Il colera uccide 48 persone in un mese

Il colera uccide 48 persone in un mese

Nairobi 13 ott.-48 persone sono morte di colera nel corso dell'ultimo mese, ha confermato il governo.

Tra i più colpiti è la zonaTurkana Central District, dove 23 persone sono morte per la malattia, secondo i dati resi noti dal ministro della salute pubblica Beth Mugo.

Circa 120 vite sono state interrotte dalla malattia contagiosa, dal dicembre dello scorso anno, mentre altri 3.872 sono state infettate 38 distretti del paese.

Mutomo il distretto della Provincia Orientale ha il tasso più alto di infezione, con 1.409 casi confermati, oda vicino da Turkana centrale, con 1.003 casi.
Mrs Mugo ha attribuito per la recrudescenza la scarsità d'acqua e ha chiesto alle persone di fare attenzione alla la loro igiene.

Ha fatto l'esempio di Mutomo, dove il fiume Athi, la principale fonte d'acqua per la comunità, era stato contaminato da organismi che causano la malattia.
FONTE: Daily Nation

Il Ministero allarme per un'epidemia di colera

Nairobi 15 ott.-Il Ministro della Sanità Beth Mugo ha emesso un nuovo avviso di colera e ha invitato i keniani a rispettare in particolare la materia di igiene.

"In un mese abbiamo sperimentato nuovi focolai di diarrea acuta,dati confermati in laboratorio,"ha detto la signora Mugo in una dichiarazione.

Zone colpite sono Kilifi, Nairobi, Turkana, Kitui, Mbooni, Makueni, Kipkelion e Laisamis Garbatulla.

Il ministero ha inoltre attribuito il focolaio alla scarsità d'acqua, causa de cattivo igiene e basso numero di latrine, che è pari al 5 per cento in alcune parti del paese.

"Nella zonai orientale le cause sono attribuite al prosciugamento delle sorgenti d'acqua, come Athi e Tana", ha dettoil ministro.

In risposta, il ministero sta fornendo assistenza tecnica e finanziaria ai distretti colpiti, la fornitura di farmaci e avvalendosi di acqua pulita per gli interessati. Il governo ha chiusa locali alimentari insalubri.

Mugo ha assicurato il pubblico che il governo aumenterà la gestione di nuovi casi in tutte le strutture della sanità pubblica.
FONTE: The Standars