti, leopardi e tantissime altre specie di animali immersi in una ricchisssima e varia vegetazione. Il GMF è oggi anche un centro studi ed educazione ambientale per i giovani kenioti che affrontano dei corsi per prepararsi a difendere l’ambiente in cui vivono. Tutto questo senza scopo di lucro! (ndr. Mi riservo di dedicare un’intervento specifico per la fondazione). Questa donna è riuscita a superare mille ostacoli e le asperità di una terra, il Kenya, che tanto dà, ma che tantissimo pretende; è riuscita a fare di una tragedia familiare una ragione di vita, e ogni giorno onora la memoria di Paolo e Emanuele con il duro lavoro di chi ama profondamente quella terra. Dal 1997 cittadina Keniota, può contare sull’aiuto di sua figlia Sveva, oramai ventenne, e di tuuti coloro che hanno capito quanto grande e giusta è la sua impresa.
Kuki Gallmann ha scritto alcuni libri, di tipo biografico, che oltre a farci conoscere la sua esistenza, ci danno una immagine reale del Kenya degli ultimi 25 anni: la vita, le persone e i fantastici paesaggi di un posto dove il tempo sembra essersi fermato. I libri sono : “Sognando l’Africa“(tradotto in 21 lingue e fonte d’ispirazione dell’omonimo film); “Notti Africane“; “Il colore del vento“; “Elefanti in giardino“.
Quei due alberi di acacia i cui rami si sfiorano sotto l’alito dei monsoni aspettano il terzo nell’ora del ricongiungimento; ma io, così come tanti altri, mi auguro che ciò accada il più tardi possibile, in quanto Kuki Gallmann ha ancora tanto da dare e tanto da scrivere. Grazie per ciò che continui a fare, grazie per come lo descrivi nei tuoi libri.
di Sandro Murtas Fonte :Guide Supereva
Re: Gallmann Foundation
Leggete i libri diu Kuki. E' come stare in Africa!
Io l'ho conosciuta ed è davvero una donna speciale
Io l'ho conosciuta ed è davvero una donna speciale
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